Oggi a Roma, presso l’Auditorium Conciliazione, si è tenuta l’Assemblea 2025 di Confcommercio-Imprese per l’Italia. La relazione del Presidente, Carlo Sangalli. Il videomessaggio del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. A chiudere l’intervento del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
Un’Assemblea particolare quella di Confcommercio oggi, come l’ha definita lo stesso Presidente Carlo Sangalli. Perché coincidente con gli 80 anni della Confederazione. Che comincia il 29 aprile 1945, proprio dalla volontà di ripartire, dando inizio ad una “storia di popolo” chiamata Confcommercio.
Confcommercio – ha ricordato Carlo Sangalli – “da ottant’anni interpreta il ruolo di grande corpo intermedio, consapevole di rappresentare un modello di vita e di lavoro che dà forma alle nostre città e alle qualità del vivere comune. Ci sentiamo parte responsabile del bene comune, costruttori di comunità, tassello indispensabile della storia del Paese. Della sua storia, e anche del suo futuro”. Ripercorrere la storia sì, ma anche tracciare e preparare le strade di domani. Non a caso lo slogan scelto per questi 80 anni è “ricordare il futuro”.
Giorgia Meloni alle imprese: ‘Siete uno dei motori del Paese’
In apertura dell’Assemblea 2025 di Confcommercio è stato proiettato anche il videomessaggio della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: “Oggi le imprese del terziario di mercato – ha detto – contribuiscono per circa la metà del prodotto interno lordo e dell’occupazione. Siete in sostanza uno dei motori dell’economia nazionale ed è solo grazie al vostro dinamismo, alla vostra capacità di intraprendere che l’Italia sta registrando indicatori macroeconomici estremamente positivi”.
“L’economia – ha continuato la premier – sta sostanzialmente dimostrando la sua solidità, la sua resilienza, anche e soprattutto sul fronte dell’occupazione. Negli ultimi due anni e mezzo è stato creato quasi un milione di posti di lavoro e abbiamo toccato diversi primati: abbiamo raggiunto il record di numero di occupati; la disoccupazione è ai minimi da 18 anni a questa parte; il precariato diminuisce, i contratti stabili aumentano”. Questi dati “ci rendono chiaramente orgogliosi e soprattutto sicuri della strategia che abbiamo messo in campo, ma non sono merito del governo, sono soprattutto merito vostro, delle imprese e dei lavoratori di questa nazione”.
“È tempo di scelte condivise, ne va della competitività delle imprese”
All’Assemblea 2025 l’intervento del Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha attraversato tutti i temi legati allo sviluppo del Paese. Dalla competitività delle imprese all’energia, dall’Intelligenza Artificiale ai dazi, dal mercato del lavoro – servono più donne e giovani – ai conti pubblici, dalla pressione fiscale alla necessità di contrastare la desertificazione commerciale sino alla concorrenza sleale degli affitti brevi. Un quadro completo delle sfide, delle criticità e delle opportunità che attendono il mondo del commercio e dell’economia italiana.
Sia nel caso dell’Unione europea che delle risorse energetiche serve unione e pragmatismo, ha sostenuto il Presidente di Confcommercio. “Per l’Europa è tempo di scelte condivise. Condivise anche con politiche nazionali. Ne va della stessa competitività delle nostre imprese. Ne va del migliore funzionamento del mercato interno europeo, a partire dalla riforma del mercato elettrico, con prezzi ancora troppo legati alle fonti fossili”.
E ha proseguito: “Sull’energia dobbiamo puntare su idrogeno sostenibile, nucleare avanzato, rinnovabili ed efficienza delle reti. Non è più il tempo delle scelte ideologiche, servono scelte utili e realmente sostenibili!”.
Intelligenza Artificifiale, servono norme chiare e incentivi
Nel corso della sua relazione, durante l’Assemblea Confcommercio 2025, Carlo Sangalli ha affrontato anche i temi dell’IA e dei dazi. “Per l’intelligenza artificiale, l’Unione europea ha bisogno di norme chiare e stabili, incentivi mirati e facilmente accessibili, così da ridurre il divario rispetto agli altri competitori globali. L’intelligenza artificiale rappresenta un cambio di paradigma: rivoluzionerà le dinamiche del mercato, il mondo del lavoro e le competenze che lo attraversano”.
Evidente la preoccupazione per la questione dazi e per lo strascico delle conseguenze sull’economia italiana “Pur apprezzando una politica accomodante della Bce, restiamo molto preoccupati per i nostri settori rispetto al tema dei dazi. Certo, la fascia alta dei beni e dei servizi che il mondo ci domanda – cioè l’aggregato di manifattura d’eccellenza, di turismo, cultura e terziario di mercato avanzato che chiamiamo Sense of Italy – ci mette parzialmente al riparo dalla dittatura del prezzo. Ma, per un Paese trasformatore ed esportatore come l’Italia, perdere l’ancoraggio a un sistema di scambi multilaterali, reciprocamente vantaggiosi e a prezzi ragionevoli, sarebbe comunque un duro colpo.Con una visione cautamente ottimistica, confermiamo, con rischi di revisione al ribasso, una crescita dello 0,8% per quest’anno e dello 0,9% per il prossimo. Dobbiamo chiederci cosa manca a questi numeri per essere più solidi. Manca un più vigoroso contributo dei consumi delle famiglie. C’è una questione di fiducia”.
Fiducia che cala nei giovani e nelle famiglie, motivo per cui “occorre, in estrema sintesi, liberare le energie del lavoro e delle imprese, con politiche di apertura dei mercati e regole di concorrenza così da sostenere il pluralismo imprenditoriale e contribuire ad una crescita robusta, duratura ed inclusiva”.
Lavoro, servono più giovani e donne occupati. I conti pubblici, le tasse
Lo sguardo del Presidente di Confcommercio si è esteso anche al mondo del lavoro. Colmare la distanza tra domanda e offerta di lavoro “non è solo urgente, è fondamentale per la crescita del Paese. Purtroppo, ancora oggi dobbiamo registrare che le nostre imprese non trovano le competenze che servono: si stima che manchino quasi 260mila lavoratori”. Proprio sul versante del capitale umano serve “agire su quattro fondamentali assi d’intervento: demografia e politiche per la famiglia; cura delle competenze; valenza erga omnes della contrattazione collettiva realmente rappresentativa; programmazione di adeguati flussi di lavoratori immigrati”.
“Servono politiche mirate – ha continuato – per far crescere il tasso di occupazione dei giovani e delle donne (…). Più donne occupate, più giovani occupati: è necessario ed urgente, sia per l’economia reale che per la democrazia sostanziale. È intollerabile lasciare in panchina la parte migliore e più innovativa della nostra forza lavoro!”.
Anche “la finanza pubblica resta un problema strutturale per il nostro Paese a causa dell’elevato debito pubblico. La nostra richiesta alle istituzioni è chiara: serve dare impulso alla crescita e serve continuità nella gestione responsabile della finanza pubblica”.
Dal fisco al contrasto alla desertificazione commerciale, passando per la concorrenza sleale
Una relazione, insomma, quella del Presidente Sangalli, che ha finito col toccare anche aspetti come la pressione fiscale. “Sul versante fiscale occorrono politiche che aiutino l’adempimento, il contrasto e il recupero di evasione ed elusione, nonché un’equilibrata tassazione dell’economia digitale. Tutto questo sarà in grado di sostenere la stessa riforma dell’Irpef. C’è la necessità, infatti, di ridurre le tasse su chi crea ricchezza, benessere e buona occupazione”.
Senza dimenticare l’assoluta necessità di definire strumenti e stanziamenti per contrastare la desertificazione commerciale. “Anche in riferimento alla predisposizione della Legge di bilancio per il prossimo anno – ha ricordato – chiediamo che si definiscano adeguati stanziamenti a supporto delle scelte di Comuni ed enti locali per il contrasto alla desertificazione commerciale. Senza il suo straordinario, diversificato e diffuso tessuto commerciale e della ristorazione, il nostro Paese non sarebbe quell’Italia delle Turismo, cultura e città 14 ‘piazze’, un unicum straordinario, scelto ogni giorno dai turisti di tutto il mondo”. E proprio a proposito di turismo il richiamo al tema della concorrenza sleale: “Gli affitti brevi, fanno concorrenza sleale alle nostre imprese alberghiere e squilibrano la vivibilità dei nostri centri storici. Una ragione in più per sostenere uno sviluppo della filiera turistica regolato, innovativo, sostenibile e duraturo. Io credo che sia venuto il tempo per organizzare una sorta di Stati Generali del Terziario di mercato a livello europeo, partendo proprio da un settore strategico come il turismo. L’Europa è infatti la dimensione naturale di un turismo mondiale che ci percepisce come un unico luogo da visitare”.
Urso: “Grazie di esserci: la nostra Italia è forte perché ci siete voi”
In chiusura dei lavori dell’Assemblea Confcommercio 2025 l’intervento del ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. “La storia – ha detto il ministro – è tornata con la violenza di un mare in tempesta, sono tornati i conflitti bellici e anche i conflitti commerciali, con sanzioni e dazi, confini e barriere doganali che spezzano le catene del valore e minacciano gli approvvigionamenti. Prima con la pandemia o con le guerre in questo mare in tempesta con tutti gli indicatori che rivedono le stime della crescita globale sempre verso il basso, la nave Italia appare più sicura stabile, consapevole, responsabile, capace di tenere il mare perché noi siamo da sempre marinai che hanno fatto la storia quando altri non sapevano nemmeno cosa fossero le navi. La nostra Italia è forte più di quanto si pensasse”.
Urso ha sottolineato il ruolo di Confcommercio, il suo apporto fondamentale: “Ci sono associazioni come la vostra – ha detto -, che festeggia oggi ottant’anni di vita, che hanno segnato la crescita del paese. Auguri quindi a tutti voi, auguri a Carlo Sangalli per la forza straordinaria che ha manifestato anche in questo intervento e nella conduzione della vostra associazione. Grazie di esserci: la nostra Italia è forte perché ci siete voi”. E ancora: “L’Italia è tornata così ad essere orgogliosa di sé grazie anche a voi che da sempre siete orgogliosi della vostra attività che spesso avete creato da soli, commercianti artigiani, piccole imprese. Voi amate ciò che fate, come noi tutti amiamo il nostro paese e noi abbiamo il dovere di aiutarvi a farlo di più è meglio”.
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