La startup EHang punta a lanciare i collegamenti aeroportuali nel giro di tre anni. Il servizio partirà dalle città turistiche di Guangzhou e Hefei, con tariffe competitive rispetto ai tradizionali servizi di trasporto premium.
La rivoluzione dei cieli accessibili
I taxi volanti non sono più fantascienza. La cinese EHang, che nel 2023 ha ottenuto la prima certificazione al mondo per veicoli elettrici autonomi a decollo e atterraggio verticale, ha annunciato un piano ambizioso. Portare questo servizio sul mercato entro tre anni, con tariffe che partono da circa 30 dollari.
Una cifra che renderebbe i collegamenti aeroportuali competitivi rispetto alle corse premium delle app di ride-hailing (servizio di trasporto “a chiamata”, ndr.) tradizionali come DiDi, ma decisamente più economici dei trasferimenti di lusso di alta gamma.
Il progetto prevede un avvio graduale. Le prime rotte saranno turistiche, concentrate sulle città di Guangzhou e Hefei, dove i passeggeri potranno sperimentare i voli circolari sopra le attrazioni cittadine. Una scelta dettata dalle attuali limitazioni imposte dall’Aviazione civile cinese, che autorizza per ora solo tragitti che iniziano e terminano nello stesso punto.
Ma Conor Yang, direttore finanziario dell’azienda ed ex banchiere di Goldman Sachs e Lehman Brothers, non ha dubbi: si tratta solo di una fase iniziale. L’obiettivo è estendere rapidamente il servizio oltre il turismo, includendo i trasporti pubblici e i collegamenti strategici verso gli aeroporti.
Il velivolo a forma di uovo che cambia le regole
L’EH216-S è il cuore tecnologico di questa rivoluzione. Si tratta di un velivolo elettrico dalle forme arrotondate, simile a un uovo, capace di trasportare due persone senza bisogno di pilota a bordo.
La certificazione ottenuta dalla Civil Aviation Administration of China nel 2023 ha rappresentato un primato mondiale, posizionando la Cina davanti a Stati Uniti ed Europa nella corsa alla mobilità aerea urbana. L’autorizzazione ha fatto schizzare in alto il valore della società, quotata al Nasdaq con una capitalizzazione di un miliardo di dollari, il cui titolo è raddoppiato nell’anno dell’annuncio.
La tecnologia sviluppata da EHang va oltre il singolo velivolo. L’azienda ha infatti messo a punto un software di gestione delle flotte che permette di coordinare simultaneamente un numero elevato di aerotaxi. Questo rappresenta un vantaggio competitivo significativo, garantendo all’azienda almeno due anni di leadership sul mercato secondo le stime di Yang. I severi requisiti normativi del settore costituiscono infatti una barriera d’ingresso che tiene lontani i concorrenti meno strutturati, mentre EHang può già operare commercialmente in Cina e semplificare l’iter per ottenere autorizzazioni simili in altri mercati.
Quanto costerà volare
Le tariffe annunciate da EHang si aggirano tra i 200 e i 300 renminbi, equivalenti a una forbice tra 28 e 42 dollari. Per i collegamenti aeroportuali, però, i prezzi dovrebbero scendere ulteriormente rispetto alle offerte turistiche. Il motivo è pratico. I trasferimenti da e per gli aeroporti non sarebbero vincolati agli orari di apertura e chiusura delle attrazioni panoramiche, permettendo una maggiore flessibilità operativa e una migliore ottimizzazione dei costi.
Due anni fa, a Lleida in Spagna, EHang ha presentato il primo centro europeo dedicato al trasporto di persone su velivoli senza pilota, segnalando l’intenzione di espandersi oltre i confini cinesi.
Il portafoglio ordini dell’azienda conferma l’interesse internazionale. Oltre 1.200 prenotazioni provengono da clienti esteri, tra cui operatori giapponesi come Japan AirX, la malese Aerotree e l’indonesiana Prestige. Il fondatore e amministratore delegato Huazhi Hu ha dichiarato che la Cina rappresenta il mercato più grande e in più rapida crescita per questa tipologia di veicoli, ma la visione è globale. La certificazione ottenuta faciliterà infatti l’iter per ricevere autorizzazioni simili in Europa, Stati Uniti e nel resto dell’Asia.
Concorrenza in ritardo, ma in movimento
Mentre EHang è già operativa, le autorità americane ed europee procedono con maggiore cautela. La Federal Aviation Administration statunitense ha pubblicato a luglio un piano per l’autorizzazione di veicoli autonomi simili, ma richiede ancora la presenza di piloti a bordo nelle fasi iniziali. Joby Aviation, uno dei principali player californiani del settore, ha avviato test di volo a pilotaggio remoto con pilota a bordo, senza ancora includere passeggeri.
La società ha comunque un contratto con l’aeronautica americana valutato fino a 131 milioni di dollari, segno che il mercato statunitense si sta preparando.
In Europa l’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) sta seguendo un percorso simile, con l’aspettativa di rilasciare le prime autorizzazioni nel 2024. Tuttavia, il vantaggio temporale conquistato dalla Cina potrebbe rivelarsi decisivo. Huazhi Hu prevede che nel giro di cinque anni gli aerotaxi diventeranno uno spettacolo comune in molte città del mondo. La transizione alla fase commerciale è già iniziata, con l’assoluta priorità data alla sicurezza nelle operazioni con droni senza pilota, come ha sottolineato il ceo presentando la strategia aziendale per diventare un operatore leader della mobilità aerea urbana.
Dalla certificazione al “cielo quotidiano”
La certificazione rilasciata dalla Civil Aviation Administration of China ha rappresentato un momento storico per l’aviazione civile.
L’EH216-S rispetta pienamente gli standard di sicurezza e i requisiti di aeronavigabilità, risultando qualificato per condurre operazioni autonome di trasporto passeggeri. Questo traguardo ha aperto la strada alla produzione su scala commerciale, trasformando quello che fino a poco tempo fa era considerato un progetto visionario in una realtà concreta e programmata.
EHang ha scelto di non rivelare ancora in quale città cinese avverrà il primo volo passeggeri ufficiale, ma la società ha confermato che la Cina sarà il primo mercato operativo. La decisione riflette non solo la disponibilità delle autorizzazioni, ma anche la domanda crescente di soluzioni di mobilità innovative in un paese dove la congestione urbana rappresenta una sfida quotidiana. L’azienda punta a realizzare la propria missione dichiarata: fornire un’opzione di trasporto aereo sicura, autonoma e sostenibile, accessibile a tutti e non riservata a una ristretta élite.
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