Pene inasprite dal nuovo Decreto Sicurezza. Introdotto il nuovo reato di truffa aggravata nei confronti dei senior. Sarà punito con pene da 2 a 6 anni di carcere e multa fino a 3.000 euro. Diminuiscono i reati ma aumentano le truffe agli anziani, motivo per cui l’Inps ha avviato la sua campagna di informazione.
Ventitré milioni di e-mail per informare gli anziani dei rischi che possono correre con le truffe, è questa l’azione intrapresa recentemente dall’Inps. La Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, lo ha ricordato recentemente in una nota. Un’azione proattiva, come è stata definita dalla stessa Ministra, “per educare e informare gli utenti sulle modalità più comuni di truffa e sui comportamenti da adottare per difendersi”.
L’Inps aggiorna il vademecum anti-truffe
L’impegno dell’Inps per tutelare gli anziani dalle truffe non si esaurisce solo nell’invio di una semplice e-mail. A questo si affianca la diffusione di un vademecum anti-truffe regolarmente aggiornato e consultabile sul sito ufficiale. Allo stesso tempo, per migliorare la visibilità del problema, ha preso l’avvio una campagna crossmediale, ovvero una strategia di marketing e comunicazione su diversi canali mediatici (sia tradizionali che digitali) per raggiungere il pubblico più ampio e variegato possibile.
“È nostro dovere proteggere i più vulnerabili della nostra società. Ogni azione conta, ed è necessario unire le forze per combattere questi atti illeciti. La nostra campagna mira a creare una rete di sicurezza attorno agli anziani, affinché possano vivere in tranquillità e sicurezza”, ha detto la Ministra Calderone. “Il coinvolgimento attivo delle istituzioni e una costante campagna di informazione sono essenziali per proteggere gli anziani dai raggiri. Solo attraverso un approccio integrato e collaborativo potremo garantire una maggiore sicurezza per tutti gli utenti”.
Pene più dure per i reati, il Governo blinda la tutela dei più vulnerabili
L’inasprimento delle pene per i reati a danno degli anziani – ha dichiarato la Ministra – è stato “fortemente voluto”. Si tratta di una questione “di fondamentale importanza”. Ha evidenziato che gli anziani “possono rappresentare un target particolarmente vulnerabile”, spiegando che le loro abitudini di vita, la propensione a fidarsi e, in molti casi, la scarsa dimestichezza con le tecnologie attuali, li rendono più suscettibili a raggiri di vario genere. Diverse realtà pubbliche, in particolare Consob e Inps, si stanno già impegnando attivamente su questo tema.
Cosa prevede il nuovo Decreto Sicurezza per gli anziani
Il nuovo “Decreto Sicurezza” (D.L. 5 giugno 2025) ha inasprito alcune pene e introdotto nuove fattispecie di reato. Tra le misure che possono interessare gli anziani, in particolare, c’è proprio l’inasprimento delle pene per le truffe. L’aggravante della “minorata difesa” (che include anche l’età avanzata) è già prevista dal codice penale e fa aumentare la pena per reati commessi approfittando della vulnerabilità della vittima. Ora sono previste però pene più severe per le truffe agli anziani. Introduce, infatti, un’aggravante specifica per il reato di truffa quando questa è rivolta agli anziani. Ciò comporta un inasprimento, con la reclusione che può andare da due a sei anni e multe fino a 3.000 euro. Questo mira a fornire una maggiore deterrenza e una tutela rafforzata per le vittime più vulnerabili.
Stessa situazione per il contrasto ai borseggi. Anche se non specificamente rivolto agli anziani, l’inasprimento delle pene per i borseggi può avere un impatto positivo sulla loro sicurezza, essendo spesso vittime di questo tipo di reato. Il decreto inasprisce le pene per i furti (inclusi i borseggi e i furti con strappo) commessi in aree pubbliche o aperte al pubblico, come stazioni ferroviarie, metropolitane, o a bordo di mezzi di trasporto pubblico (treni, autobus, tram, ecc.). Questo significa che i borseggiatori che operano in questi contesti, notoriamente ad alto rischio, saranno soggetti a pene più severe.
(Foto apertura: Cristian Storto/Shutterstock.com)
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