Conto alla rovescia per la carta d’identità su modello cartaceo. Dal 3 agosto 2026 non sarà più valida ai fini dell’espatrio. Cinque milioni di persone dovranno provvedere in tempo. Come richiedere quella elettronica.
La fatidica domanda “Documenti…” potrebbe diventare solo un ricordo per tutti a partire dal 3 agosto 2026. Sì, perché entro questa data la ‘vecchia’ carta di identità cartacea andrà definitivamente in pensione e solo quella elettronica avrà valore per l’espatrio. Anche chi fino ad ora aveva resistito e non aveva ancora provveduto a sostituirla dovrà farlo. Si tratta di cinque milioni di persone che entro i primi di agosto 2026 dovranno correre ai ripari. Anche se la vecchia carta di identità non risulterà ancora scaduta, dovrà comunque essere sostituita se vogliono recarsi in un Paese estero.
Perché solo la Carta di Identità elettronica sarà valida per l’espatrio
Niente più viaggi all’estero, quindi, dal prossimo anno per chi esibirà una carta di identità su modello cartaceo. La motivazione è semplice. Il cambiamento è legato al Regolamento Europeo n. 1157/2019, che ha l’obiettivo di rafforzare gli standard di sicurezza per le carte d’identità emesse dai Paesi membri dell’Unione Europea. Le carte d’identità cartacee non rispettano più questi requisiti minimi di sicurezza. La quella elettronica, invece, con i suoi dati personali e biometrici archiviati nel microchip e protetti dalle raccomandazioni ICAO 9303, garantisce un’identificazione più sicura del titolare e l’autenticità del documento.
I vecchi documenti di identità non dispongono della tecnologia MRZ (Machine Readable Zone). Si tratta di un’area di tre righe codificate in cui sono contenuti i dati essenziali del possessore (nome, cognome, data di nascita, numero del documento e validità) che può essere letta immediatamente e automaticamente dai lettori ottici (OCR).
Come è fatta la carta di identità elettronica e come richiederla
La Carta d’Identità Elettronica (CIE) ha le stesse dimensioni di una carta di pagamento standard (85,60 mm×53,98 mm). È prodotta in policarbonato, un materiale plastico su cui la foto e i dati del titolare sono incisi al laser e protetti con elementi anticontraffazione come ologrammi e inchiostri speciali.
Dotata di un microchip contactless, la CIE memorizza in modo sicuro i dati personali, la foto e le impronte digitali del titolare, impedendo contraffazioni e letture non autorizzate. Questo chip contiene anche le informazioni necessarie per l’autenticazione online ai servizi offerti da pubbliche amministrazioni e aziende, oltre a dati aggiuntivi per l’accesso a servizi a valore aggiunto sia in Italia che in Europa.
Si può richiedere la CIE direttamente al Comune di residenza o domicilio. Nel caso si sia cittadini italiani che vivono all’estero, il punto di riferimento è il consolato di competenza. Il costo base per averla di € 16,79, ma alcuni Comuni potrebbero aggiungere delle piccole spese extra per diritti di segreteria o altri costi fissi.
La durata della CIE non è uguale per tutti, ma cambia in base all’età che si ha quando la si richiede:
- Con meno di 3 anni, è valida per 3 anni dalla data di emissione, e scadrà il giorno del primo compleanno dopo questo periodo.
- Per i minori tra i 3 e i 18 anni, la validità è di 5 anni dalla data di emissione, con scadenza al primo compleanno successivo.
- Per tutti gli altri, la carta dura 9 anni. La scadenza sarà calcolata in modo da far compiere gli anni il giorno in cui la carta scade, includendo i giorni extra tra la richiesta e la data di nascita.
- C’è un’eccezione: se non si possono lasciare le impronte digitali per un motivo temporaneo, la CIE avrà una validità di 12 mesi dalla data di emissione.
Quando fu introdotta la carta di identità e perché
La carta d’identità venne introdotta nel nostro Paese nel 1931 per motivi di pubblica sicurezza, come stabilito dal Regio Decreto 18 giugno 1931, n. 773. Questo decreto, che approvava il testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, prevedeva il suo utilizzo per identificare i cittadini. All’inizio, quindi, ebbe principalmente una funzione di controllo e identificazione, soprattutto in un contesto di crescente sorveglianza da parte del regime fascista. Nel tempo, però, il suo uso si è esteso anche ad altri scopi, come la dimostrazione dell’identità alle forze di polizia e, in alcuni casi, per l’espatrio.
La carta d’identità cartacea è stata poi affiancata e sostituita progressivamente dalla Carta d’Identità Elettronica (CIE). Quest’ultima è stata introdotta in Italia con il Decreto Legge n. 78 del 2015, convertito con modificazioni nella legge n. 125 del 6 agosto 2015. La progressiva sostituzione è stata avviata nel 2016, con l’obiettivo di completare la transizione in tutti i comuni italiani.
(Foto apertura: Angela Bragato/Shutterstock.com)
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