Un profilo del nuovo Pontefice che unisce alcuni elementi dei suoi predecessori ma mostra già un proprio stile distintivo
Papa Leone XIV, ieri, durante la tradizionale preghiera del Regina Coeli di domenica, celebrata a mezzogiorno dalla Basilica di San Pietro, ha rivolto parole di speranza e preoccupazione agli oltre centomila fedeli riuniti in piazza. La preghiera mariana, che nel periodo pasquale sostituisce l’Angelus, è stata occasione per importanti riflessioni sulla vocazione giovanile e sulle crisi internazionali. Rispetto alla sua prima apparizione dopo il Conclave, quando si era mostrato visibilmente commosso, il nuovo Papa appariva più sicuro e a suo agio nel ruolo che è chiamato a ricoprire. Quel “giogo”, come lui stesso l’ha definito.
Papa Leone XIV: una sintesi di tre pontificati
Le prime mosse di Leone XIV delineano un pontificato che si presenta come una sorta di “terza via”, una sintesi equilibrata tra diversi approcci. Prima di celebrare il Regina Caeli, il Pontefice ha voluto recarsi in preghiera davanti alle tombe di Francesco e Benedetto XVI, riconoscendo così l’eredità morale dei suoi immediati predecessori. Il nuovo Papa sembra voler combinare elementi distintivi dei pontificati di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. Mantiene la pastoralità e la vicinanza con i fedeli tipiche di Bergoglio, ma riporta al centro la teologia rigorosa, tanto cara a Ratzinger. Senza però dimenticare lo stile comunicativo di Wojtyla.
Scelte significative: l’appartamento pontificio
Tra le prime decisioni che segnalano una parziale discontinuità con il predecessore, spicca la scelta dell’alloggio. Papa Prevost ha optato per tornare a vivere nell’appartamento pontificio, disabitato da dodici anni, non appena saranno completati i lavori di ristrutturazione. Nel frattempo, risiede nel suo appartamento nel palazzo di Propaganda Fide. Questa decisione segna un ritorno alla tradizione interrotta da Papa Francesco, che aveva preferito risiedere a Santa Marta giudicando l’appartamento papale “troppo grande e fastoso”. Sebbene, come sottolineano fonti vaticane, non si tratti di un ambiente particolarmente lussuoso.
Lo stile personale del nuovo Pontefice: tra sobrietà e tradizione
Anche nell’abbigliamento, Leone XIV mostra un atteggiamento che bilancia innovazione e tradizione. Come Bergoglio, indossa scarpe nere anziché i tradizionali mocassini rossi, probabilmente per una questione di comodità. Tuttavia, ha dato disposizioni precise sul proprio abbigliamento: sotto la talare bianca è riapparsa la camicia con gemelli ai polsini, e durante la sua prima apparizione ha accettato di indossare la mozzetta rossa, la stola ricamata d’oro e la cotta di pizzo. In netto contrasto con il ricordo di Papa Francesco che, nella “stanza delle Lacrime” subito dopo l’elezione, rifiutò i paramenti dicendo: “Questi se li può anche tenere. Il carnevale è finito”. Una battuta scortese nei confronti del capo dei cerimonieri, ma rappresentativa della sua missione.
Il crocifisso e l’imparzialità pontificia
Altro dettaglio significativo riguarda il crocifisso indossato dal Papa. Durante le sue prime apparizioni, Prevost portava un crocifisso d’oro contenente reliquie di Sant’Agostino, dono di un confratello agostiniano. Recentemente, però, lo ha sostituito con uno d’argento più sobrio. Questa scelta non è casuale. Deriva, infatti, dalla consapevolezza che il Papa deve rappresentare l’intera Chiesa, senza mostrare legami troppo evidenti con il proprio ordine religioso di provenienza. Semplice questione di ‘equanimità ecclesiastica’, poiché il Pontefice deve essere “un padre per tutti, senza bandiere”.
Lo stile pastorale e l’automobile: praticità e semplicità
Nonostante l’attenzione alla tradizione, Leone XIV mantiene uno stile pastorale aperto e vicino alle persone, come emerso durante la visita a Genazzano. Qui il Papa ha mostrato spontaneità e buonumore quando un tifoso romanista entusiasta lo ha avvicinato, felice di avere un Pontefice che simpatizza per la Roma. Prevost ha risposto con una risata, mostrando quella capacità di relazione umana diretta che ricorda lo stile di Papa Francesco. Anche la scelta dei mezzi di trasporto rivela qualcosa della personalità del nuovo Papa. La prima auto sulla quale è stato visto dopo l’elezione è stata una berlina Volkswagen del parco auto vaticano, con targa SCV1. Per andare a Genazzano ha invece utilizzato un pulmino nero dai vetri oscurati, scelto per poter viaggiare insieme ad amici e parenti giunti per festeggiarlo.
Il pontificato di sintesi di Papa Leone XIV
Dai primi segnali, il pontificato di Leone XIV si prospetta come una miscela equilibrata di elementi tradizionali e innovativi. Il nuovo Papa guarda alla tradizione senza chiudersi a nuove sfide, ispirandosi ai tre pontefici con cui ha avuto contatti diretti durante la sua vita religiosa: Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. E non è passato inosservato che nella sua meditazione in Piazza San Pietro abbia pronunciato un appello “Mai più la guerra”, riecheggiando le parole di Paolo VI, a dimostrazione della sua volontà di inserirsi nel solco del magistero papale contemporaneo. In questa fase iniziale, Leone XIV sembra voler costruire un pontificato che unisca rigore teologico e vicinanza pastorale. Ma anche atenzione alla liturgia e sensibilità per le questioni sociali, fedeltà alla dottrina e apertura al dialogo con il mondo contemporaneo. Una sintesi che potrebbe rappresentare davvero una “terza via” nella Chiesa del XXI secolo.
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