Dall’apertura della prima Porta Santa all’interno di un istituto penitenziario, alla morte di papa Francesco il Conclave e la nuova elezione, tra arte, sport e spiritualità. Viaggio tra gli eventi straordinari di questa prima metà di Anno Santo
Tutto il mondo cattolico sta vivendo il Giubileo 2025, giunto a metà percorso. La città di Roma è coinvolta in questo avvenimento storico, che cade, nella sua forma ordinaria, ogni 25 anni. Un un evento da non perdere, anche a livello turistico: fede, arte ed eventi culturali si mescolano in modo inscindibile. Ogni partecipante può acquistare il “kit del pellegrino”, utile alla permanenza in città. Il Giubileo 2025 è anche un Giubileo ‘delle prime volte’, tanti gli avvenimenti storici senza precedenti. Uno su tutti, l’apertura della prima Porta Santa all’interno di un istituto penitenziario, in questo caso il carcere di Rebibbia, avvenuta il 26 dicembre con Papa Francesco. Tra i fatti straordinari anche il Conclave e l’elezione del nuovo Pontefice. Per la prima volta sono state ‘riunite’ tutte le opere del Caravaggio in una mostra a Palazzo Barberini, visitabile fino a luglio. L’ASI porta in Piazza San Pietro alcune auto storiche in riferimento ai sette anni Giubilari del secolo scorso. E ancora Giubileo dello Sport e Giubileo dei Giovani.
Speranza e perdono
San Pietro, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura sono le quattro basiliche pontificie in cui è possibile ottenere l’indulgenza plenaria. Passare la Porta Santa, avvicinarsi ai sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucarestia e partecipare alla Santa Messa secondo le intenzioni del Papa. Questi i passi, che possono essere ripetuti più volte, per ottenere il perdono delle mancanze personali e dei propri cari che non ci sono più. Il Giubileo è un percorso di fede, ma anche un incontro con pellegrini di tutto il mondo che giungono a Roma per questa occasione unica.
Una città tutta nuova
Per il Giubileo Roma ha goduto di un restyling senza precedenti. Varie le zone a cui l’amministrazione ha messo mano per migliorare trasporti e viabilità, da sempre punto debole della città. In particolare, cittadini e turisti stanno godendo dell’ampia zona pedonale realizzata nelle vicinanze della Basilica di San Pietro. Con la ristrutturazione di piazza Pia, da cui parte via della Conciliazione, si è ricostituito l’antico percorso della Via Crucis, per i pellegrini che giungevano a Roma attraverso la Via Francigena e altri itinerari storici, che portava al cospetto della Basilica vaticana.
Da Francesco a Leone
L’evento si è tinto di mestizia a causa della scomparsa di papa Francesco e dall’elezione del nuovo Pontefice, Leone XIV, che comunque ha mantenuto vivo il significato dell’Anno Santo, dedicato alla ‘speranza’, una virtù che non deve mai mancare nei cuori di tutti, perché ci sarà sempre un vicario di Cristo a continuare la missione della Chiesa. Anche nel 1700 accadde che il pontefice, Innocenzo XII, morì durante il Giubileo, le cui celebrazioni vennero continuate dal successore, Clemente XI. Il carattere intimo dell’Anno Santo, voluto da papa Francesco, ha consentito di assorbire le forti emozioni per la sua morte. I composti riti funebri e quelli più gioiosi per l’elezione del nuovo Papa si sono accavallati a quelli giubilari e sono stati vissuti intensamente nella tradizione e nella novità. Dopo un Papa, per la prima volta argentino, “venuto dalla fine del mondo”, è arrivato un Papa, per la prima volta statunitense, che ha subito suscitato l’interesse del mondo e l’affetto dei fedeli. La tradizionale fumata bianca dal tetto della Cappella Sistina ha annunciato al mondo la scelta del nuovo Pontefice e la caratterialità pacata di Leone XIV si è sostituita a quella più esplosiva di papa Francesco, e il percorso di fede continua, con un altro nocchiero, ma continua.
Un Giubileo dedicato agli ultimi
Rimarrà per sempre il ricordo dell’inizio del Giubileo, che papa Bergoglio, dopo la Basilica di San Pietro, ha voluto avvenisse anche tra gli ultimi, gli scartati dalla società: l’apertura della Porta Santa con i detenuti del carcere romano di Rebibbia. In quell’occasione disse agli ospiti del penitenziario: «La prima Porta Santa l’ho aperta a Natale in San Pietro, ma ho voluto che la seconda fosse qui in un carcere. Ho voluto – ha detto Bergoglio – che ognuno di noi tutti che siamo qui, dentro e fuori, avessimo la possibilità anche di spalancare le porte del cuore e capire che la speranza non delude».
L’Anno Santo è per tutti
In questi primi sei mesi già numerose le giornate giubilari dedicate a categorie particolari: si è iniziato, per citarne alcuni, con i comunicatori, giornalisti, poi le forze dell’ordine, gli artisti, il mondo della sanità e del volontariato. E poi c’è stato l’omaggio dello sport al Giubileo: il Giro d’Italia, che già prese il via dal Vaticano per l’Anno Santo del 1975, quest’anno per la prima storica volta ha portato i ciclisti, che partecipano alla kermesse in rosa, a correre sulle strade all’interno del territorio dello Stato della Città del Vaticano, nell’ultima tappa dell’edizione.
Fede e cultura
Mostre, rassegne, musei, concerti ed altri eventi di ogni tipo fanno del Giubileo anche un evento culturale. Rembrandt, Chagall, Dalì, El Greco, Caravaggio e altri sono visibili con le loro opere migliori, a significare, come papa Francesco ha detto, che «l’arte è uno strumento per incontrare Dio attraverso la bellezza».
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