Non tutti gli spazio blu sono uguali: uno studio americano rivela perché chi abita in prossimità delle coste vive 12 mesi in più della media
La ricerca scientifica ha dimostrato che vivere al mare rappresenta un vero e proprio elisir di lunga vita, capace di regalare almeno dodici mesi in più rispetto alla media nazionale. Lo studio condotto dall’Università dell’Ohio su oltre 66.000 aree urbane, dimostra che vivere sulla spiaggia garantisce vantaggi che fiumi e laghi dell’entroterra non possono offrire. Chi risiede entro 50 chilometri dalla costa oceanica vive mediamente un anno in più rispetto ai 79 anni della media americana. Al contrario, gli abitanti delle aree urbane vicine a corsi d’acqua interni registrano un’aspettativa di vita di circa 78 anni, perdendo dodici mesi preziosi. “Pensavamo che qualunque spazio blu potesse offrire benefici simili”, spiega il professore Jianyong Wu, che ha coordinato lo studio. “Siamo rimasti sorpresi dalla differenza così netta tra costa e entroterra”.
Il segreto delle temperature costiere
La chiave di questo fenomeno risiede nel potere termoregolatore degli oceani. Le zone costiere godono di temperature più miti e registrano significativamente meno giornate torride rispetto alle aree interne. In un’epoca di cambiamenti climatici estremi, il mare funziona come uno scudo naturale contro le ondate di calore che minacciano la salute pubblica. Questa scoperta acquisisce particolare rilevanza considerando che le temperature estreme rappresentano una delle principali cause di mortalità legata al clima. Vivere al mare significa quindi beneficiare di un microclima naturalmente più salubre e protettivo.
Quando il benessere economico incontra quello fisico
La ricerca ha svelato poi un altro aspetto determinante: il fattore economico. Chi infatti può permettersi una casa sulla costa generalmente dispone di redditi superiori alla media, elemento che influenza direttamente l’accesso a cure mediche di qualità, alimentazione più sana e stili di vita preventivi. “Il reddito più elevato delle popolazioni costiere contribuisce significativamente alla loro longevità”, spiega Yanni Cao, la ricercatrice che ha partecipato allo studio. Più soldi in tasca significano maggiori possibilità di investire nella propria salute, dalle visite specialistiche agli alimenti di qualità.
L’aria che fa la differenza
Oltre agli aspetti economici e climatici, vivere al mare comporta vantaggi respiratori immediati. La qualità dell’aria marina, ricca di iodio e priva di molti inquinanti urbani, favorisce il benessere dell’apparato respiratorio e cardiovascolare. La brezza marina non è solo piacevole: è medicina naturale. Le opportunità ricreative abbondano lungo le coste, incentivando uno stile di vita più attivo. Nuoto, surf, passeggiate sulla sabbia, sport acquatici: il mare offre infinite possibilità di movimento che l’entroterra non può eguagliare. Questa maggiore propensione all’attività fisica si traduce direttamente in anni di vita guadagnati.
Il paradosso dell’entroterra: quando l’acqua non basta
Contrariamente alle aspettative, le città dell’entroterra vicine a fiumi e laghi mostrano un’aspettativa di vita inferiore alla media. Questo paradosso si spiega con una combinazione di fattori negativi: maggiore inquinamento urbano, povertà più diffusa, carenza di spazi sicuri per l’attività fisica e rischio superiore di alluvioni. I ricercatori hanno identificato nelle temperature più elevate e nella maggiore frequenza di giornate torride i principali responsabili di questa differenza. L’entroterra, come sperimenta chi lo abita, soffre gli eccessi climatici che il mare naturalmente mitiga.
Implicazioni per il futuro urbano
Questa ricerca rappresenta il primo studio sistematico sui rapporti tra ‘spazi blu’ e longevità negli Stati Uniti, aprendo prospettive inedite per la pianificazione urbana futura. Vivere al mare non è più solo una questione di lifestyle, ma una scelta di salute pubblica. Le implicazioni si estendono alle politiche abitative e sanitarie nazionali. In un paese dove l’aspettativa di vita ha subito battute d’arresto più marcate rispetto ad altre nazioni sviluppate, comprendere i fattori ambientali che influenzano la longevità diventa cruciale.
La ricetta della longevità marina
In conclusione i benefici del vivere al mare si possono riassumere in clima temperato, aria più pulita, maggiori opportunità di svago attivo, migliori collegamenti di trasporto, minore esposizione alla siccità e, non ultimo, condizioni socioeconomiche generalmente più favorevoli. Questa combinazione di fattori crea un circolo virtuoso dove ambiente naturale e benessere umano si rinforzano reciprocamente. Lo dice anche la scienza: il mare allunga davvero la vita.
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