Lo scorso 7 marzo, il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo disegno di legge sul femminicidio, introducendo misure specifiche per il contrasto alla violenza sulle donne.
Il provvedimento non solo definisce il femminicidio come un delitto autonomo, ma prevede anche un inasprimento delle pene e nuove tutele per le vittime.
DDL Femminicidio: cosa prevede la nuova normativa
Una delle principali novità del DDL è l’introduzione del reato autonomo di femminicidio, che sarà punito con la pena dell’ergastolo. Il testo stabilisce che sarà condannato a tale pena chiunque cagioni la morte di una donna per motivi legati alla discriminazione di genere, all’odio, alla repressione dei suoi diritti o alla negazione della sua libertà personale.
Questa nuova fattispecie penale rappresenta un passo significativo nel riconoscimento giuridico della violenza di genere, distinguendola da altre forme di omicidio aggravato e rendendo più incisiva la risposta dello Stato contro i crimini di odio verso le donne.
Maggiori aggravanti e pene più severe
Oltre alla definizione del femminicidio come reato autonomo, il DDL introduce un inasprimento delle pene per i reati rientranti nel cosiddetto “codice rosso”, ovvero quelli legati alla violenza domestica e di genere. Inoltre, le nuove disposizioni prevedono un aumento delle pene fino a due terzi per i reati già previsti dal codice rosso.
Vengono introdotte aggravanti specifiche per i delitti commessi per motivi di discriminazione di genere. Inoltre, il provvedimento potenzia le misure cautelari, prevedendo il ricorso obbligatorio alla custodia in carcere o agli arresti domiciliari nei casi più gravi.
Maggiori tutele per le vittime di violenza
Il nuovo provvedimento prevede anche misure più incisive per la protezione delle vittime.
Tra le principali novità, il diritto all’informazione per le vittime di reati di codice rosso, che saranno avvisate dell’uscita dal carcere dell’autore del reato. Viene esteso il regime di prenotazione a debito per le vittime, facilitando l’accesso al risarcimento dei danni. Si presta maggiore attenzione alla fase esecutiva della pena, con controlli più rigidi per i condannati.
L’Italia capofila nella lotta alla violenza di genere
Con l’approvazione parlamentare di questo DDL, l’Italia diventerà il primo paese in Europa a riconoscere il femminicidio come un reato autonomo e non solo come un’aggravante dell’omicidio.
Questo provvedimento rappresenta una svolta nella legislazione europea, rafforzando il quadro normativo per la tutela delle donne e rendendo più efficace la prevenzione della violenza di genere.
L’adozione di questa normativa, dunque, dimostra l’impegno del paese nel contrastare una delle emergenze sociali più gravi, promuovendo una maggiore consapevolezza e un’azione concreta per proteggere le vittime e prevenire nuovi casi.
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