La battaglia contro le truffe agli anziani si intensifica nel territorio veneziano. Il sindaco Brugnaro e il prefetto Pellos hanno sottoscritto un nuovo protocollo d’intesa che punta a rafforzare la prevenzione e il contrasto delle frodi perpetrate ai danni degli ove 70.
Il Progetto “Ocio Ciò” e il Fondo “Ocio al Tacuin”
L’iniziativa si inserisce nel più ampio “Patto metropolitano per Venezia sicura“, un accordo strategico per la sicurezza urbana integrata. Il Comune ha sviluppato il progetto complessivo denominato “Ocio Ciò”, concepito per incrementare la sicurezza reale e percepita degli anziani residenti attraverso attività di prevenzione e sensibilizzazione.
All’interno di questa strategia generale opera il fondo specifico chiamato “Ocio al Tacuin”, lo strumento economico concreto dedicato ai rimborsi per gli anziani vittime di reati. L’assessore alla Coesione sociale Simone Venturini ha spiegato che si tratta di una tessera di un mosaico più complesso di strategie di sicurezza sociale che coinvolge sia la prevenzione sia il sostegno post-reato.
Truffe agli anziani: i numeri
Il progetto “Ocio Ciò” ha raggiunto risultati significativi. Già nel corso del 2024, l’amministrazione comunale aveva organizzato 33 eventi pubblici dedicati alla formazione e all’informazione. Questi appuntamenti hanno coinvolto centinaia di cittadini in tutto il territorio comunale, concentrandosi sul riconoscimento delle nuove tecniche di raggiro utilizzate dai malintenzionati.
Parallelamente, il fondo “Ocio al Tacuin” ha registrato 163 domande di rimborso accolte durante l’anno precedente. Questo strumento economico rappresenta un sostegno concreto per gli anziani vittime di reati predatori, con l’obiettivo di andare oltre il semplice risarcimento economico.
Quali sono i contributi previsti
Il sistema di rimborsi alle truffe agli anziani prevede diverse categorie di intervento economico. Per scippi o furti con destrezza della pensione appena ritirata, il contributo raggiunge i 500 euro. La stessa cifra viene riconosciuta per contanti prelevati al bancomat e rubati nella medesima giornata. In caso di utilizzo fraudolento del bancomat con tecnologia contactless, il rimborso ammonta a 100 euro. Per il rifacimento delle chiavi rubate dell’abitazione di residenza, l’importo previsto è di 150 euro.
Particolarmente articolata risulta la copertura per danni agli infissi conseguenti a furti o tentati furti in casa. Fino a 500 euro per le riparazioni, con ulteriori 150 euro destinati alla sostituzione della serratura.
Procedure e tempistiche per le richieste
Gli anziani interessati devono presentare la richiesta di rimborso entro 30 giorni dalla denuncia presentata alle Forze dell’Ordine. Il servizio è rivolto esclusivamente ai residenti con età superiore ai 70 anni, vittime di reati predatori all’interno del territorio comunale.
La domanda può essere presentata attraverso diverse modalità: presso l’Ufficio Protocollo del Comune, tramite raccomandata al Servizio Anziani, via PEC o direttamente presso la sede di via Rio Cimetto a Chirignago Mestre.
Gli impegni con la Prefettura
L’accordo con la Prefettura prevede otto punti specifici di attività per l’amministrazione comunale. Tra questi, la produzione di report bimestrali aggiornati, la raccolta di dati sul fenomeno delle truffe in collaborazione con le Forze dell’Ordine e il rafforzamento del rapporto con i media.
Il Comune si impegna inoltre a organizzare incontri formativi rivolti a cittadini, gruppi e associazioni, oltre ad attività aggregative per contrastare l’isolamento sociale degli anziani. La cooperazione tra soggetti istituzionali, realtà del Terzo settore e gruppi informali rappresenta un elemento centrale della strategia.
Uno Sportello Sociale contro le truffe agli anziani
Rimane attivo lo Sportello Sociale, concepito per offrire agli anziani non solo assistenza tecnica nella compilazione delle domande, ma anche vicinanza empatica in momenti spesso traumatici. Il servizio riceve il pubblico ogni mercoledì presso l’ufficio di Chirignago Mestre, su appuntamento telefonico.
L’iniziativa veneziana rappresenta un modello di sicurezza sociale che va oltre la mera repressione dei reati. La strategia punta sulla prevenzione attraverso l’informazione, il supporto alle vittime e la creazione di una rete di protezione che coinvolge istituzioni, associazioni e cittadini.
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