Una buona notizia per i più pigri: addio al (falso) mito dei 10mila passi per ridurre significativamente i rischi di malattie croniche
L’idea che servano diecimila passi al giorno per vivere meglio e a lungo sta per essere archiviata. Una ricerca internazionale pubblicata su The Lancet Public Health ha infatti rivoluzionato le conoscenze sui passi quotidiani necessari per ottenere benefici concreti sulla salute. Bastano, infatti, settemila passi al giorno per ridurre drasticamente il rischio di sviluppare patologie gravi come demenza, malattie cardiache e diabete. Lo studio, che ha analizzato i dati di oltre 160mila persone attraverso 31 ricerche diverse, dimostra come camminare regolarmente rappresenti uno degli strumenti più potenti ed economici per preservare il benessere fisico e mentale. In base ai risultati chi raggiunge la soglia dei settemila passi quotidiani può ridurre del 38% il rischio di demenza, del 28% quello di cadute negli anziani e del 6% la possibilità di sviluppare tumori.
Il mito dei 10mila passi da una pubblicità giapponese
Peraltro la soglia dei diecimila passi, diventata negli anni un mantra del benessere, non ha mai avuto solide basi scientifiche. Nacque infatti da una campagna pubblicitaria giapponese degli anni Sessanta per vendere contapassi. La ricerca dimostra invece che i benefici per la salute iniziano già con quattromila passi quotidiani rispetto a uno stile di vita completamente sedentario. Questo dato risulta particolarmente incoraggiante per chi ha difficoltà a raggiungere traguardi più ambiziosi. Gli scienziati hanno osservato che aumentare di appena mille passi al giorno la propria routine può già produrre miglioramenti misurabili nel benessere generale.
I benefici del camminare sulla salute
Camminare rappresenta un’attività fisica completa che coinvolge tutto l’organismo. Durante una passeggiata a passo sostenuto, il cuore accelera il battito migliorando la circolazione sanguigna, mentre la pressione arteriosa tende a diminuire. Il movimento regolare favorisce inoltre il controllo del peso corporeo e stimola il rilascio di endorfine, i cosiddetti ormoni del benessere. I ricercatori hanno scoperto che le persone che camminano regolarmente mostrano una resistenza maggiore verso malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e alcuni tipi di cancro. Particolarmente significativo è l’effetto protettivo contro la demenza, una patologia che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Il movimento fisico stimola infatti la neuroplasticità cerebrale e favorisce l’ossigenazione del tessuto nervoso. Interessante notare come i benefici aumentino progressivamente con il numero di passi quotidiani, almeno fino alla soglia dei settemila. Oltre questo limite, i vantaggi aggiuntivi diventano marginali, suggerendo che l’organismo raggiunge una sorta di ‘punto di saturazione’ per quanto riguarda i benefici del camminare.
Un obiettivo più realistico per tutti
L’aspetto più rivoluzionario di questa ricerca risiede nella sua praticità. Settemila passi corrispondono a circa cinque chilometri di camminata, un traguardo decisamente più accessibile rispetto ai tradizionali diecimila passi. Per una persona con passo medio, si tratta, in pratica, di circa 45-60 minuti di camminata distribuiti nell’arco della giornata. Steven Harridge, professore di fisiologia al King’s College di Londra, sottolinea l’importanza di questi risultati: “Qualsiasi cosa che incoraggi le persone a essere più attive rappresenta un bene per la salute fisica e mentale”. Il camminare può essere facilmente integrato nella routine quotidiana: utilizzare le scale invece dell’ascensore, scendere una fermata prima sui mezzi pubblici, parcheggiare più lontano dalla destinazione.
Il problema globale dell’inattività fisica
L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce inattività fisica il mancato raggiungimento di 150 minuti settimanali di attività moderata. Questo comportamento sedentario è responsabile dell’8% delle malattie non trasmissibili a livello globale, generando costi sanitari miliardari e perdite di produttività economica. Attualmente, un adulto su tre nel mondo non pratica sufficiente attività fisica, e in molti paesi industrializzati questa tendenza sta peggiorando. La sedentarietà è diventata la quarta causa di morte prematura, subito dopo ipertensione, tabagismo e diabete. I passi quotidiani rappresentano quindi un indicatore semplice ma efficace per monitorare il proprio livello di attività fisica.
Come integrare i passi nella vita quotidiana
Raggiungere settemila passi al giorno non richiede sessioni intensive di allenamento. Piccoli cambiamenti nella routine possono fare la differenza: una passeggiata durante la pausa pranzo, una telefonata fatta camminando, lo shopping a piedi invece che in auto. L’importante è creare l’abitudine e renderla sostenibile nel tempo. I moderni dispositivi tecnologici, dagli smartphone ai fitness tracker, facilitano il monitoraggio dei passi quotidiani trasformando l’attività fisica in una sfida con se stessi. La ricerca dimostra che anche incrementi modesti dell’attività fisica producono benefici tangibili. Chi parte da duemila passi al giorno e arriva a quattromila ha già compiuto un passo importante verso una salute migliore. L’obiettivo finale dei settemila passi diventa così un traguardo raggiungibile per molti..
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