La piattaforma di streaming Spotify raggiunge un traguardo storico e spinge la crescita degli artisti italiani all’estero. Royalty triplicate in cinque anni e ascolti globali in forte aumento.
Spotify raggiunge i 100 milioni di utenti paganti in Europa
Un europeo su sei oggi paga per usare Spotify. La cifra, resa pubblica dal co-fondatore Daniel Ek, segna un traguardo simbolico per la piattaforma nata nel 2008 a Stoccolma. Con oltre 100 milioni di abbonati nel solo continente europeo, Spotify consolida il suo ruolo di riferimento nel settore dello streaming musicale.
Il dato, che include anche le sottoscrizioni familiari, è parte di un più ampio successo globale: 268 milioni di utenti paganti in oltre 180 Paesi, su un totale di 678 milioni di utenti attivi mensili. E mentre l’azienda celebra questo risultato, già guarda al futuro: “Il prossimo obiettivo è arrivare a un miliardo di abbonati nel mondo”, ha dichiarato Ek durante un incontro con la stampa nella sede centrale di Spotify a Regeringsgatan, nel cuore di Stoccolma.
Inoltre, va detto che Spotify ha saputo evolversi. Non più solo musica: oggi la piattaforma ospita podcast, video podcast e audiolibri, disponibili anche per i creator indipendenti. Il prezzo dell’abbonamento è rimasto competitivo, con pochi aumenti nel tempo – l’ultimo in Italia risale a poco fa.
La musica italiana conquista il mondo: royalty in crescita del 23%
Uno degli effetti più visibili del successo di Spotify è il rilancio della musica italiana all’estero. Secondo il report annuale Loud&Clear, nel 2024 gli artisti italiani hanno generato 150 milioni di euro in royalty, una cifra triplicata in cinque anni e in crescita del 20% rispetto al 2023.
Un dato ancora più significativo: il 50% di queste royalty proviene da ascolti fuori dai confini nazionali. L’italiano, per la prima volta, entra nel gruppo delle lingue che hanno generato oltre 100 milioni di dollari globali, con un incremento del 23% rispetto all’anno precedente. L’esempio più eclatante arriva dal Festival di Sanremo.
Durante l’edizione 2024, la playlist ufficiale del Festival è stata la più ascoltata al mondo. Un risultato straordinario che ha portato artisti italiani meno noti, come Olly o Lucio Corsi, a entrare nelle classifiche globali.
Un’industria economica imponente
A livello globale, Spotify ha versato 10 miliardi di dollari in royalty all’industria musicale solo nel 2024, raggiungendo un totale storico di quasi 60 miliardi. Il settore, anche grazie allo streaming, è più vitale che mai: il fatturato complessivo dell’industria musicale ha raggiunto i 29,6 miliardi di dollari annui.
Anche gli artisti indipendenti beneficiano della crescita: oltre il 50% dei ricavi da streaming degli indipendenti proviene da Spotify. In Italia, il 40% delle royalty nel 2024 è andato a artisti o etichette indipendenti. Cresce anche il numero di musicisti italiani che superano soglie significative di guadagno: +100% tra 2019 e 2024 per coloro che incassano oltre 10mila, 50mila o 100mila euro l’anno.
Concorrenza, prezzi e trasparenza
Nonostante i successi, Spotify si trova a gestire anche alcune sfide. Tra queste, l’aumento dei prezzi, annunciato per l’Europa entro giugno, e la concorrenza sempre più agguerrita di piattaforme come Apple Music, YouTube Music e Amazon.
Un altro nodo è la trasparenza, tema al centro del report Loud&Clear. L’azienda svedese vuole dimostrare come il suo modello di business sia sostenibile, equo e in grado di favorire la crescita artistica e culturale.
Un futuro da un miliardo di utenti?
L’obiettivo dichiarato da Daniel Ek – raggiungere un miliardo di abbonati paganti – può sembrare ambizioso, ma non è più considerato irrealistico. “Quando abbiamo festeggiato il primo milione di abbonati, dissi che saremmo arrivati a cento milioni. Mi presero per pazzo”, ha ricordato il fondatore. “Ora so che possiamo arrivare ben oltre”.
Con una struttura sempre più solida, un modello culturale e commerciale ben radicato, e una crescente capacità di valorizzare anche le realtà musicali locali, Spotify sembra avere tutte le carte in regola per affrontare la prossima sfida.
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