La classifica dei passaporti più ‘forti’ vede Singapore primo e Afghanistan in fondo alla classifica. Italia sul podio della libertà di movimento
Il passaporto italiano si conferma uno dei più ‘potenti’ al mondo, conquistando il terzo posto nella classifica Henley Passport Index 2025, la graduatoria che misura la libertà di movimento consentita ai possessori di passaporto. In pratica un cittadino italiano in possesso del documento di viaggio può accedere liberamente, ossia senza visto, a 189 paesi su 227 . Un risultato che colloca l’Italia al terzo posto assoluto – a pari merito con Germania, Francia, Spagna, Irlanda, Finlandia e Danimarca. Ma la classifica rivela molte altre sorprese che svelano il nuovo ordine mondiale.
Singapore mantiene il primato, l’Asia domina il vertice
L’Henley Passport Index non è una classifica banale, ma uno strumento che misura la fiducia internazionale riposta nei cittadini di ogni nazione. Il meccanismo di valutazione si basa, infatti, su un criterio oggettivo e trasparente: il numero di destinazioni che i possessori di ciascun passaporto possono visitare senza dover ottenere un visto preventivo o all’arrivo. Nel 2025 al vertice della classifica mondiale – per il secondo anno consecutivo -, troviamo Singapore. I cittadini singaporiani, infatti, possono accedere liberamente a 193 destinazioni. Il secondo gradino del podio è occupato da Giappone e Corea del Sud, entrambi con 190 destinazioni accessibili senza visto.
Il passaporto italiano tra i più ‘potenti’ al mondo
Se i primi due posti rivelano una ‘supremazia asiatica’ che riflette la crescente influenza economica e diplomatica della regione nel panorama internazionale, l’Europa dimostra la sua forza e credibilità internazionale. Il passaporto italiano condivide il terzo posto con Germania, Francia, Spagna, Irlanda, Finlandia e Danimarca. Tutti questi paesi garantiscono ai propri cittadini l’accesso a 189 destinazioni mondiali, testimoniando il successo politico e diplomatico dell’Unione Europea. In particolare, la potenza del passaporto italiano riflette diversi fattori strategici: la stabilità politica del paese, la sua reputazione diplomatica consolidata, la bassa percezione di rischio migratorio da parte degli altri governi e la partecipazione attiva a numerose organizzazioni multilaterali internazionali.
Il declino delle superpotenze tradizionali
La classifica 2025 evidenzia il progressivo declino nella graduatoria di quelle che un tempo erano considerate le superpotenze dei viaggi internazionali. Gli Stati Uniti, che fino al 2014 dominavano incontrastati la classifica, oggi occupano soltanto la decima posizione con 182 destinazioni accessibili. Il Regno Unito ha subito un destino simile, scivolando al sesto posto con 187 destinazioni. Secondo gli esperti di Henley & Partners, questo rappresenta “la continuazione di una tendenza al ribasso a lungo termine” per entrambi i paesi. Particolarmente interessante è la situazione americana: “Gli USA sono ora sul punto di uscire completamente dalla Top 10 per la prima volta nei 20 anni di storia dell’indice”, hanno dichiarato gli analisti.
I paesi in difficoltà: quando viaggiare diventa un privilegio
All’estremità opposta della classifica emergono le drammatiche disuguaglianze globali nell’accesso alla libertà di movimento. L’Afghanistan occupa l’ultima posizione con appena 25 destinazioni accessibili, seguito da Siria con 27 paesi e Iraq con 30. Pakistan, Yemen e Somalia si fermano a 32 destinazioni, mentre Libia e Nepal raggiungono quota 38. Questi dati rivelano una realtà spesso ignorata: chi nasce in questi stati necessita di un visto preventivo per quasi ogni spostamento oltre i propri confini nazionali. Ciò comporta maggiore burocrazia, costi elevati, lunghe attese e spesso discriminazione o rifiuto delle richieste.
Tra le tendenze emergenti la scalata degli sceicchi
Il ranking rivela anche alcuni spostamenti significativi nel panorama internazionale. L’India ha registrato il progresso più notevole negli ultimi sei mesi, scalando otto posizioni e passando dall’85° al 77° posto. Negli ultimi dieci anni, gli Emirati Arabi Uniti hanno guadagnato ben 34 posizioni, rappresentando l’unico “grande scalatore” riuscito a entrare nella top 10. Anche la Cina ha compiuto progressi notevoli, salendo di 34 posizioni nell’ultimo decennio. Un risultato definito “particolarmente impressionante” dagli analisti, considerando che la Cina non gode ancora dell’accesso senza visto all’Area Schengen europea.
TUTTE LE ULTIME NOTIZIE SU SPAZIO 50.ORG
© Riproduzione riservata