Poche settimane fa un massiccio furto di dati a scapito di numerosi clienti di hotel italiani ha nuovamente accesso i riflettori sul pericolo. Identità, numeri di carte di credito, dati riservati che vengono rubati dagli hacker e messi all’asta a cifre talvolta esorbitanti. Come capire se i nostri dati sono finiti in vendita sul Dark Web?
A fine giugno scorso è rimbalzata su tutto il web la notizia di una delle più grandi violazioni di massa di dati personali mai registrata. L’esfiltrazione – così si chiama il furto condotto dagli hacker – era il frutto di un vasto attacco informatico che aveva compromesso oltre 16 miliardi di password e credenziali d’accesso a danno di colossi come Apple, Google e Facebook. Ma anche account legati a servizi governativi. Un attacco grave e senza precedenti, che aveva spinto la stessa Google a invitare due miliardi di utenti a procedere con un cambio immediato delle proprie password per evitare ulteriori rischi.
Quest’ultima parte di estate ci porta un’altra notizia del genere, anche se dall’impatto più circoscritto e a danno di clienti di hotel di lusso, nel nostro Paese. Quello che sembra essere un solo hacker, infatti, ha sottratto migliaia di passaporti e carte d’identità da alberghi a Ischia, Milano Marittima, Venezia e Trieste. Risultato: 70.000 documenti di identità sono finite in vendita online a prezzi fino a 20 mila euro nel Dark Web, ovvero quella parte nascosta di internet non indicizzata dai normali motori di ricerca.
Come capire se i nostri dati sono finiti sul Dark Web
La soluzione arriva da Google attraverso un servizio gratuito, accessibile a chiunque, che consente di controllare se le proprie informazioni personali sono finite su siti o database compromessi dagli hacker. In precedenza era disponibile solo per gli abbonati a Google One. Il servizio analizza i report che circolano nel dark web per capire se le credenziali sono state violate. Per accedere, basta visitare il sito myactivity.google.com e cercare la sezione intitolata “Risultati che ti riguardano”.
Una volta dentro, si clicca in alto a sinistra sulle tre linee orizzontali selezionando “Altre attività”. A questo punto, con un po’ di pazienza, si scende verso il basso sino a “Risultati che ti riguardano”. Dopo di ciò si potranno fare ricerche con nome completo, indirizzo di casa, posta elettronica e telefono. Il sistema è utile perché può analizzare i database noti delle violazioni, così da segnalare eventuali corrispondenze. Ci metterà un po’ e se serve è possibile optare per ricevere notifiche via mail o app se compaiono risultati indesiderati.
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