Anche se Ranieri, almeno per il momento, sembra aver detto di no ad una sua convocazione alla Nazionale, il caso resta emblematico. Segno di un cambiamento di mentalità e prospettiva: si guarda sempre più, anche nel mondo del calcio, ad allenatori che hanno superato i 70 anni. Impensabile sino a 30 anni fa.
Il ‘caso Ranieri’ alla Nazionale la dice lunga su quello che sta accadendo non solo a livello demografico nel nostro Paese, ma anche sul cambio di mentalità che stiamo affrontando. È cambiato il nostro modo di vedere la terza età, perché sino a trenta anni fa non si sarebbe pensato di convocare per allenare gli Azzurri un ct over 70.
Dalla panchina dei giardinetti alla panchina degli Azzurri
La vicenda Ranieri/Nazionale che tiene banco in questi giorni sulle testate giornalistiche, dimostra che ‘il fenotipo dell’anziano è profondamente cambiato negli ultimi decenni’. Lo sostiene Nicola Ferrara, professore ordinario di Geriatria all’Università degli Studi di Napoli Federico II, secondo quanto riferisce Adnkronos Salute. E ancora: ‘L’over 70 è un 50enne di 30 anni fa, l’età non era un ostacolo’, riferendosi ai motivi che hanno portato Ranieri a dire no alla Nazionale.
Per Ferrara già solo 20 o 30 anni fa era del tutto impensabile l’eventualità di un over 70 che continua a fare l’allenatore di calcio. Oggi invece, ci appare una scelta intelligente quella di affidare dei giovani ad un uomo di esperienza, bravura e saggezza anche se over 70.
Perché ci sembra adatto Ranieri alla Nazionale
Al netto del fatto che l’ex mister della Roma ha declinato l’offerta, la vicenda dimostra – secondo il geriatra – che ‘la conoscenza dei meccanismi psicologici, la capacità personale, l’empatia nel fare gruppo, possono essere gestite egregiamente anche da una persona non più giovanissima’. Non può essere quindi l’età l’ostacolo maggiore, il motivo della rinuncia. Dietro il no alla Nazionale può esserci una scelta personale.
“Trenta anni fa – ha aggiunto Ferrara – l’allenatore romano sarebbe stato considerato pronto per la ‘panchina dei giardinetti’, oggi un 70enne è un 50enne di allora. Il dato è consolidato ed esiste una tipologia di 60-70enni che programmano il futuro, viaggiano, fanno mutui, sono più attivi dei giovani”. Il geriatra prende spunto dalla vicenda Ranieri per mettere ancora più in evidenza un aspetto, se ce ne fosse bisogno: “Questa storia ci dice anche che in molti casi i limiti burocratici assegnati oggi ai cosiddetti anziani non rispettano lo stato di salute di over 60. Ci sono tanti con molti problemi di salute, ma sempre più vivono una terza età in grande benessere”.
(Foto apertura: Marco Iacobucci Epp/Shutterstock.com)
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