Tecnologie e servizi a distanza per migliorare la qualità della vita a casa, con cure personalizzate e sicure
La telemedicina per anziani rappresenta una delle trasformazioni più significative nel campo della sanità pubblica. Non si tratta soltanto di innovazione tecnologica, ma di un cambiamento culturale e organizzativo che mette al centro la persona, in particolare quella più fragile, garantendo continuità assistenziale anche tra le mura domestiche. Il Decreto Legislativo 29/2024 ha ufficializzato questa visione, ponendo la telemedicina come strumento strategico per favorire il benessere degli anziani, soprattutto quelli affetti da patologie croniche. L’obiettivo è di mantenere le persone nella propria casa il più a lungo possibile, evitando ricoveri non necessari e promuovendo un’assistenza personalizzata e tempestiva, resa possibile grazie a dispositivi e piattaforme digitali. La legge prevede che ogni Regione si doti di un’infrastruttura capace di offrire servizi minimi di telemedicina, garantendo così equità e accesso su tutto il territorio nazionale.
Servizi digitali per una sanità più vicina
La telemedicina si articola in diverse tipologie di intervento, stabilite per legge. Il primo è la televisita, un vero e proprio atto medico tra professionista e paziente, con la possibile presenza di un caregiver. Lo scopo è effettuare controlli su pazienti già diagnosticati, monitorando costantemente i parametri clinici attraverso strumenti digitali. È il medico a stabilire modalità e tempi della televisita, con l’obiettivo di garantire efficacia e sicurezza. C’è poi il teleconsulto, che coinvolge due o più medici nel confronto su un caso clinico, anche senza la contemporanea presenza online dei professionisti. Si tratta di un’attività fondamentale per la condivisione di referti, immagini e dati clinici, utile soprattutto in ambiti specialistici dove la tempestività delle valutazioni può fare la differenza. A questo si affianca la teleconsulenza, rivolta anche a professionisti sanitari non medici. In questo contesto, l’obiettivo è supportare chi esegue l’intervento assistenziale, offrendo indicazioni operative utili attraverso una videochiamata o altri strumenti di comunicazione.
Monitoraggio e assistenza a domicilio
Uno degli aspetti più evoluti della telemedicina per anziani è il telemonitoraggio. Grazie a sensori e dispositivi intelligenti, è possibile raccogliere e trasmettere costantemente parametri vitali come la pressione, la frequenza cardiaca o i dati relativi a patologie croniche. I dati vengono raccolti da sistemi software connessi, ma rimangono anche localmente registrati presso il paziente, per garantire sicurezza e accessibilità. È un sistema già ampiamente utilizzato in cardiologia, dove la trasmissione di informazioni da pacemaker o defibrillatori impiantabili consente di intervenire in modo tempestivo su eventuali anomalie. Non meno importante è la teleassistenza, che coinvolge figure come infermieri, fisioterapisti o logopedisti. Attraverso videochiamate o app dedicate, il professionista guida il paziente – o il caregiver – nello svolgimento di attività assistenziali quotidiane. L’obiettivo è fornire supporto, educazione sanitaria e strumenti pratici per favorire il recupero o il mantenimento dell’autonomia, senza spostamenti e con tempi più flessibili.
Una sfida aperta
A giugno scorso il Ministro della Salute ha dato attuazione alla previsione dell’art. 9 del D. Lgs. 29/2024 ed ha inviato alla Conferenza Stato-Regioni lo schema di decreto inerente le “Misure per la promozione di strumenti di sanità preventiva e di telemedicina presso il domicilio delle persone anziane”. In questo schema di decreto sulla telemedicina per gli anziani le prestazioni erogabili prioritariamente ai grandi anziani sono delimitate solo a quelle riguardanti la teleassistenza e il telemonitoraggio. Queste ultime prestazioni potrebbero essere più frequenti negli over 80 ma risulta del tutto immotivata l’esclusione delle altre prestazioni come la televisita, il teleconsulto e la teleconsulenza ed anche la telerefertazione. Insomma, la strada è tracciata ma c’è ancora molto da fare.
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