È stato eletto con il 50,89% delle preferenze, al limite, il nuovo presidente della Polonia. Ma chi è Karol Nawrocki, il 42enne sovranista vincitore delle elezioni polacche.
Classe 1983, padre di tre figli, un curriculum di studi da storico. Questo, a grandi linee, il profilo di Nawrocki, vincitore delle elezioni presidenziali in Polonia. Dietro, però, c’è molto di più. A cominciare dal fatto che per rispondere alla domanda chi è Karol Nawrocki, nonostante la ridotta esperienza politica, è riuscito a scalare piuttosto rapidamente le gerarchie politiche. Soprattutto: ha scommesso con successo sul partito di estrema destra Diritto e Giustizia (PiS) e ha riportato la destra nazionalista al potere dopo che il governo centrista aveva interrotto la sua precedente gestione.
‘Polonia first’, alle radici della politica di Karol Nawrocki
Anche se risicata la vittoria di Nawrocki potrebbe rappresentare un problema per i filoeuropei e per i rapporti con la stessa Unione. La vittoria, ottenuta sul filo del rasoio con il 50,89%, è la riprova della profonda spaccatura interna alla Polonia. Allo stesso tempo, però, questo potrebbe voler dire un congelamento dei rapporti con Bruxelles. Non si tratta solo di aver cavalcato l’onda del nazionalismo e populismo di matrice trumpiana. Si vedano gli slogan “Prima la Polonia, prima i Polacchi” e “Polonia first”. Il candidato è stato apertamente sostenuto da figure di spicco americane, tra cui il presidente Donald Trump e la segretaria per la Sicurezza Interna Kristi Noem. Un appoggio che ha scatenato accuse di ingerenza elettorale.
Dalle origini alla guida di istituzioni chiave, chi è Karol Nawrocki
L’ironia del destino vuole che sia nato nella storica città di Danzica, simbolo della lotta anticomunista ma anche dell’invasione nazista e dello scoppio della seconda guerra mondiale. Di provenienza umile e con un passato da sportivo, prima di entrare in politica, Nawrocki ha ricoperto ruoli di prestigio nella cultura e nella memoria storica polacca. Dal 2017 al 2021, è stato direttore del Museo della Seconda Guerra Mondiale di Danzica, per poi dirigere l’Istituto della Memoria Nazionale dal 2021.
Nawrocki e la questione ucraina
Anche se la sua visione politica si allinea con quella di Trump, Nawrocki ha promesso di continuare a sostenere Kiev contro l’invasione russa. Tuttavia, è stato critico sui benefici per i rifugiati di guerra e ha persino accusato l’Ucraina di non aver mostrato gratitudine e il presidente Zelensky di insolenza. Ugualmente rigido verso i migranti: ha chiesto controlli al confine con la Germania e pretende che Berlino paghi alla Polonia le riparazioni di guerra. Fermo oppositore dell’Ue, ha spesso attaccato il ruolo di Francia e Germania mostrandosi contrario al Green Deal.
Una campagna elettorale al vetriolo
La campagna elettorale in Polonia non è stata esente da polemiche e scandali. Non solo alcuni documenti avrebbero rivelato la vicinanza di Nawrocki a un gruppo di pugili e buttafuori legati ad ambienti neonazisti, ma ha colpito la scoperta del suo alter ego, Tadeusz Batyr, pseudonimo con cui ha pubblicato un libro su un criminale polacco degli anni Novanta. Nawrocki si è giustificato sostenendo che lo pseudonimo serviva a proteggerlo da ritorsioni della criminalità organizzata. Ma un altro scandalo di origine immobiliare ha gettato un’ombra sulla sua figura. Avrebbe acquistato un appartamento da un anziano pensionato promettendo assistenza non mantenuta. Anche se poi ha donato l’immobile a un ente benefico, l’episodio ha contribuito a infittire le ombre sulla sua figura.
(Foto apertura: KSikorski / Shutterstock.com)
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