La prevenzione influenzale rappresenta uno strumento cruciale per la salute degli over, in particolare per le persone con comorbidità
La vaccinazione antinfluenzale rappresenta uno strumento fondamentale per proteggere la salute degli anziani, categoria particolarmente vulnerabile alle complicanze dell’influenza. Gli ultimi dati della sorveglianza PASSI d’Argento hanno evidenziato come la copertura vaccinale tra gli over 65 abbia subito oscillazioni significative. Dopo un importante aumento durante la pandemia di COVID-19, quando la copertura ha raggiunto punte fino al 74% tra gli ultra 85enni, la partecipazione alle campagne di vaccinazione antinfluenzale è tornata a calare, attestandosi al 62% nel 2024. Una percentuale che ha raggiunto il 69% fra gli over con patologie croniche.
Anziani e vaccinazione antinfluenzale: contrastare il calo
Questo calo è preoccupante, soprattutto se si considera che il Ministero della Salute raccomanda una copertura minima del 75% per gli anziani e addirittura un obiettivo ottimale del 95%. La riduzione della vaccinazione antinfluenzale in questa fascia di popolazione rischia di aumentare il numero di casi di influenza con complicanze gravi, come polmoniti o ricoveri ospedalieri, incidendo negativamente sulla salute pubblica. Le campagne di sensibilizzazione e le politiche adottate durante la pandemia hanno dimostrato che l’attenzione verso la prevenzione può portare a risultati importanti. Tuttavia, è necessario rafforzare queste strategie e superare le barriere logistiche e culturali che limitano ancora l’adesione alla vaccinazione antinfluenzale tra gli anziani.
La cronicità negli anziani: un fattore di rischio importante
Un elemento chiave che rende ancora più urgente la vaccinazione antinfluenzale negli anziani è la presenza di patologie croniche. Dati recenti mostrano che oltre il 57% degli ultra 65enni convive con almeno una malattia cronica come diabete, cardiopatie, malattie respiratorie o tumori. Queste condizioni aumentano la vulnerabilità agli effetti dell’influenza e le complicanze che ne derivano, rendendo la vaccinazione antinfluenzale un presidio di salute indispensabile. Inoltre, la policronicità, cioè la presenza simultanea di due o più patologie croniche, riguarda circa un quarto degli anziani sopra i 65 anni, con una crescita significativa all’aumentare dell’età. Questa condizione complessa richiede un’attenzione particolare perché aumenta il rischio di eventi gravi in caso di infezioni, confermando l’importanza della vaccinazione antinfluenzale come misura preventiva prioritaria.
Il ruolo delle disuguaglianze socioeconomiche
La diffusione delle malattie croniche negli anziani non è uniforme su tutto il territorio nazionale. Le persone con status socioeconomico più svantaggiato, caratterizzato da basso reddito o bassa istruzione, mostrano tassi più elevati di policronicità, con conseguente maggiore fragilità. Anche la copertura della vaccinazione antinfluenzale risente di queste disuguaglianze, risultando più bassa nelle aree dove la popolazione è più vulnerabile. Questa situazione impone un impegno maggiore da parte delle istituzioni sanitarie per garantire l’accesso alla vaccinazione antinfluenzale a tutti, superando le barriere economiche, culturali e logistiche. Solo così si potrà migliorare la qualità di vita degli anziani e ridurre l’impatto dell’influenza sulla salute pubblica.
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