Ai nostri amici a quattro zampe è spesso attribuito un sesto senso. Non è magia, ma una straordinaria capacità sensoriale. Vediamo perché
Tatto, olfatto, udito, gusto e vista: i nostri amici a quattro zampe possiedono i nostri stessi 5 sensi, ma spesso si attribuisce loro anche un sesto. Riescono a sentire odori e rumori per noi impercettibili, compresi segnali ‘premonitori’ di terremoti e tempeste. E capiscono quando stiamo per rientrare a casa. Cerchiamo di capire perché.
Il vero significato del sesto senso
Sin dai tempi remoti, ai cani viene attribuito “un sesto senso” per la loro capacità di prevedere eventi quali temporali, tempeste, terremoti e addirittura le malattie del proprietario. In realtà, oggi, grazie a numerosi studi, sappiamo che l’animale non possiede poteri paranormali, ma riesce ad ‘avvertire’ determinati fenomeni grazie a un’interazione sensoriale complessa che gli consente di integrare le informazioni e di elaborarle a livello cognitivo. In pratica, grazie ai suoi sensi, reagirebbe solamente a segnali fisici e chimici che non sono accessibili all’uomo.
Il mondo visto da una prospettiva diversa
Grazie a specifiche capacità sensoriali, il cane percepisce quindi il nostro mondo in maniera differente, come se lo osservasse da un’altra prospettiva. L’olfatto è il senso maggiormente utilizzato: per ogni oggetto, animale o persona il cane percepisce un odore ben preciso, motivo per cui durante le passeggiate ha la necessità di fermarsi ad annusare e marcare il territorio. È la modalità che utilizza per comunicare. Tramite l’olfatto il pet è infatti capace di risalire a numerose informazioni, che spesso associa ad emozioni, riuscendo a distinguere e analizzare le emanazioni odorose e a percepire i feromoni, sostanze chimiche che hanno un ruolo decisamente rilevante nelle interazioni sociali. Oggi, gli studiosi hanno dimostrato che il trasferimento emotivo avviene anche tramite questo senso, e che emozioni come la felicità o la paura hanno un ‘odore’ ben preciso che il cane riuscirebbe a identificare, comportandosi poi come l’“emozione annusata”. Anche l’udito è straordinariamente sviluppato nel cane, tanto che riesce a sentire rumori molto lontani e a ‘riconoscerli’ consentendogli, ad esempio, di avvertire l’imminente arrivo del proprietario. Il pet è inoltre un attento osservatore ed è proprio grazie alla sua memoria associativa e all’integrazione sensoriale che riesce a prevedere numerosi eventi.
Come una bussola
Secondo alcuni studiosi, i cani sarebbero capaci di orientarsi utilizzando il campo magnetico terrestre come delle vere e proprie bussole. Dallo studio “Dogs are sensitive to small variations of the Earth’s magnetic field”, pubblicato su Frontiers in Zoology, è infatti emerso che i cani mostravano un comportamento direzionale durante la defecazione e la minzione, allineando il loro corpo secondo l’asse nord/sud quando il campo magnetico era stabile. In pratica, i cani sarebbero non solo sensibili ma anche capaci di percepire e di reagire alle variazioni del campo magnetico terrestre. Tale capacità, nota come ‘magnetoricezione’, spiegherebbe il motivo per cui sono in grado di orientarsi e ritrovare il loro proprietario anche dopo molto tempo.
Meteorologo affidabile
Il cane è capace di prevedere l’arrivo di un temporale e del maltempo in generale, perché riesce a percepire le variazioni della pressione atmosferica e ad avvertire le modificazioni della composizione chimica dell’aria. Il calo della pressione atmosferica, così come la concentrazione maggiore di ozono nell’aria, sono infatti indici dell’arrivo di una perturbazione.
UN sensibile sismologo
Il nostro amico a quattro zampe percepisce anche le vibrazioni del suolo a bassissime frequenze grazie ai recettori sensoriali presenti nei cuscinetti plantari, e avverte le onde sismiche primarie – cosiddette onde P – alcuni secondi (o addirittura minuti) prima che si verifichi un terremoto. È per questo motivo che prima dell’arrivo di un sisma, si agita e ricerca un luogo sicuro.
Potenziali “camici bianchi”
Alcuni studiosi sostengono inoltre che i cani sarebbero persino capaci di rilevare nelle urine, nel respiro o sulla cute specifici composti organici volatili noti come VOC, prodotti dai tessuti tumorali di una persona malata. Naturalmente, saranno necessari ulteriori studi per confermare questa teoria.
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