Da un quarto di secolo il Molise affronta una situazione di spopolamento. Lo stesso Piano Regionale 2025-27 ha lanciato l’allarme: la popolazione è scesa a 289.224 abitanti (Istat 2024), con una perdita di circa 31.000 residenti dal 2000. Si tratta del 10% in meno.
Il Molise invecchia e si spopola più del resto del Paese. In venticinque anni la popolazione è calata del 10% e l’indice di invecchiamento è cresciuto in modo drastico. Nella sola area di Agnone, ad esempio, composta da dodici comuni, ha toccato il 372%. Vuol dire che per ogni giovane sotto i 15 anni, ci sono 3,72 persone anziane. Si tratta del dato più alto della regione, tra i più elevati del nostro Paese.
Molise in crisi demografica e rischio desertificazione
L’area di Agnone, dunque, è maglia nera per l’invecchiamento. Tra i numeri più critici, quelli che fanno maggiormente riflettere, emerge subito l’età media regionale: 46,4 anni. L’indice di vecchiaia, invece, corrisponde al 240% a causa di un saldo naturale negativo di -2.601 unità. Solo in questa parte di territorio della regione, gli over 65 superano il 30% della popolazione (la media nazionale è del 24,7%). Le ripercussioni sono gravi sia sull’economia che sui sistemi di welfare.
La progressiva diminuzione dei giovani e il contemporaneo aumento della popolazione anziana stanno mettendo a rischio la sostenibilità sociale del Molise. Per affrontare questa sfida critica, il Piano Regionale 2025-2027 lancia un appello urgente: sono necessari investimenti immediati nell’assistenza domiciliare, un potenziamento delle strutture sanitarie locali e l’implementazione di politiche attive per il riequilibrio demografico. Senza questi interventi mirati, la regione rischia una vera e propria desertificazione sociale ed economica nei prossimi anni.
I dati Istat 2025 sullo spopolamento in Molise
Il Molise, al pari del resto d’Italia, sta affrontando una crisi demografica sempre più marcata secondo i dati Istat. La regione registra un saldo naturale fortemente negativo, con i decessi che superano le nascite in modo significativo: 3.955 contro 1.661.
Questo squilibrio è principalmente dovuto al calo storico delle nascite. Nel 2023, il numero di nuovi nati ha toccato il minimo assoluto, segnando un decremento di quasi il 40% rispetto ai 2.776 nati nel 2000. Questa flessione è attribuibile a due fattori chiave: una contrazione del tasso di fecondità e la diminuzione della popolazione femminile in età riproduttiva (15-49 anni).
Il tasso di natalità prosegue il suo trend decrescente, passando dal 5,8 per mille del 2022 al 5,7 per mille nel 2023. Questo valore si mantiene notevolmente inferiore alla media nazionale (6,4 per mille). Analizzando le province molisane, si osserva che il decremento è più accentuato nella provincia di Isernia, scesa dal 6,3 al 5,7 per mille nel 2023. Al contrario, la provincia di Campobasso ha registrato una leggera ripresa, passando dal 5,6 al 5,7 per mille nello stesso periodo.
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