Il ministero dei Trasporti ha firmato il decreto attuativo che introduce targa personale e assicurazione RC obbligatorie per i monopattini elettrici. Multe fino a 400 euro per i trasgressori: le nuove regole destinate a cambiare il volto delle città.
La nuova regolamentazione
Finisce “l’era del far west” per la micromobilità urbana. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha impresso l’accelerazione decisiva per regolamentare la circolazione dei monopattini elettrici in Italia. Con la recente firma del decreto attuativo, si concretizza quanto anticipato dalla riforma del Codice della Strada: l’introduzione dell’obbligo di un contrassegno identificativo (una vera e propria targa) e di una copertura assicurativa per la responsabilità civile.
La finalità è porre fine all’anonimato dei conducenti e aumentare la sicurezza sulle strade, un tema diventato centrale dopo il boom di questi mezzi e il conseguente aumento degli incidenti. Le nuove norme, che diventeranno pienamente operative circa 15 giorni dopo la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, promettono di ridisegnare le abitudini di migliaia di cittadini.
Targa per monopattini elettrici, come sarà il nuovo contrassegno
Non più la classica e ingombrante targa metallica; per i monopattini elettrici il legislatore ha scelto una via decisamente più moderna e funzionale. La soluzione, studiata appositamente per la natura di questi veicoli, è pensata per non appesantire la loro struttura leggera e, al contempo, per semplificare la vita ai cittadini, evitando oneri e costi eccessivi.
Il nuovo contrassegno si presenterà, infatti, come un “targhino” adesivo di forma rettangolare, con dimensioni contenute in 5×6 centimetri. Realizzato in uno speciale materiale plastificato e resistente agli agenti atmosferici, è stato soprattutto progettato per essere non rimovibile. Questa caratteristica è cruciale per la sicurezza: il supporto adesivo è stato studiato per deteriorarsi e distruggersi qualora si tentasse di staccarlo, un accorgimento tecnico volto a impedire frodi e il passaggio illecito della targa da un mezzo all’altro.
La produzione di questi speciali adesivi è stata affidata all’esperienza dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, una garanzia di qualità e anti-contraffazione. La distribuzione ai proprietari, invece, avverrà tramite gli sportelli della Motorizzazione Civile. Dal punto di vista visivo, il targhino avrà un fondo bianco riflettente, dettaglio non trascurabile che aumenta la visibilità del mezzo di notte, su cui saranno impressi in nero i caratteri alfanumerici. La sequenza univoca sarà composta da sei caratteri (tre lettere e tre numeri disposti su due righe), un sistema che permette di associare in modo inequivocabile ogni targa a un proprietario.
A certificarne l’autenticità, infine, saranno presenti in trasparenza l’emblema della Repubblica Italiana e la sigla del Ministero dell’Economia e delle Finanze (M.E.F.).
Una targa personale, non legata al veicolo
La vera peculiarità di questa normativa risiede nella natura stessa della targa: sarà personale e non trasferibile. A differenza di quanto avviene per auto e moto, il contrassegno non sarà legato al monopattino (che è privo di un numero di telaio registrato), ma direttamente al proprietario.
Chi farà richiesta alla Motorizzazione, anche tramite un’agenzia di pratiche auto, riceverà un targhino associato al proprio nominativo. Questo significa che, in caso di vendita del mezzo, il proprietario manterrà la propria targa. L’applicazione dovrà essere effettuata con cura, poiché, appunto, il supporto adesivo è progettato per distruggersi in caso di rimozione.
La posizione designata è preferibilmente il parafango posteriore. In sua assenza, si potrà applicare sul piantone dello sterzo, ad un’altezza visibile tra 20 e 120 centimetri da terra.
Stretta sulla sicurezza
Parallelamente all’obbligo di targa, scatta anche quello, non meno importante, dell’assicurazione per la Responsabilità Civile verso terzi (RC). La misura mira a garantire la copertura dei danni in caso di incidenti, un passo fondamentale per tutelare sia chi guida il monopattino, sia i pedoni e gli altri utenti della strada.
La mancanza di una regolamentazione chiara ha infatti creato un vuoto normativo, con conseguenze spesso gravi. Circolare senza targa e assicurazione costerà caro: la sanzione amministrativa prevista va da un minimo di 100 a un massimo di 400 euro. E si aggiunge all’obbligo di indossare il casco, già in vigore per tutti i conducenti senza distinzione di età.
La decisione del governo di velocizzare il processo di regolamentazione dei piccoli mezzi elettrici risponde a un’esigenza di sicurezza sempre più pressante. La diffusione esponenziale dei monopattini, soprattutto nelle grandi città, è stata accompagnata da un allarmante aumento degli incidenti. I dati forniti dall’associazione Asaps (relativi ai primi mesi del 2025), indicano una tendenza critica con 9 decessi registrati, proiettando un potenziale peggioramento a fine anno. Sono numeri che mostrano la necessità di regole certe per governare un fenomeno di mobilità che, se non gestito, rischia di trasformarsi in una seria minaccia per la sicurezza urbana.
Cosa succede dopo la firma del decreto
Con la pubblicazione del decreto, si attende ora il passaggio definitivo in Gazzetta Ufficiale per definire i tempi certi. Resta ancora da stabilire con un successivo provvedimento il costo effettivo del targhino, che il Ministero assicura sarà sostenibile.
I proprietari di monopattini elettrici dovranno quindi attivarsi per mettersi in regola, richiedendo il contrassegno e stipulando una polizza assicurativa. Questa normativa rappresenta un punto di non ritorno nella gestione della micromobilità in Italia. Non si tratta di demonizzare un mezzo che contribuisce a una mobilità più sostenibile, ma di integrarlo in modo sicuro e ordinato nel complesso ecosistema del traffico cittadino.
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