La star di Hollywood racconta la sua Grace nel film Die My Love, nelle sale da novembre e confessa: «Sogno di dirigere un film»
A 18 anni Jennifer Lawrence ha vinto il Premio Marcello Mastroianni come “Miglior attrice emergente” alla Mostra del Cinema di Venezia, per il ruolo dell’impetuosa Mariana in The Burning Plain – Il confine della solitudine di Guillermo Arriaga. Due anni dopo ha riscosso grandi consensi di critica per l’interpretazione della temeraria Ree in Un gelido inverno di Debra Granik, ottenendo la sua prima nomination agli Oscar. Statuetta che è arrivata nel 2013 con Il lato positivo – Silver Linings Playbook, diretto da David O. Russell, nei panni di Tiffany, affetta da un disturbo mentale dopo la morte prematura del marito.
Nella sua carriera l’attrice, una delle più acclamate star di Hollywood, ha interpretato anche personaggi più popolari, come Mystica nella saga di X-Men e la combattiva Katniss Everdeen nei quattro capitoli di Hunger Games. Oggi, a 35 anni, sceglie i film, partendo dalla storia e dal regista. Così è stato per Die My Love. Dopo aver letto il libro (Ammazzati amore mio, edito in Italia da Ponte alle Grazie) scritto da Ariana Harwicz, e aver deciso di produrne la trasposizione cinematografica, ha pensato che la scozzese Lynne Ramsay fosse perfetta per «dirigere un film con un personaggio così crudo e pieno di sentimento, trasformando il romanzo in poesia».
La pellicola, un dramma psicologico e feroce in concorso all’ultimo Festival di Cannes, e nelle sale dal 27 novembre distribuito da Mubi, racconta la storia di Grace e del suo compagno Jackson, con il volto di Robert Pattinson, che si trasferiscono in una casa isolata immersa tra gli alberi del Montana. Dopo aver dato alla luce il loro bambino, la giovane donna inizia a soffrire di depressione post-partum, perdendo sempre di più il contatto con la realtà.
«Interpretare Grace è stata un’esperienza davvero complessa. Ho dovuto mettere in campo tante emozioni per raccontare il dolore di questa donna», ha detto Lawrence nel nostro incontro durante la Festa del Cinema di Roma, dove il film è stato presentato in anteprima italiana lo scorso ottobre. La star è stata accolta sul red carpet dell’Auditorium Parco della Musica da un bagno di folla, tra selfie e autografi. «Ho sempre lavorato con le emozioni, ma da quando sono madre è completamente diverso – ha detto ancora -. Ho scoperto che esiste un altro oceano di sentimenti, amore e paura, che non sapevo di poter provare. Nella società di oggi, spesso, le donne che diventano madri smettono di avere desideri e sogni. Ed è quello che accade a Grace, terrorizzata all’idea di non essere neanche più eccitante per suo marito. Io sono una madre, ma ho ancora dei desideri».
Lawrence ha due figli, uno di quasi 4 anni, l’altro di nove mesi, avuti dal marito, il gallerista Cooke Maroney. Proprio mentre girava Die My Love, era in attesa del secondogenito. «Durante le riprese la pancia cresceva, avevo la cellulite, i miei seni erano enormi – ha rivelato sempre l’attrice -, ma è stato interessante non dovermi preoccupare di tutto questo. Mi sono espressa artisticamente attraverso il mio viso e il mio corpo, recitando anche nuda, come mi ha chiesto di fare Lynne. Non è stato un problema assecondare questa sua libertà artistica».
Ripensando agli inizi della sua carriera, Lawrence ha ricordato quanto fosse «una ragazza piena di sogni. Venezia è stato il mio primo viaggio internazionale. Ero affascinata da quello che mi stava accadendo. Certo, ho nostalgia di quel periodo. Oggi sono una donna più matura. Ma cerco di vivere ancora adesso le nuove esperienze sempre come qualcosa di speciale. Sento che le cose che amo della mia vita non sono cambiate». Riguardo all’essere una celebrità, la star ha ammesso di aver trovato nel tempo la pace con sé stessa. «Quando ero giovane, la fama mi faceva paura e anche arrabbiare molto – ha confessato – Sentivo di meritare la privacy, quando veniva costantemente violata. Poi ho capito che essere un’artista è un dono. C’è voluto un po’, ma sono riuscita a trovare la pace nella mia vita». Pace che si augura possano trovano anche le persone, in questo momento difficile nel mondo, pieno di conflitti e guerre: «Spero di crescere i miei figli affinché diventino cittadini buoni e rispettosi. Dovremmo apprezzare e prenderci cura di più di ciò che abbiamo, compreso il nostro pianeta. Mi auguro che ci sia sempre più empatia, anche se purtroppo viviamo in un mondo in cui molti hanno paura di chi non è come noi. Ma uno degli aspetti più belli dell’essere umano è proprio il fatto di essere diversi».
Tra i prossimi progetti dell’attrice, c’è What Happens at Night diretto da Martin Scorsese, una ghost story tra mistero e dramma dove reciterà al fianco di Leonardo DiCaprio nei panni di una coppia che vuole adottare un bambino. Pensando al futuro, Lawrence ha annunciato: «Da quando ho 16 anni, ho sempre pensato mi sarebbe piaciuto dirigere un film. Ho lavorato con molte registe, cercando di osservarle sul lavoro e facendomi coinvolgere anche nel processo di realizzazione e montaggio. Recitare ha a che fare con la narrazione di una storia. Spero un giorno anche di dirigerla».
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