Il blackout di aprile in Spagna e Portogallo ha evidenziato in modo inequivocabile la nostra profonda vulnerabilità e la totale dipendenza dall’energia e dalla Rete. Ogni aspetto della nostra vita moderna, dalla comunicazione più banale agli acquisti essenziali, si è rivelato intrinsecamente legato a queste risorse.
A fine aprile, l’ultimo grande black-out in Spagna e Portogallo ha messo in luce la nostra fragilità e dipendenza dall’energia e dalle rete per qualsiasi necessità. Dalla comunicazione agli acquisti, tutto per un attimo è stato cancellato, piombando per un attimo molto lungo nel passato. Da allora però c’è chi pensa a possibili soluzioni per affrontare un down improvviso dei sistemi di pagamento. In queste ore un nuovo blackout in Spagna ha messo ko telefoni fissi, rete internet e numeri per le emergenze
C’è chi pensa a carte per effettuare un pagamento off-line
Il recente blackout di Spagna e Portogallo, dicevamo, ha evidenziato una vulnerabilità cruciale per le nostre società sempre più digitalizzate: la dipendenza dai pagamenti elettronici. Senza accesso alla rete, molti negozi sono stati costretti a operare esclusivamente in contanti. Un campanello d’allarme visto il progressivo emergere di società quasi totalmente “cashless”.
Norvegia, Danimarca e Lettonia, consapevoli di questa fragilità, sono già al lavoro per adottare misure preventive. Stanno quindi implementando sistemi di pagamento off-line per effettuare transazioni anche in assenza di connessione internet. Questo approccio è particolarmente rilevante in nazioni come Svezia e Finlandia, dove l’uso del contante ha raggiunto minimi storici. L’adozione di soluzioni di pagamento offline potrebbe essere fondamentale per garantire la resilienza dei sistemi finanziari anche in situazioni di emergenza.
Come funzionano i sistemi di pagamento senza Rete
I sistemi lanciati da Norvegia, Danimarca e Lettonia funzionano proprio come quelli usati dalle compagnie aeree durante i voli. In questi casi, infatti, le carte vengono strisciate offline. Successivamente le transazioni vengono elaborate quando il sistema torna online. Affinché funzioni è necessario utilizzare una carta fisica e digitare il codice Pin. La Lettonia, dal canto suo, ha fissato un limite di 200 euro per carta per consentire solo acquisti essenziali, come medicinali e carburante. Anche l’Estonia sta pianificando una soluzione simile limitandolo a distributori di benzina, farmacie e supermercati.
Estonia e Finlandia mettono in guardia l’Europa
Le banche centrali estone e finlandese hanno sollevato preoccupazioni significative sulla forte dipendenza dell’Europa da giganti dei pagamenti con carta statunitensi come Visa e Mastercard. Questo in virtù dell’attuale politica governativa americana, considerata inaffidabile, che potrebbe avere ripercussioni sulla stabilità dei sistemi di pagamento europei.
I due Paesi registrano tra i numeri più bassi di sportelli bancomat ogni 100.000 abitanti in Europa. Inoltre, in Finlandia solo il 10% della popolazione usa il contante come metodo di pagamento principale. Analogamente, Svezia e Norvegia detengono il primato mondiale per la minor quantità di contante in circolazione rispetto al loro Pil. Ma la situazione è assai diversa per Malta, Slovenia e Italia. Qui la quota dei pagamenti in contanti è superiore al 60%.
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