Secondo la Pan American Health Organization resta molto preoccupante il fenomeno tra gli anziani. Rispetto alle altre classi di età tendono a togliersi la vita in modo sproporzionato. I dati della Giornata Mondiale per la prevenzione del suicidio.
Sono dieci al giorno. Trecento ogni mese, solo in Italia. E il fenomeno è in crescita. Nel corso della Giornata Mondiale della prevenzione del suicidio, appena passata, i numeri raccontano una situazione allarmante che coinvolge anche gli over 65. Ma soprattutto, molto diffusa, anche nel resto del mondo. Secondo i dati della Pan American Health Organization (Paho) rispetto al 2000 la percentuale di coloro che commettono questo gesto estremo è cresciuta del 17%.
Il suicidio cresce anche nelle nazioni caraibiche
Si potrebbe pensare che i Paesi più colpiti siano quelli più industrializzati, esposti a ritmi di vita frenetici e stressanti. Invece da qualche tempo a questa parte, secondo quanto riporta la Paho, anche i Paesi del Sud America stanno registrando una crescita significativa e le nazioni caraibiche continuano a registrare i tassi di mortalità per suicidio più elevati della regione. Solo nel 2021 oltre 100mila persone nelle Americhe si sono suicidate. L’aumento dei tassi in Nord America è uno dei principali motori di questa tendenza.
Anziani, il suicidio è diffuso soprattutto tra gli uomini
Pensare che l’età possa metterci al riparo da un gesto simile è errato. In realtà i numeri dei suicidi tra gli anziani destano molte domande e preoccupazione. La percentuale, secondo la Paho, è allarmante: oltre due terzi dei suicidi (il 71% per gli uomini e il 65% per le donne) avvengono in persone con più di 50 anni.
Nonostante gli uomini anziani presentino ancora un tasso di suicidio superiore a quello delle donne (14,7 contro 4 ogni 100.000 abitanti), l’incremento di questo fenomeno tra le donne è stato più rapido: un aumento del 23% dal 2000, in confronto al 14,4% registrato tra gli uomini. Inoltre, le donne compiono quasi cinque volte più tentativi di suicidio rispetto agli uomini.
Il fenomeno tende ad aumentare con l’età, lo conferma l’Iss
In tempi non sospetti l’Istituto Superiore di Sanità aveva avvertito che la mortalità per suicidio tende ad aumentare con l’età sia per gli uomini che per le donne, ma con andamenti diversi. Oggi i suicidi degli anziani in Italia rappresentano il 37% di quelli totali. Un dato che stride con il fatti che gli anziani rappresentino il 24% della popolazione generale. Il fenomeno riguarda soprattutto gli uomini, le città e le persone con più di 80 anni. Colpisce in modo particolare gli uomini, le persone che vivono in aree urbane e gli ultraottantenni.
Quali sono le cause del suicidio tra gli anziani
Il fenomeno non tocca soltanto chi lo compie, confermano alla Paho. Ogni suicidio è una tragedia profonda che ha un impatto su individui, famiglie e comunità. Ci sono vari fattori che sembrano contribuire a questo aumento. Per gli uomini, il suicidio è spesso collegato all’uso di alcol e droghe, oltre che alla disoccupazione e al vivere in zone con un’alta incidenza di omicidi. Per le donne, invece, i fattori più strettamente correlati sono la disparità nell’istruzione e la disoccupazione.
Nel nostro Paese le cause sono principalmente due: solitudine e ageismo. In particolare, la prima è un problema grave. I dati Eurostat mostrano che l’Italia ha il doppio della media europea di anziani che si sentono soli. Il 14% degli anziani italiani non ha nessuno a cui chiedere aiuto, e il 12% non ha nessuno con cui condividere le proprie confidenze, a fronte di una media europea che si attesta al 6,1% per entrambe le categorie.
Questo isolamento non è solo un problema sociale, ma ha anche conseguenze cliniche significative, aumentando il rischio di disturbi come la depressione, l’insonnia, la demenza e le malattie cardiovascolari. Inoltre, l’ageismo, ovvero la discriminazione basata sull’età, contribuisce a emarginare gli anziani, privandoli di diritti fondamentali che spesso rimangono solo sulla carta.
© Riproduzione riservata