Dalla loggia di San Pietro il nuovo Pontefice, Leone XIV, ha concesso la grazia alla folla che si era radunata ad attenderlo. Cos’è l’indulgenza plenaria e cosa prevede nella dottrina cattolica.
Si tratta di uno degli atti più importanti della dottrina cattolica. L’indulgenza plenaria concessa ieri sera, al momento del suo primo affacciarsi, da Papa Leone XIV a Piazza San Pietro segue l’ultima di Papa Francesco nella benedizione Urbi et Orbi il giorno di Pasqua, ma cos’è esattamente?
Cos’è l’indulgenza plenaria
Papa Prevost, nella sua prima apparizione come Leone XIV, ha impartito la benedizione Urbi et Orbi, un atto che implica la concessione dell’indulgenza plenaria a chi la riceve. Per beneficiarne, occorre essersi confessati entro otto giorni prima o dopo l’Urbi et Orbi, fare la comunione eucaristica, pregare secondo le intenzioni del Papa e avere un completo distacco dal peccato, anche veniale.
Si tratta di un concetto centrale nella dottrina cattolica, legato alla remissione totale della pena temporale dovuta per i peccati già confessati e perdonati. Il precedente storico fu l’indulgenza plenaria risalente al 1294 con la Bolla del Perdono di Papa Celestino V. La concesse a chi visitava la basilica di Collemaggio in un determinato periodo.
L’indulgenza plenaria è, per la Chiesa Cattolica, la remissione totale della pena temporale dovuta per i peccati già perdonati. Anche dopo la confessione e il perdono, rimane una sorta di “debito” spirituale; l’indulgenza plenaria cancella questo debito, purificando completamente l’anima dalle conseguenze del peccato. Non sostituisce la confessione, la conversione o la penitenza, ma è un’espressione della misericordia divina offerta tramite la Chiesa.
Le prime parole di Leone XIV, il richiamo alla pace
“A tutti voi, fratelli e sorelle di Roma, di Italia, di tutto il mondo vogliamo essere una Chiesa sinodale, una Chiesa che cammina, una Chiesa che cerca sempre la pace, che cerca sempre la carità, che cerca sempre di essere vicino specialmente a coloro che soffrono. Oggi è il giorno della Supplica alla Madonna di Pompei. Nostra Madre Maria vuole sempre camminare con noi, stare vicino, aiutarci con la sua intercessione e il suo amore. Allora vorrei pregare insieme a voi. Preghiamo insieme per questa nuova missione, per tutta la Chiesa, per la pace nel mondo e chiediamo questa grazia speciale a Maria, nostra Madre”.
Il discorso inaugurale di Leone XIV a Piazza San Pietro, affollata per l’occasione, ha visto la parola ‘pace’ risuonare per nove volte, un’eco delle preoccupazioni del nostro tempo. Il Pontefice ha sigillato il suo primo intervento con una preghiera mariana per la pace globale. Le sue parole iniziali sono state un concentrato di simbolismo e significato allo stesso tempo: l’Ave Maria, un atto di affidamento materno, e l’annuncio dell’indulgenza plenaria hanno comunicato una profonda prossimità ai fedeli. Un messaggio veicolato da un tono di voce fermo e sicuro.
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