(Adnkronos) – La Russia ha lanciato oltre 100 droni contro diverse aree dell’Ucraina. Al momento non risultano né vittime e né danni. Lo ha riferito l’Aeronautica militare ucraina su Telegram, precisando che “il nemico ha lanciato attacchi con 107 droni kamikaze ‘Shahed’ e simulatori di vario tipo” e che 74 di questi sono stati abbattuti. La maggior parte degli attacchi hanno coinvolto le regioni di Donetsk e di Kharkiv”. Da parte sua, il ministero della Difesa russo ha dichiarato su Telegram che 15 droni lanciati dalle truppe ucraine sono stati abbattuti nelle ultime ore. Ha specificato che dieci sono stati distrutti a Kursk, mentre cinque sono stati intercettati sul Mar d’Azov. Il ponte di Crimea è stato temporaneamente chiuso nella tarda serata di ieri, in seguito a segnalazioni di esplosioni e di fuoco attivo della difesa aerea russa nella città di Kerch. Lo scrive il Kyiv Independent, citando il canale Telegram di Crimean Wind, a cui testimoni hanno riferito di aver udito “diverse esplosioni” e di aver osservato “i sistemi di difesa aerea russi in azione, mentre l’illuminazione del ponte di Crimea è stata spenta”.
Vladimir Putin vuole “la capitolazione” dell’Ucraina. E’ l’accusa rilanciata dal ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul, arrivato questa mattina in visita a Kiev. Mentre l’Ucraina è pronta a veri negoziati con Mosca, “Putin non cede su nessuna delle sue richieste massimaliste: non vuole negoziati, ma la capitolazione”, ha affermato, secondo un comunicato del ministero degli Esteri. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani si è detto “non molto ottimista” su una possibile tregua nel conflitto tra Russia e Ucraina entro la fine dell’anno. Intervenuto a Morning News su Canale 5, Tajani ha sostenuto che Mosca resta determinata a proseguire la guerra, forte di un’economia riconvertita alla difesa e di un esercito numeroso e ben finanziato: “Putin vuole andare avanti per una serie di motivi… Ha un esercito di un milione di persone, i militari vengono pagati il doppio rispetto a un operaio medio russo, e molte imprese si sono riconvertite alla difesa”.
Il ministro ha sottolineato come “dopo quasi tre anni Putin non è riuscito a ottenere ciò che voleva”, ma per fermarlo sarà necessario agire con più decisione sul piano economico: “Credo che sarà inevitabile infliggere altre sanzioni però mirate agli aspetti finanziari, in modo da impedire a Putin di finanziare le proprie truppe. È il modo migliore per convincerlo a più miti consigli”. Tajani ha ribadito il sostegno alla mediazione americana, pur riconoscendo che si tratta di “un’impresa molto difficile”. Parlando del fronte ucraino, Tajani ha elogiato la determinazione del popolo ucraino: “Gli ucraini difendono le loro case, le loro famiglie, le loro industrie, mentre i soldati russi spesso arrivano dalla Siberia e non hanno motivazioni morali”. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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