Pochi giorni fa l’incontro tra il Primo Ministro albanese e l’Unione Europea a Bruxelles per avviare un nuovo pacchetto di impegni. Ma dietro la velocità per raggiungere gli obiettivi possono celarsi problemi irrisolti.
L’Albania di Edi Rama sta procedendo più velocemente del previsto nel suo iter di adesione all’Unione Europea. Pochi giorni fa proprio a Bruxelles si è tenuta una nuova riunione tra l’Ue e il governo albanese, alla presenza del Primo Ministro. È stata l’occasione per aprire il quarto cluster negoziale (“Agenda verde e connettività sostenibile”), al cui interno ci sono quattro “capitoli” specifici che l’Albania deve affrontare. Ciò che sorprende è la velocità perché in meno di un anno il piccolo Stato ha attivato ben cinque dei sei gruppi di negoziati totali.
In sintesi, l’Albania sta procedendo molto velocemente nel suo cammino per allinearsi alle leggi europee e completare il processo di adesione. Sta già lavorando infatti su 28 dei 33 capitoli che compongono l’intero corpo di leggi dell’Unione Europea. Per entrare a far parte dell’Ue, ogni Paese candidato deve adottare e applicare tutte queste leggi nel proprio sistema legale.
Albania-Ue: via libera ai negoziati su energia e sostenibilità
Con l’apertura del quarto gruppo di negoziati l’Albania ha decisamente compiuto un passo avanti nel suo percorso di adesione. Il nuovo blocco, incentrato su “Agenda verde e connettività sostenibile”, include capitoli cruciali che riguardano: trasporti e reti trans-europee; energia; tutela dell’ambiente e lotta ai cambiamenti climatici. Dopo questo rimane solo un altro gruppo di capitoli da affrontare, il quinto, che riguarda “Risorse, agricoltura e coesione”. Quest’ultimo include temi come l’agricoltura, lo sviluppo delle zone rurali, la sicurezza alimentare e la pesca.
Le nuove misure serviranno a conciliare lo sviluppo economico con la salvaguardia del patrimonio naturale del Paese; modernizzare le infrastrutture stradali e ferroviarie, per integrarsi pienamente nelle reti europee; promuovere la concorrenza, investire nelle energie rinnovabili e rafforzare la sicurezza energetica.
Restano i nodi dello stato di diritto e della trasparenza politica
A questo ritmo, Albania e Montenegro sono i candidati più probabili a entrare per primi nell’Unione Europea. Sulla carta, il Montenegro sembra essere persino favorito, ma l’Albania ha recuperato molto terreno negli ultimi mesi. Il cammino però non è privo di ostacoli, visto che quest’ultima deve ancora affrontare questioni cruciali come lo stato di diritto (la reale indipendenza della magistratura e la libertà della stampa), la trasparenza politica con il caso della recenti elezioni politiche e il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale, specie in relazione ai controversi centri per migranti gestiti dall’Italia sul suolo albanese. Nodi irrisolti che potrebbero rallentare il processo di adesione.
(Foto apertura: Alexandros Michailidis/Shutterstock.com)
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