Villasanta, comune in provincia di Monza-Brianza, ha coinvolto otto pensionati in un progetto di ‘sorveglianza’ dei lavori pubblici. Così l’amministrazione locale ottiene due risultati: da una parte, sviluppa politiche di invecchiamento attivo grazie al volontariato; dall’altra, compensa la carenza di personale grazie al loro apporto.
A Villasanta, in provincia di Monza e Brianza, qualcuno sta ridefinendo la tradizionale figura degli “umarell”. Stiamo parlando di quei pensionati che – in genere – usano il loro surplus di tempo per scrutare con occhio attento l’andamento dei cantieri. Nel piccolo comune lombardo di 14.000 anime, infatti, l’amministrazione locale ha pensato bene di usare questa caratteristica a proprio favore.
Gli ‘Umarell’ di Villasanta, da osservatori a volontari per la comunità
L’amministrazione di Villasanta è riuscita a trasformare uno stereotipo dell’età anziana in un team di persone che agisce per la collettività. Un risultato ottenuto sommando volontariato, politiche per l’invecchiamento e attenzione ai costi. Così, lungi dall’essere dei semplici spettatori, otto cittadini senior, forti di un passato professionale spesso legato a competenze tecniche, sono stati arruolati dal Comune in un’inedita veste di volontari civici.
L’obiettivo di questa iniziativa è colmare le lacune di personale dell’ufficio Lavori pubblici, integrando attivamente questi esperti “osservatori” nel tessuto amministrativo. A Villasanta gli umarell sono diventati una risorsa operativa, agendo su base territoriale con orari flessibili e godendo di copertura assicurativa grazie all’iscrizione al registro dei Volontari civici.
Le loro mansioni spaziano dalla verifica dello stato di marciapiedi e illuminazione pubblica al controllo della gestione dei rifiuti e della manutenzione urbana. Non solo: il loro contributo si estende fino alla raccolta di dati utili per la futura pianificazione del traffico cittadino.
Per fare l’umarell bisogna aver studiato
Il progetto del piccolo comune lombardo rappresenta certamente un approccio innovativo al volontariato. Sfrutta l’esperienza e la disponibilità degli anziani non solo come motore di invecchiamento attivo e partecipazione civica, ma anche come valido supporto ad una pubblica amministrazione spesso alle prese con risorse umane limitate.
Villasanta ha dimostrato così come una figura popolare e un po’ stereotipata possa trasformarsi in un prezioso alleato per la comunità. Il tutto aveva preso il via con la pubblicazione di un bando alla fine dello scorso anno, le cui candidature si sono chiuse ai primi di aprile. La risposta è stata significativa: otto cittadini hanno espresso il loro interesse, sei residenti a Villasanta e due provenienti dalla vicina Monza. A caratterizzare questo gruppo di volenterosi, tutti in età pensionabile (sette uomini e una donna), è un bagaglio di competenze tecniche di notevole spessore, frutto di precedenti esperienze professionali e titoli di studio in settori quali la perizia industriale, l’architettura e l’ingegneria. Un capitale di conoscenze che l’amministrazione comunale ha voluto valorizzare pienamente nel monitoraggio del territorio e nel supporto all’ufficio Lavori pubblici.
Chi sono gli ‘Umarell’, parola dell’anno 2024 in Svezia
Gli umarell (plurale di umarèl in dialetto bolognese) sono una figura tipica italiana, in particolare dell’Emilia-Romagna, che si riferisce a pensionati, solitamente uomini anziani, che trascorrono il loro tempo libero osservando i cantieri edili, le strade in costruzione o altri lavori pubblici. Il termine, reso popolare dallo scrittore bolognese Danilo Masotti, deriva dal dialetto bolognese e significa letteralmente “ometto”. Le caratteristiche tipiche degli umarell includono l’osservazione assidua ai margini dei cantieri; i commenti e i consigli (spesso non richiesti); la presenza costante, quasi una parte integrante del “paesaggio” temporaneo del cantiere; il bisogno di sentirsi ancora parte della vita attiva.
Negli anni, la figura dell’umarell è diventata un vero e proprio fenomeno culturale, simbolo di un certo tipo di attaccamento al territorio, di socialità e di un modo di trascorrere la pensione. Alcuni comuni hanno persino istituito delle “postazioni” dedicate all’osservazione dei cantieri per gli umarell o li hanno coinvolti in iniziative di “sorveglianza civica” dei lavori. Il termine “umarell” è entrato nel linguaggio comune italiano e ha avuto una certa diffusione anche all’estero, tanto da essere stato persino nominato “parola dell’anno” in Svezia nel 2024, grazie alla sua capacità di descrivere una figura umana universale e un certo tipo di comportamento osservativo e curioso.
(Foto apertura: MikeDotta / Shutterstock.com)
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