La scienza dimostra che il contatto diretto con la Terra riduce l’infiammazione, potenzia il sistema immunitario e allunga la vita
L’estate è la stagione migliore per il grounding, una pratica millenaria che consiste nel mettere i piedi nudi contatto diretto con la terra, associata alla longevità grazie ai benefici apportati alla salute e al benessere. Diversi studi scientifici infatti suggeriscono che questa semplice attività alla portata di tutti migliora la qualità del sonno, riduce lo stress e l’infiammazione, agendo persino sull’umore. Tutte fattori che, notoriamente ormai, contribuiscono ad avere una vita più lunga e più sana.
Il grounding e la longevità: il collegamento scientifico
L’infiammazione è la risposta naturale del corpo alle minacce, ma quando diventa cronica – come accade nella vita moderna – accelera l’invecchiamento cellulare. Il grounding funziona come un interruttore naturale, neutralizzando i radicali liberi grazie al flusso di elettroni dalla Terra e riducendo i marker infiammatori come la proteina C-reattiva. Uno studio pubblicato su National Library of Medicine ha dimostrato che dormire su sistemi collegati a terra abbassa significativamente l’infiammazione in sole 8 settimane. Con l’età, le nostre cellule perdono la capacità di ripararsi efficacemente. Il grounding migliora la circolazione sanguigna portando più ossigeno ai tessuti, stimola la produzione di collagene cruciale per pelle e articolazioni, e accelera la guarigione delle ferite, come dimostrato in studi su pazienti diabetici.
Come praticare il grounding per massimizzare la longevità
Le malattie cardiache rimangono la principale causa di morte prematura. Il grounding funziona riducendo la viscosità del sangue diminuendo il rischio di coaguli, migliora la variabilità cardiaca – marker dello stato di salute del cuore – e abbassa la pressione sanguigna grazie all’effetto sul sistema nervoso. Inoltre, è noto che durante il sonno profondo avviene la maggior rigenerazione cellulare. Il grounding sincronizza il ritmo circadiano, aumenta la melatonina – l’ormone anti-invecchiamento – e riduce i risvegli notturni del 74% secondo uno studio su 60 soggetti.
Integrare il grounding nella routine quotidiana
Anche senza vivere in campagna è possibile beneficiare del grounding con semplici accorgimenti. Camminare a piedi nudi su superfici naturali come erba, terra o sabbia per almeno 20-30 minuti al giorno rappresenta il modo più immediato per riconnettersi con l’energia terrestre. Chi risiede in città può optare per soluzioni alternative, come l’utilizzo di tappetini o lenzuola conduttive certificate, da collegare a una presa di terra per riprodurre gli stessi effetti durante il riposo. Attività come il giardinaggio, che implicano un contatto diretto con il suolo, offrono un’ulteriore opportunità per praticare il grounding in modo naturale.
Un’attività democratica
A conforto delle tesi scientifiche esiste anche una prova per così dire ‘indiretta’. Le culture con più centenari al mondo hanno, infatti, qualcosa in comune. Da sempre gli Hunza in Pakistan camminano scalzi nei campi, gli abitanti di Okinawa lavorano la terra a piedi nudi, e i pastori sardi passano ore nei pascoli a contato con l’erba. A differenza di molti integratori o terapie anti-aging, il grounding non ha effetti collaterali, è gratuito e può essere praticato a qualsiasi età. Non richiede attrezzature speciali né competenze particolari, solo la volontà di riconnettersi con la natura attraverso il semplice contatto con la terra. In un mondo ossessionato da pillole e tecnologie anti-invecchiamento, il grounding ci ricorda che la vera fonte di giovinezza potrebbe essere semplicemente ristabilire il contatto che abbiamo perso con la Terra.
TUTTE LE ULTIME NOTIZIE SU SPAZIO 50.ORG
© Riproduzione riservata