La scorsa estate i morti a causa del caldo nell’area della Mecca erano stati oltre 1.300. Grazie ad un uso attento della tecnologia, pianificazione dei percorsi e gestione dei flussi si sono quasi azzerate: al momento sono soltanto 13. Cosa ci insegna la gestione del pellegrinaggio nel luogo più santo dell’Islam.
“Il pellegrinaggio alla Mecca rappresenta oggi uno degli stress-test più evidenti per comprendere l’impatto del cambiamento climatico sulla salute umana”. Così Alessandro Miani – presidente della Sima-Società Italiana di Medicina Ambientale – all’Adnkronos Salute. L’organizzazione saudita è riuscita quasi ad azzerare i morti per caldo legati all’importante evento religioso in un periodo in cui, nella città santa, si toccano temperature di 51° C. Questo dimostra, sempre secondo Siani, che è possibile adattarsi all’attuale riscaldamento climatico: “L’adattamento non è più un’opzione, ma un dovere etico e scientifico”, ha continuato.
Quale tecnologia contro il caldo estremo
L’Arabia Saudita ha quindi rivoluzionato la sicurezza dello Hajj – il pellegrinaggio islamico annuale alla Mecca, in Arabia Saudita, uno dei cinque pilastri dell’Islam – attraverso la tecnologia e l’innovazione. Come ricorda lo stesso Miani che, dopo le drammatiche perdite di oltre 1.300 vite nel 2024 a causa di ondate di calore che hanno superato i 50°C, è stato adottato un approccio all’avanguardia per proteggere i pellegrini. È stato introdotto un sistema integrato di soluzioni tecnologiche e ambientali volto a mitigare i rischi per la salute.
I pellegrini che si stanno recando alla Mecca in questi giorni hanno visto un’implementazione di migliaia di infrastrutture dedicate al raffrescamento. Tra questi ci sono nebulizzatori, ventilatori industriali, zone d’ombra create artificialmente, fontanelle per l’acqua potabile e camminamenti refrigerati. L’intelligenza artificiale (AI) gioca un ruolo cruciale: monitora in tempo reale il movimento dei pellegrini e le temperature ambientali. Questo permette un intervento rapido e mirato in situazioni di potenziale pericolo.
Droni e termocamere per intervenire dove necessario
Il sistema è ulteriormente potenziato dall’impiego di droni equipaggiati con termocamere, sensori ambientali e applicazioni mobili che guidano i fedeli e ricordano loro di idratarsi. Queste innovazioni posizionano l’Arabia Saudita all’avanguardia nella medicina ambientale per eventi di massa, definendo nuovi standard per la gestione della sicurezza e della salute in contesti affollati e ad alto rischio climatico.
Eppure, nonostante queste misure, si sono verificati sino ad ora almeno 13 decessi. Secondo Miani, ai cambiamenti climatici “ci si può e ci si deve adattare. Esistono sistemi di mitigazione, sistemi di monitoraggio avanzati, esistono soluzioni come quelle implementate dall’Arabia Saudita che hanno dimostrato di essere efficaci. Quello che conta è la diffusione dei dati, delle informazioni, la replicazione di modelli vincenti e chiedere alle aziende di incominciare a mettere sul mercato tecnologie che siano validate scientificamente e sempre più smart, in modo che le grandi aree urbane – ma anche i singoli utenti o chi organizza eventi di massa nei periodi estivi – possano anticipare o comunque mitigare di molto il rischio di malori o eventualmente anche decessi dovuti al gran caldo”.
Come adattarsi al caldo estremo senza tecnologia
Il nostro corpo ha una notevole capacità di adattamento, ma è importantissimo ricevere i giusti consigli su cosa mangiare, quanto bere, cosa indossare e quali precauzioni prendere quando fa un caldo così torrido. Con queste temperature non possiamo pretendere di fare una vita normale. Dobbiamo proprio cambiare il nostro modo di mangiare, bere e vestirci, e anche il nostro stile di vita, per adeguarci al caldo estremo.
Vediamo, ad esempio, cosa possiamo fare per gestire le risposte del nostro corpo e l’idratazione quando non disponiamo di tecnologia da opporre contro il caldo estremo:
- bere molta acqua: l’idratazione è fondamentale. Bisogna bere acqua regolarmente, anche se non senti sete, per compensare la perdita di liquidi dovuta alla sudorazione. Possiamo aggiungere un pizzico di sale all’acqua per reintegrare gli elettroliti persi.
- raffreddare il corpo con l’acqua: è bene immergere i piedi o i polsi in acqua fresca, fare docce o bagni tiepidi, o applicare panni umidi e freschi su collo, fronte e ascelle può aiutare ad abbassare la temperatura corporea.
- abbigliamento adeguato: meglio indossare abiti leggeri, ampi e di colore chiaro, preferibilmente in tessuti naturali come cotone o lino, che permettono alla pelle di respirare e riflettono la luce solare.
- evitare sforzi fisici: limitare le attività intense nelle ore più calde della giornata. Se si deve fare attività all’aperto, è bene pianificarle al mattino presto o alla sera tardi.
- alimentazione leggera: prediligere pasti leggeri, freschi e ricchi di acqua, come frutta e verdura. Meglio evitare cibi pesanti che richiedono molta energia per la digestione e generano calore corporeo.
- riposo: concedere al corpo il tempo di riposare e recuperare.
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