Ogni settimana, un cittadino italiano getta quasi 700 grammi di cibo, un dato purtroppo in crescita. In questo scenario, i prodotti surgelati emergono come una soluzione virtuosa, con tassi di spreco alimentare minimi e un ruolo chiave nella sostenibilità alimentare ed economica delle famiglie.
Lo strano caso dei prodotti surgelati
Lo spreco alimentare in Italia sta assumendo contorni sempre più allarmanti. Ogni cittadino, mediamente, getta nella spazzatura quasi sette etti di cibo a settimana, per la precisione 667,4 grammi.
Un dato che, secondo le più recenti stime dell’Osservatorio internazionale Waste Watcher, è cresciuto di quasi il 18% nell’ultimo anno, delineando una tendenza preoccupante e un campanello d’allarme per la sostenibilità del nostro sistema. In questo contesto, emerge però un’eccezione significativa e virtuosa: il mondo dei surgelati. Questi prodotti, infatti, sembrano navigare in controtendenza, confermandosi come un baluardo contro lo spreco domestico.
Il ruolo dei surgelati contro lo spreco alimentare
Le cifre parlano chiaro e delineano un quadro in cui i cibi congelati rappresentano un’ancora di salvezza. Secondo un’analisi dettagliata condotta dallo stesso Osservatorio per l’Istituto Italiano Alimenti Surgelati (Iias), dei quasi 700 grammi di cibo sprecati settimanalmente da ogni italiano, appena 14,9 grammi sono costituiti da prodotti surgelati. Si tratta di una percentuale irrisoria, pari solamente al 2,2% del totale. Questo dato assume ancora più rilevanza se si considera che negli ultimi cinque anni, a fronte di un aumento costante dei consumi di “frozen food”, la quantità di questi prodotti gettati via è rimasta sostanzialmente stabile, a testimonianza delle loro intrinseche qualità anti-spreco.
I surgelati, non a caso, si collocano stabilmente nella top 10 degli alimenti meno sprecati dagli italiani. Il loro tasso di spreco è inferiore del 37,6% rispetto a quello delle verdure fresche e del 17,4% in confronto a frutta e verdura conservate in altri modi, come in vasetto o in barattolo.
L’Osservatorio, inoltre, rivela che ben il 34% degli italiani afferma di non buttare mai alimenti surgelati. Per la restante parte della popolazione, le cause principali dello spreco sono da ricercare in una cattiva gestione della spesa e delle scorte domestiche o in accidentali interruzioni della catena del freddo. Eventi che compromettono la conservazione ottimale del prodotto.
Non solo cibo: il risparmio di tempo e denaro grazie ai surgelati
I benefici dei surgelati non si limitano alla sola riduzione dei rifiuti alimentari. Essi si configurano come veri e propri campioni di efficienza anche in termini di tempo e di costi. L’Istituto Italiano Alimenti Surgelati sottolinea come la loro convenienza sia inequivocabile, risultante dalla somma del tempo risparmiato in cucina e del cibo non sprecato, a cui si aggiunge un minor costo sia per l’acquisto che per la preparazione. Si tratta di un vantaggio tangibile per le famiglie, che possono così ottimizzare il proprio budget e le proprie risorse.
Andrea Segrè, direttore scientifico dell’Osservatorio internazionale Waste Watcher, invita a una lettura più ampia del fenomeno dello spreco. Sostiene infatti che non vada interpretato unicamente come un comportamento individuale errato, piuttosto come un indicatore di una fragilità socio-culturale e di una carenza educativa.
Per contrastare il problema in modo sistemico, secondo Segrè, è fondamentale potenziare le politiche di educazione alimentare, promuovere una maggiore attenzione alle informazioni riportate in etichetta e favorire l’accesso a elettrodomestici efficienti e a soluzioni intelligenti per la gestione del cibo in casa. L’obiettivo è trasformare i freezer domestici in veri e propri “centri di riserva alimentare”, sostenibili e gestiti con intelligenza.
Una risorsa strategica per la sostenibilità globale
Il presidente dell’Iias, Giorgio Donegani, allarga ulteriormente l’orizzonte, inserendo il consumo di surgelati in una prospettiva di sostenibilità globale. In un paese come l’Italia, dove il “food waste” ha raggiunto dimensioni critiche con una crescita a doppia cifra nel 2025, i prodotti surgelati possono rappresentare un tassello cruciale. Perché non solo vengono sprecati in misura minima, ma per loro stessa natura costituiscono una soluzione salva-spreco per eccellenza. E Donegani ricorda come lo spreco alimentare sia una questione sociale di primaria importanza, considerando che con il cibo gettato via a livello mondiale si potrebbe nutrire un terzo della popolazione del pianeta. I prodotti surgelati, quindi, contribuiscono a contrastare questo fenomeno permettendo un utilizzo ottimale delle materie prime, che arrivano nelle cucine già pulite e pronte all’uso.
Ciò consente di massimizzare la resa, di ridurre gli sprechi lungo tutta la filiera produttiva e, di conseguenza, di contenere le emissioni di gas serra e altri inquinanti nell’atmosfera. L’adozione di questi prodotti si rivela – sempre – una scelta consapevole non solo per il portafoglio, ma anche per la salute del nostro pianeta.
Oltre il freezer, una nuova cultura del cibo
La crescente consapevolezza riguardo l’impatto ambientale delle nostre scelte quotidiane sta spingendo sempre più consumatori a riconsiderare le proprie abitudini di acquisto e consumo. In questo scenario, il surgelato si spoglia della vecchia immagine di prodotto di “serie B” per assumere il ruolo di protagonista di una spesa intelligente e responsabile. L’industria del settore, dal canto suo, sta rispondendo con un’offerta sempre più vasta e di alta qualità, che spazia dalle verdure ai piatti pronti, dal pesce alla carne, garantendo standard elevatissimi in termini di sicurezza e valori nutrizionali.
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