Al Summit sui Sistemi Alimentari delle Nazioni Unite – per la prima volta svoltosi in Africa – Italia ed Etiopia hanno siglato un accordo di partenariato. Obiettivo: rafforzare la cooperazione in settori chiave come agricoltura, pesca e trasformazione alimentare.
Un lago, quello di Boye, da ripristinare e un impregno costante per migliorare la situazione alimentare in Etiopia ma anche nel resto dell’Africa. Alla base dell’ultimo Summit sui Sistemi Alimentari delle Nazioni Unite, per la prima volta svoltosi in Africa, Italia ed Etiopia hanno stretto un accordo. Collaboreranno su agricoltura, pesca e trasformazione alimentare.
Italia ed Etiopia, insieme per un Piano Mattei per l’Africa
Italia ed Etiopia hanno quindi siglato un memorandum d’intesa per rafforzare la cooperazione nei settori chiave dell’agricoltura, della pesca e della trasformazione alimentare. La firma è avvenuta a margine del recente Summit, con i ministri dell’Agricoltura dei rispettivi Paesi – Francesco Lollobrigida per l’Italia e Girma Amente per l’Etiopia – a sottoscrivere l’importante accordo di partenariato.
Frutto di una solida collaborazione preesistente, l’intesa mira a potenziare gli investimenti, promuovere l’innovazione e favorire lo sviluppo di filiere sostenibili in entrambi i Paesi. Questo accordo si inserisce nel più ampio contesto del Piano Mattei e si basa sul successo di iniziative passate, come il progetto “Supporto allo sviluppo dell’agroalimentare etiope nella filiera del caffè”, firmato a Roma nel febbraio 2023.
Il Memorandum d’Intesa: cosa faranno Italia ed Etiopia ora
Il Memorandum, che avrà una validità di cinque anni con possibilità di rinnovo automatico, delinea una serie di aree chiave per la collaborazione. Le due nazioni si impegneranno nella ricerca congiunta di opportunità di investimento e finanziamento per la produzione e il commercio di prodotti agroalimentari, ittici e animali. Un’attenzione particolare sarà rivolta alla promozione dell’accesso a sementi di qualità nelle zone a rischio alimentare, anche attraverso la collaborazione con organismi internazionali e partenariati pubblico-privati.
L’accordo prevede inoltre il sostegno allo sviluppo di produzioni agricole a filiera corta, con un focus sui programmi di alimentazione scolastica nelle aree più vulnerabili. Sarà incentivata la realizzazione e il rafforzamento di Parchi Agro-Industriali Integrati e la diffusione di tecnologie moderne per la meccanizzazione e la trasformazione alimentare. Per valorizzare i prodotti, l’intesa punta sulla tracciabilità, le certificazioni di qualità e il riconoscimento delle indicazioni geografiche. Infine, verrà facilitato lo scambio commerciale agroalimentare, con la riduzione delle barriere non tariffarie e la semplificazione delle procedure.
La rinascita del Lago Boye
Durante la sua visita in Etiopia, la Premier Giorgia Meloni, con il Primo Ministro etiope Abiy Ahmed Ali, ha visitato il Lago Boye nell’Oromia per verificare lo stato di avanzamento di un progetto di riqualificazione emblematico del Piano Mattei. Un sopralluogo avvenuto dopo il Vertice ONU sui Sistemi Alimentari co-presieduto da Italia ed Etiopia.
Il recupero del Lago Boye, quasi prosciugato, è un’iniziativa chiave della cooperazione italo-etiope. Con un investimento italiano di 25 milioni di euro, l’area sta diventando un polo turistico legato alla cultura del caffè. Il Primo Ministro Abiy ha ringraziato l’Italia, sottolineando che il progetto ha già creato 3.500 posti di lavoro locali e sarà completato a breve. L’intervento ha bonificato 35 ettari del lago, ampliando la superficie e migliorando la qualità dell’acqua (anche con una dragatrice dall’Italia), e riqualificato 19 ettari di aree verdi circostanti con 3.000 nuovi alberi. Sono state realizzate nuove infrastrutture per la mobilità e il turismo, attirando investimenti per hotel internazionali.
Questa iniziativa tra Italia ed Etiopia si inserisce nel Piano Mattei, operativo in 14 Stati africani. Meloni e Abiy hanno ribadito l’impegno a rafforzare la cooperazione basata su equità, sviluppo sostenibile e stabilità regionale, evidenziando come progetti come quello di Jimma consolidino i legami e creino opportunità locali, fungendo da catalizzatore per investimenti pubblici e privati e generando occupazione in un’area con alta disoccupazione giovanile.
(Foto apertura: Presidenza del Consiglio)
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