Quasi un italiano su cinque non partirà per le ferie a causa dell’aumento dei costi e della spinta inflazionistica. Cresce, intanto, il ricorso ai prestiti personali per non dover rinunciare ai viaggi e alle vacanze estive.
Vacanze estive, ma non per tutti
L’estate è qui, ma per molti italiani il sogno delle vacanze resterà chiuso nel cassetto. Secondo le proiezioni per il 2025, ben 8,4 milioni di persone, pari a circa il 19% della popolazione adulta, non partiranno per le tradizionali ferie estive. Un dato che getta un’ombra sulle aspettative di riposo e svago, e che trova la sua spiegazione principale nelle crescenti difficoltà economiche che affliggono le famiglie.
Il budget per una vacanza è diventato, infatti, un ostacolo insormontabile per una fetta sempre più ampia di cittadini. Una recente indagine di EMG Different, ha calcolato che chi riuscirà a partire dovrà mettere in conto una spesa media di 918 euro a persona, solo per coprire i costi di alloggio e trasporto. Ciò significa che una famiglia di tre persone si troverà ad affrontare una spesa di base di almeno 2.700 euro, a cui andranno aggiunti vitto, extra e tutte le altre uscite tipiche del periodo. Un importo che, evidentemente, non è alla portata di tutti.
Il peso dell’economia sulle ferie
Dietro alla decisione di restare a casa, per la stragrande maggioranza, ci sono ragioni puramente economiche. Il 69% di coloro che rinunceranno alle vacanze, circa 6 milioni di italiani, lo farà proprio a causa del portafoglio. Analizzando più a fondo questo dato, emerge un quadro ancora più preciso: il 48% di questo gruppo ammette di non essere riuscito a mettere da parte risparmi sufficienti, erosi dall’aumento generalizzato del costo della vita. L’inflazione e i rincari, dal carrello della spesa alle bollette, hanno ridotto drasticamente il potere d’acquisto.
Un ulteriore 20% punta il dito direttamente contro il “caro-vacanze”, con i prezzi di voli, hotel e servizi turistici che hanno raggiunto livelli giudicati insostenibili. A completare il quadro economico c’è poi un 11% (quasi 1,5 milioni di persone) che ha dovuto fare i conti con un imprevisto finanziario, spesso legato a incertezze sul fronte lavorativo.
Chi sono gli italiani che non partiranno per le vacanze estive
La rinuncia alle ferie non colpisce tutti in egual misura. A livello anagrafico, sono soprattutto gli italiani più maturi a dover sacrificare il viaggio. Nella fascia d’età tra i 65 e i 74 anni, la percentuale di chi resterà a casa sale infatti al 23%, superando di quattro punti la media nazionale. Si tratta di una generazione che, dopo una vita di lavoro, si trova a dover fare i conti con pensioni che faticano a tenere il passo con l’inflazione.
Dal punto di vista geografico, invece, è il Nord Ovest a registrare il tasso di rinuncia più elevato. In regioni come Piemonte, Lombardia, Liguria e Valle d’Aosta, il 23% dei residenti prevede di non fare le valigie per l’estate, un dato che evidenzia come le difficoltà non siano più confinate alle sole aree tradizionalmente considerate più fragili del Paese.
Le altre cause della mancata partenza
Sebbene il fattore economico sia preponderante, non è l’unica ragione che spinge gli italiani a rimanere in città. Una parte non trascurabile, circa il 16%, ha semplicemente scelto di programmare le proprie ferie in un altro periodo dell’anno, magari per sfruttare la bassa stagione e prezzi più contenuti.
Esistono poi motivazioni di natura personale e affettiva. Il 10% degli intervistati non partirà per non lasciare solo il proprio animale domestico, un legame sempre più forte che condiziona le scelte di vita. Inoltre, quasi 380 mila persone hanno dichiarato di restare a casa per poter accudire un familiare anziano, a testimonianza di un forte senso di responsabilità e di un welfare familiare che spesso sopperisce alle carenze strutturali.
La soluzione del prestito per non rinunciare al viaggio
Di fronte a questo scenario, c’è chi non si arrende e cerca soluzioni alternative per non dover cancellare le vacanze. Una di queste è il ricorso al credito al consumo. Secondo le stime elaborate da Facile.it e Prestiti.it, nei primi cinque mesi del 2024 sono già stati erogati circa 220 milioni di euro in prestiti finalizzati proprio a pagare viaggi e ferie.
Chi ha scelto questa strada ha richiesto, in media, un importo di poco superiore ai 5.500 euro, da rimborsare in un arco temporale di circa quattro anni. Questo fenomeno, secondo gli esperti del settore, indica un cambiamento nell’approccio degli italiani verso gli strumenti finanziari. Una pianificazione anticipata, che può includere anche un finanziamento, viene sempre più vista come una forma matura di gestione del bilancio familiare, piuttosto che come un pericolo. Permette di non trovarsi in difficoltà di fronte a spese impreviste e, al contempo, di non sacrificare il meritato riposo, a patto di utilizzare sempre canali ufficiali e affidabili per evitare truffe e gestire il debito con consapevolezza.
Un segnale che mostra come – in un contesto di incertezza – la programmazione rimanga l’unica vera ancora per tutelare i propri piccoli e grandi progetti, vacanze incluse.
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