Una notte da sogno per l’Italia del calcio femminile. Una doppietta della capitana Cristiana Girelli sigilla il 2-1 contro la Norvegia, al termine di una partita intensa e sofferta. La squadra di Andrea Soncin entra tra le migliori quattro d’Europa.
L’impresa dell’Italia femminile
Ventotto anni dopo, l’attesa è finita. L’Italia del calcio femminile torna a sedersi al tavolo delle grandi d’Europa, conquistando una storica semifinale ai Campionati Europei. In una serata carica di tensione e di emozioni allo Stade de Genève, le Azzurre di Andrea Soncin hanno compiuto un’autentica impresa, superando per 2-1 una coriacea Norvegia.
Protagonista assoluta della notte svizzera è stata Cristiana Girelli, capitana e simbolo di questa squadra, che con una doppietta ha prima ripreso e poi affondato le scandinave. Un traguardo, questo, che mancava dal lontano 1997, quando il torneo continentale aveva una fisionomia completamente diversa, con sole otto squadre partecipanti alla fase finale. La vittoria, ottenuta contro una delle formazioni più quotate e fisiche del panorama europeo, assume quindi un sapore ancora più speciale. È il trionfo di un gruppo che ha saputo soffrire, lottare con coraggio e credere fino all’ultimo secondo nella propria forza, ribaltando una partita che si era messa in salita e regalando una gioia immensa a tutti i tifosi.
Un successo che non è solo sportivo, ma che rappresenta la certificazione della crescita di un intero movimento.
Girelli: la firma del numero 10
Quando le partite pesano e la posta in palio è altissima, sono i campioni a fare la differenza. E Cristiana Girelli, ancora una volta, ha dimostrato di appartenere a questa categoria.
L’attaccante della Juventus, con la sua esperienza e il suo innato senso del gol, si è caricata la squadra sulle spalle nel momento più difficile. Dopo un primo tempo equilibrato, la Norvegia era passata in vantaggio al 66′ con la sua stella più luminosa, Ada Hegerberg, brava a farsi perdonare un calcio di rigore clamorosamente sbagliato pochi minuti prima. Ma le Azzurre non si sono disunite. Cinquantacinque secondi dopo lo svantaggio, è arrivato il pareggio, firmato proprio da Girelli, abile a deviare in rete un cross teso dalla destra di Cantore.
Il gol del pareggio ha rinvigorito l’Italia che ha continuato a giocare con ordine e determinazione. La svolta decisiva al 90′: su un altro assist perfetto di Sofia Cantore dalla sinistra, Girelli si è innalzata sul secondo palo e con un colpo di testa imperioso ha spedito il pallone in rete. Una doppietta che porta il suo bottino a 61 reti in maglia azzurra e che la conferma come una delle attaccanti più prolifiche e decisive nella storia della Nazionale.
Soncin, il valore umano e tattico di un gruppo coeso
Il successo contro la Norvegia non è solo il frutto delle prodezze individuali, ma la consacrazione di un collettivo solido, plasmato con sapienza dal commissario tecnico Andrea Soncin. Arrivato sulla panchina azzurra nel settembre del 2023, l’ex attaccante che ha calcato i palchi della Serie A, ha saputo infondere fiducia e una mentalità vincente a un gruppo che veniva da parecchie delusioni. Un nuovo approccio il suo, basato sulla competenza e sulla valorizzazione delle qualità tecniche e umane delle sue giocatrici.
Contro la Norvegia, l’Italia ha mostrato un’organizzazione tattica quasi perfetta, con una difesa attenta guidata dalla coppia centrale Linari-Salvai, un centrocampo dinamico orchestrato da Manuela Giugliano e Arianna Caruso, e un attacco capace di pungere sempre con efficacia. Soncin ha saputo creare un ambiente sano e competitivo, dove ogni elemento si sente parte integrante del progetto. La corsa liberatoria dopo il gol del 2-1 per abbracciare Girelli e tutta la squadra è l’istantanea perfetta di un legame forte. Simbolo di un’empatia che si è creata tra l’allenatore e le sue ragazze; componente fondamentale per raggiungere traguardi così prestigiosi.
Le altre protagoniste di un sogno azzurro
Se gli onori della cronaca sono giustamente per la capitana, è doveroso sottolineare la prestazione di tutta la squadra. Da Laura Giuliani tra i pali, autrice di interventi sicuri, alla spinta costante dei terzini Di Guglielmo e Oliviero. A centrocampo, la qualità di Giugliano e l’intelligenza tattica di Caruso sono state essenziali.
In avanti, il lavoro di Barbara Bonansea e l’impatto di Sofia Cantore, autrice di entrambi gli assist per Girelli, sono risultati determinanti.
Ma questa Nazionale è un mosaico in cui ogni tessera ha il suo valore: da Martina Piemonte a Michela Cambiaghi, passando per Lisa Boattin e Cecilia Salvai. Ognuna di loro, sia chi ha giocato dall’inizio sia chi è subentrata, ha contribuito a scrivere questa pagina di storia. È la vittoria di un gruppo eterogeneo per età ed esperienza, che ha trovato in Svizzera la giusta alchimia, superando le difficoltà di un girone complicato e dimostrando una crescita costante.
Foto Credit: it.uefa.com/womenseuro
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