Dopo Aruba anche Infocert e Register.it hanno introdotto un canone per la sottoscrizione e l’impiego dell’identità digitale. Come continuare ad impiegare gratis lo Spid.
Ad aprire le danze a maggio è stata Aruba con l’introduzione di un canone annuo di circa 5,98 euro per lo Spid, servizio sino ad allora gratuito di identità digitale per i servizi online della Pubblica amministrazione. Qualche giorno fa, proprio sul finire di luglio, a saltare il confine anche InfoCert. Stessa dinamica: medesimo importo annuo per chi desidera rinnovare lo Spid. A quello punto anche un altro identity provider – Register.it. – ha seguito la stessa dinamica. Dal 1° settembre 2025, infatti, applicherà un canone annuo di 9,90 euro + Iva (ossia circa 11 euro) per il rinnovo dello Spid.
L’ago della bilancia comincia spostarsi sempre più verso un servizio Spid a pagamento. Secondo Assoutenti, infatti, anche altre realtà potrebbero seguire l’esempio e introdurre un abbonamento a carico dei propri clienti. Dal 28 luglio – ha spiegato il presidente Gabriele Melluso – “i clienti Infocert saranno tenuti a pagare 4,90 euro all’anno per la gestione dello Spid a partire dal secondo anno di abbonamento, cui va aggiunta l’Iva portando così il costo totale a 5,98 euro a utente. Già Aruba nelle settimane scorse aveva introdotto un costo di 4,90 euro +Iva all’anno per il servizio di identità digitale, e il rischio concreto è che ora anche gli altri fornitori potrebbero adattarsi al nuovo scenario introducendo costi a carico dei 40,5 milioni di titolari di Spid in Italia”.
Perché alcuni operatori hanno introdotto un abbonamento per lo Spid
Melluso ha spiegato che il motivo principale delle nuove tariffe per gli utenti è l’insostenibilità economica del sistema SPID gratuito. A ciò si aggiungono i ritardi nei finanziamenti da parte del governo alle aziende che forniscono il servizio. Secondo Melluso, questa situazione potrebbe portare alla commercializzazione di un servizio pubblico essenziale come l’identità digitale, che è ormai indispensabile per molte operazioni. Per evitare ciò, ha sottolineato l’importanza di accelerare il passaggio alla Carta di Identità Elettronica (CIE) e di promuoverne l’utilizzo tra i cittadini, garantendo così il diritto all’identità digitale e la gratuità del servizio per tutti gli italiani.
Come mantenere gratis lo Spid
Al momento, la maggior parte degli utenti non è interessata dagli aumenti, poiché circa il 70% delle identità Spid attive sono gestite da Poste Italiane, che continua a offrire il servizio in modo completamente gratuito. Ma per ottenere o mantenere lo Spid senza costi, c’è anche un altro modo: utilizzare la Carta d’Identità Elettronica (CIE) come metodo di riconoscimento.
Molti provider, tra cui Namirial, Lepida e Sielte, offrono l’attivazione gratuita dello Spid se il riconoscimento avviene tramite Carta d’Identità Elettronica. Serve in tal caso il Pin completo. Per agevolare questa procedura, il Ministero dell’Interno e l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato hanno sviluppato l’app ufficiale CieID, disponibile per smartphone con tecnologia NFC. L’app permette al telefono di leggere la CIE e completare l’identificazione in pochi secondi. L’identificazione può essere completata anche tramite un computer dotato di lettore di smart card. In questo modo, non solo si evitano eventuali costi, ma ci si adegua anche alle future disposizioni del governo che puntano a rendere la CIE la principale identità digitale del Paese, affiancandola e sostituendola progressivamente allo Spid.
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