L’ex cestista, medaglia d’argento ad Atene 2004, fonda l’associazione “Musetti Randagi” e spiega: «L’obiettivo è unire persone con la stessa passione e offrire una seconda possibilità agli amici a quattro zampe»
«A 41 anni ho finito la carriera a Capo D’Orlando, all’Orlandina basket, allora ‘capitanata’ dal mio amico Gianmarco Pozzecco, e poi ho seguito quella che considero davvero una chiamata a cui non potevo sottrarmi. Un ritorno alla mia infanzia e alle mie origini, nel nome di mio papà Francesco, scomparso qualche anno fa, con cui da ragazzino raccoglievo le olive nelle campagne pugliesi prima di cominciare la mia grande avventura sportiva». Lui è stato uno dei simboli del basket siciliano e internazionale, protagonista di una carriera che lo ha portato a scrivere e cristallizzare pagine indimenticabili della palla a spicchi. Gianluca Basile, classe 1975, nativo di Ruvo di Puglia, lontano dai riflettori dei palazzetti e dalle pressioni di partite e trasferte, ha abbracciato una vita più intima, autentica e profondamente legata alla natura e ai valori. E dopo tanti anni trascorsi a viaggiare, insieme alla sua famiglia ha deciso di mettere radici solide in Sicilia. Tra alberi da custodire, frutti da vedere maturare e sole da respirare a pieni polmoni. Una scelta, la sua, dettata dal desiderio di autenticità e di semplicità, dopo anni di gloria tra Bologna, Reggio Emilia, Barcellona e l’azzurro della Nazionale. Solo per citare alcune tappe del suo lungo cammino sportivo. Fino al presente, nel borgo con affaccio sulle Eolie che incuriosisce e crea ammirazione. «Con mia moglie e le mie figlie ci siamo sentiti subito a casa – dice in premessa -. Questa terra ci ha regalato calore, natura e il ritmo giusto per vivere con più serenità. Abbiamo sposato una vita fatta di famiglia, ulivi, impegno per gli animali e piccole passioni che ci fanno stare davvero bene». Il nuovo capitolo della vita dell’ex cestista, che nel 2004 vinse l’argento olimpico con la nazionale di basket ad Atene, non è dunque solo affetti stretti e natura, ma anche forte impegno sociale con i randagi. E tutto è nato dopo una chiamata di un compagno di squadra e dal ritrovamento di una cucciolata che lui e la moglie Nunzia hanno accudito fino all’adozione: «Da quella esperienza – continua Basile facendo un salto nel passato – è nata la consapevolezza che serviva qualcosa di più strutturato per aiutare tanti altri animali in difficoltà. Così è nata “Musetti Randagi,” un’associazione che opera principalmente nei comuni di Capo d’Orlando e Naso, in provincia di Messina, e unisce persone con lo stesso amore e lo stesso obiettivo : dare una seconda possibilità agli amici a quattro zampe. Amici fidati. Del resto, quello del randagismo, soprattutto al Sud, è un problema serio e, nonostante le leggi vigenti che tutelano o dovrebbero tutelare gli animali, la situazione è davvero drammatica. Le richieste di aiuto sono praticamente continue». Oggi l’associazione porta avanti un progetto ambizioso di Almo Nature, “Responsabili, non padroni”, che si può sostenere online votandolo: «È un progetto selezionato per un bando nazionale a cui teniamo tantissimo – spiega la coppia Basile in coro e con grande entusiasmo – perché punta a cambiare la mentalità. Si basa su tre pilastri: prevenzione, sterilizzazione e informazione. Vogliamo soprattutto entrare nelle scuole, per insegnare alle giovani generazioni che avere un animale non significa possederlo, ma prendersene cura con grande responsabilità» L’ iniziativa lodevole, che dovrebbe svilupparsi a macchia d’olio, è volta a ridurre il randagismo e supportare le famiglie in difficoltà economica nella cura degli animali domestici. Previsti 60 interventi di sterilizzazione gratuiti, con esami pre-operatori, microchippatura e farmaci essenziali, rivolti sia a privati che a randagi sul territorio. Parallelamente, il progetto promuove laboratori nelle scuole e campagne di sensibilizzazione, coinvolgendo Comuni, Asp, (Aziende sanitarie provinciali) polizia municipale, veterinari e volontari. L’obiettivo è un cambiamento culturale duraturo, basato su responsabilità e rispetto verso gli animali, con monitoraggio costante dei risultati per garantire replicabilità e sostenibilità. Un mix vincente di una coppia che cammina da una vita insieme. La storia di Gianluca e Nunzia, infatti, parte da lontano ed è a tratti fiabesca: si sono conosciuti da giovanissimi, lui appena diciottenne e lei quindicenne. Da allora hanno costruito insieme una famiglia e un progetto che li rappresenta appieno. Alle nuove generazioni, prima di congedarsi, Basile lancia un messaggio chiaro e deciso: «Inseguite i vostri sogni, ma fatelo sempre con rispetto, impegno e cuore. Ricordate che la vera forza non è nel possedere, ma nel prendersi cura delle persone e degli animali». Per la leggenda del basket italiano e la sua famiglia la vera essenza della vita, su cui in tanti si interrogano, si racchiude in poche parole: famiglia, rispetto e semplicità: «Per noi è questo il senso del vivere – concludono i due ribadendo ciò che conta -, prendersi cura degli altri, godere delle cose importanti, amare con gratitudine e non lasciarsi travolgere da inutili frenesie. E oggi ringraziamo anche la squadra che ci supporta nell’aiutare i pelosetti. Da soli in fondo non si va da nessuna parte».
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