Con un voto quasi unanime, la comunità attorno al sito di lancio di SpaceX in Texas diventa una città ufficiale. Tuttavia, emergono preoccupazioni ambientali e sociali.
Starbase diventa una città: approvata l’incorporazione
Lo scorso 3 maggio, i residenti dell’area di Boca Chica, nel sud del Texas, hanno votato per incorporare ufficialmente Starbase come città. Su 218 voti espressi, 212 sono stati favorevoli e solo sei contrari. La maggior parte degli elettori sono dipendenti di SpaceX, l’azienda di Elon Musk.
Starbase copre circa 3,9 km² e ospita circa 500 persone, molte delle quali lavorano per SpaceX. Con l’incorporazione, la città avrà un sindaco e due commissari, tutti eletti senza opposizione e con legami con SpaceX. Bobby Peden, vicepresidente delle operazioni di lancio in Texas per SpaceX, ne è stato nominato sindaco.
Una città aziendale
Starbase, è così diventata una “Type C municipality”, una categoria per città con meno di 5.000 abitanti in Texas. Questo status consente alla città di imporre tasse sulla proprietà fino all’1,5% e di gestire direttamente servizi locali come pianificazione urbana e infrastrutture. SpaceX ha già investito in progetti comunitari, tra cui un centro ricreativo da 13,5 milioni di dollari e un complesso commerciale da 15,2 milioni di dollari.
Kathryn Lueders, direttrice generale di Starbase, ha dichiarato che l’incorporazione semplificherà i processi necessari per costruire le strutture necessarie per rendere l’area un luogo di livello mondiale in cui vivere.
Preoccupazioni ambientali e opposizione locale
Nonostante l’entusiasmo di SpaceX, l’incorporazione di Starbase ha suscitato critiche. Gruppi ambientalisti e membri della tribù Carrizo/Comecrudo hanno espresso preoccupazioni per l’impatto ambientale delle attività di SpaceX, in particolare sulla spiaggia di Boca Chica, considerata sacra. Già nel 2024, SpaceX era stata multata di quasi 150.000 dollari per lo scarico non autorizzato di acque reflue industriali. L’azienda aveva attribuito la multa a “disaccordi sulla documentazione”, affermando di rispettare le leggi ambientali.
La preoccupazione ambientale è alimentata da un disegno di legge, in discussione nel legislatore del Texas, che potrebbe concedere a Starbase l’autorità di chiudere strade e limitare l’accesso alla spiaggia di Boca Chica durante i lanci. .
L’impatto sulla comunità
SpaceX prevede di aumentare il numero di lanci annuali da cinque a venticinque, una crescita significativa che potrebbe comportare chiusure frequenti della Highway 4, l’unica strada che collega la zona di Boca Chica al resto del Texas. Questo solleva serie preoccupazioni tra i residenti locali, che temono una limitazione dell’accesso alla spiaggia e a servizi essenziali. Oltre a un aggravamento dell’impatto ambientale già esistente.
Le attività di lancio generano infatti rumore, vibrazioni e rischio di incidenti, fattori che incidono direttamente sulla qualità della vita nella zona. Elon Musk ha trasferito molte delle sue operazioni aziendali in Texas, attirato da una regolamentazione più favorevole rispetto ad altri stati.
Oltre a Starbase, anche Tesla aveva aperto una “Gigafactory” vicino ad Austin già nel 2022, che oggi funge da sede centrale dell’azienda e simboleggia l’espansione del modello industriale di Musk nello Stato.
Questo spostamento rafforza la presenza del gruppo in Texas, ma accentua anche il dibattito sull’equilibrio tra sviluppo tecnologico e sostenibilità territoriale.
Starbase: un nuovo modello di città?
La creazione di Starbase solleva domande su cosa significhi essere una città nel contesto moderno. Con una popolazione composta principalmente da dipendenti di un’unica azienda e una governance strettamente legata a SpaceX, il progetto urbano rappresenta un esempio unico di città aziendale.
E se qualcuno vede in Starbase un’opportunità per l’innovazione e lo sviluppo economico, sono in molti quelli che temono che possa rappresentare un precedente per la privatizzazione di servizi pubblici e risorse naturali.
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