occupazione

L’insegnamento universitario in Italia è over 50: la fotografia di un settore occupazionale nei dati raccolti dal Ministero dell’Università e della Ricerca.

Le donne straniere hanno meno opportunità degli uomini e sono destinate soprattutto a mansioni di bassa qualifica, alla cura e all’assistenza.

Nel Regno Unito i contratti a zero ore hanno raggiunto la percentuale più alta dal 2013 fra gli over 50 per Office of National Statistics.

I contratti a tempo indeterminato sono aumentati del 31% e la crescita maggiore è dal 2015 secondo i dati dell’Osservatorio Precariato Inps.

Per l’Inapp 7 nuovi contratti di lavoro su 10 a termine. Oltre il 10% dei lavoratori è sotto la soglia di povertà, con salari in decrescita.

Nell’anno nero della pandemia i nuovi contratti di apprendistato sono diminuiti di più del 30%. Ma non in tutte le fasce d’età.

La pandemia ha evidenziato alcune criticità e i dati del Rapporto Caritas Roma confermano l’aggravarsi di disuguaglianze già esistenti.

Negli Stati Uniti quasi 420 mila lavoratori in Rsa hanno lasciato il posto di lavoro nel periodo della pandemia.

L’Italia prova a fare “gol” ma sulle politiche attive del lavoro e le misure destinate a facilitare la ricerca di occupazione, la partita è tutta da giocare.

Secondo uno studio dell’Ipl (Istituto Promozione Lavoratori) di Bolzano, i lavoratori più anziani compensano le “carenze” dovute all’invecchiamento grazie a maggior esperienza e sapere.