Fuori di Mario Martone è l’unico titolo italiano in corsa per la Palma d’oro. A presiedere la giuria una donna, l’attrice francese Juliette Binoche. A Robert De Niro il premio alla carriera
Quest’anno al Festival di Cannes ci saranno film che «raccontano il mondo con la sua violenza, ma anche con la sua umanità, le sue rivolte e i suoi valori universali». Thierry Frémaux, il delegato generale della kermesse francese, presentando i titoli della 78ª edizione, in programma dal 13 al 24 maggio, ha parlato di «un momento di grande vitalità della settima arte, quando più volte era stata annunciata la morte del cinema».
Sulla Croisette sono arrivati oltre 2.900 lungometraggi. «Un vero record», ha sottolineato Frémaux, che ha selezionato più di sessanta titoli provenienti da tutto il mondo, tra la competizione principale e le sezioni collaterali.
A rappresentare il nostro paese in concorso sarà Fuori di Mario Martone, unico titolo italiano tra i diciannove in corsa per la Palma d’oro. Il regista e sceneggiatore napoletano torna in concorso a Cannes, tre anni dopo Nostalgia, con un film scritto insieme a Ippolita Di Majo, sulla scrittrice del Novecento, Goliarda Sapienza, interpretata da Valeria Golino (regista a sua volta della serie L’arte della gioia, presentata lo scorso anno a Cannes e tratta dal romanzo di Sapienza). Di questa storia di amicizia, amore e libertà al femminile ambientata nella Roma del 1980, che arriverà nei cinema italiani distribuita da 01, sono protagoniste anche Matilda De Angelis e la cantante Elodie, ormai lanciata nel mondo del cinema.
Sulla Montées des Marches sfileranno, come sempre, importanti autori e grandi star di Hollywood. Wes Anderson arriverà con il cast corale, tra cui Tom Hanks, Scarlett Johansson, Benicio Del Toro, Bryan Cranston e Benedict Cumberbatch, della commedia thriller di spionaggio The Phoenician Scheme. Approda per la prima volta a Cannes Ari Aster con la black comedy in stile western Eddington con Pedro Pascal, Emma Stone e Joaquin Phoenix. Presenti anche i più che veterani fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne che in Jeunes Mères raccontano una casa famiglia per giovani madri. Richard Linklater ricorda la Nouvelle Vague, Joachim Trier firma il dramedy Sentimental Value e torna in concorso anche il regista dissidente iraniano Jafar Panahi con A Simple Accident. In La Venue de l’avenir Cédric Klapisch dirige Isabelle Huppert nei panni della miliardaria Liliane Bettencourt.
Se a decidere chi vincerà quest’anno la Palma d’oro sarà una giuria presieduta per il secondo anno consecutivo da una donna, l’attrice francese Juliette Binoche, dopo Greta Gerwig, saranno sei le registe in competizione. La francese Julia Ducournau, dopo aver vinto l’edizione 2021 con Titane, torna a Cannes con Alpha, storia di una 13enne problematica che vive da sola con la madre. Kelly Reichardt porta sulla Croisette il crime The Mastermind, Carla Simon il drammatico Romeria. In corsa La Petite Derniere di Hafsia Herzi, Renoir di Chie Hayakawa e Sound Of Falling di Mascha Schilinski. A inaugurare la manifestazione, fuori concorso, martedì 13 maggio sarà l’opera prima della francese Amélie Bonnin Partir un jour.
La presidente della manifestazione, Iris Knobloch, ha parlato di donne, che «sanno prendere il loro posto senza aspettare che gli venga proposto. Sono finalmente ascoltate e il festival è particolarmente attento alla loro voce». Riguardo alla selezione generale, Knobloch ha poi spiegato: «Anche quest’anno a Cannes ci sarà il meglio del cinema mondiale, che racconta le evoluzioni della società con un grande impatto culturale e mediatico».
Uno dei film più attesi è Mission: Impossible-The Final Reckoning, ottavo e conclusivo capitolo della saga action con Tom Cruise, pronto ad approdare sulla Croisette fuori competizione il 14 maggio. La carriera di Robert De Niro sarà celebrata con una Palma d’oro in suo onore, mentre quella di Bono, frontman degli U2, verrà raccontata nel documentario Stories of Surrender, ricco di canzoni. Tra i titoli fuori concorso da segnalare, anche Vie privée di Rebecca Zlotowski, con Jodie Foster nei panni di una psichiatra che indaga sulla morte di uno dei suoi pazienti, e The Disappearance of Josef Mengele, film diretto da Kirill Serebrennikov sul medico tedesco noto per i crudeli esperimenti di eugenetica ad Auschwitz.
In concorso nella sezione competitiva collaterale Un Certain Regard, ci sono il debutto alla regia di Scarlett Johansson, Eleanor The Great, e quello dell’attore britannico Harris Dickinson, Urchin. Tra i sedici film in concorso, anche due film italiani. Testa o croce?, western con Alessandro Borghi e Nadia Tereszkiewicz, diretto a quattro mani da Alessio Rigo De Righi e Matteo Zoppis, e il road movie ambientato in Veneto, Le città di pianura, opera prima di Francesco Sossai, che a Cannes due anni fa aveva presentato il cortometraggio Il compleanno di Enrico.
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