La pandemia ha cambiato le nostre vite. È il momento di pensare una strategia per ripartire. Le premesse positive ci sono, ma bisogna sfruttarle al meglio.
Ilaria Romano
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L’emergenza sanitaria ha sì aperto la porta a nuove povertà, ma ha anche liberato energie inespresse di solidarietà. Come emerge dall’ultimo Rapporto della Caritas.
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Per Franco Arminio – poeta, regista e paesologo – stiamo vivendo una lezione importante: ripartire da sé stessi e dalla semplicità delle relazioni con gli altri.
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Sembriamo avere ora una maggiore consapevolezza su Natura e biodiversità. Abbiamo avuto più tempo per osservarne la bellezza.
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La pandemia ci sta spingendo a ripensare l’uso del mezzo condiviso per inquinare meno. L’innovazione tecnologica resta l’unica soluzione contro il cambiamento climatico.
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L’assistenza domestica in Italia è cresciuta soprattutto con l’apporto di lavoratori stranieri. Proprio lì l’emergenza sanitaria ha colpito più duramente con i decessi di molti anziani e la paura del contagio.
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Claudia Manzi è tra gli autori de “La popolazione anziana e il lavoro: un futuro da costruire”, nel quale ha curato la parte sulle discriminazioni dei lavoratori.
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Medico psichiatra, Leo Nahon è tra gli autori del volume “La popolazione anziana e il lavoro: un futuro da costruire”. Ha curato gli aspetti dell’impegno e del benessere psicologico dei senior.
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Dai racconti degli infermieri che hanno vissuto l’emergenza in prima linea, nasce un libro curato da due amiche e colleghe, Cinzia Botter e Laura Binello.
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Sulla capacità dello smart working di mitigare l’impatto psicologico del pensionamento, grazie ad un percorso graduale, risponde lo psichiatra Leo Nahon.