(Adnkronos) – Per comprendere davvero cosa significhi oggi essere adolescenti, non bastano i racconti degli adulti. Serve ascoltare direttamente i protagonisti. Da questa convinzione è nato il sondaggio promosso dall’Osservatorio Nazionale sul Bullismo e Disagio Giovanile, con il supporto dell’Accademia dei Campioni: una ricerca partecipata, rivolta a studentesse e studenti tra gli 11 e i 19 anni, che ha raccolto oltre 11.000 risposte da tutta Italia. Attraverso moduli tematici, il sondaggio ha indagato le principali aree di fragilità adolescenziale: identità digitale, uso dei social, bullismo, cyberbullismo, solitudine, relazioni familiari, percezione del futuro (I DATI DEL REPORT). I dati emersi raccontano una generazione connessa ma spesso isolata, esposta a pressioni invisibili, bisognosa di ascolto autentico e di spazi di espressione protetti. Più di un terzo degli studenti ha dichiarato di aver subito atti di bullismo; oltre il 30% ha sperimentato il cyberbullismo; il 24% ha una visione negativa o incerta della propria vita. Il 54% degli adolescenti si sente solo almeno “a volte”, e il 18% prova solitudine frequentemente. La portata di questi risultati richiede un approccio educativo integrato, capace di coniugare prevenzione, formazione e intervento. “Questo report si propone come uno strumento operativo per chi lavora ogni giorno accanto ai giovani: insegnanti, dirigenti scolastici, psicologi, genitori, allenatori. Perché solo leggendo con attenzione queste risposte, e traducendole in azioni concrete, possiamo costruire un presente più sicuro e un futuro più giusto per le nuove generazioni”, si spiega in una nota. Il 34% degli studenti ha subito bullismo almeno una volta, e il 5% lo vive quotidianamente. Il cyberbullismo colpisce il 32% dei ragazzi, con il 3,3% che lo subisce frequentemente. Il 26,5% ammette di aver insultato o preso in giro online almeno una volta. La creazione di profili falsi è diffusa (27%), spesso per esplorazione o anonimato, ma può portare a comportamenti rischiosi. Questo quanto emerso dal sondaggio. L’1,3% dei partecipanti non si identifica nel binarismo maschio/femmina, evidenziando una crescente fluidità identitaria. Il web è uno spazio cruciale per l’esplorazione e l’espressione del sé, ma presenta rischi legati alla pressione sociale e alla frammentazione dell’identità.
Social media e comunicazione: WhatsApp e TikTok sono i social più utilizzati, seguiti da YouTube, Snapchat e Telegram sono in calo. L’uso compulsivo di contenuti brevi può ridurre la capacità di attenzione, memoria e pensiero critico. Gli algoritmi influenzano le scelte personali, spesso senza che gli adolescenti ne siano consapevoli. E ancora: il 54% degli adolescenti si sente solo almeno a volte, e il 18% prova solitudine frequentemente. Il 24% ha una percezione negativa o incerta della propria vita, con il 2,9% che afferma di sentirsi male. Il 28% non riesce o non vuole comunicare il proprio malessere, e il 4% ricorre a modi estremi per affrontare la solitudine. Il 70% degli studenti ha però un buon rapporto con il proprio gruppo di amici, ma il 9% vive forme di isolamento. L’88% ha un rapporto positivo con la famiglia, ma il 12% segnala conflitti o mancanza di comunicazione.
Il 37,4% degli studenti riconosce l’importanza della scuola, ma il 62,6% esprime insoddisfazione o critica. Il 75% ha un rapporto positivo con lo sport, ma il 22% non lo pratica per motivi economici o di tempo. Il 72,8% degli studenti trova interessanti le iniziative sul bullismo e sul disagio giovanile, ma il 15% le considera inutili o poco interessanti, rivela ancora il sondaggio. Gli studenti chiedono più uscite didattiche (34%), incontri sul bullismo (19,2%), violenza di genere (19%) e dipendenze (14,2%), oltre a sportelli psicologici (13,5%). Il sondaggio, si sottolinea in una nota, evidenzia una ”condizione complessa degli adolescenti italiani, con segnali di disagio psicologico, solitudine e difficoltà relazionali. Tuttavia, emerge anche una forte consapevolezza sociale e il desiderio di affrontare temi come bullismo, dipendenze e violenza di genere. È necessario un intervento integrato tra scuola, famiglia e comunità per promuovere il benessere psicologico e sociale dei giovani”.
Se il 63% degli studenti è contrario a fumare e bere, il 16,7% ne fa uso abituale o ricreativo. Il 1,5% dichiara di “stare bene solo quando si sballa”, segnalando un disagio psicologico acuto, emerge ancora dal sondaggio. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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