È quanto accadrà nei prossimi dieci anni se non si provvederà ad attuare nuove politiche di ricambio generazionale. Una delle proposte: investire sulla formazione delle risorse over 50 per attenuare l’impatto.
Con una popolazione la cui età media è di 48,7 anni (dati Eurostat, gennaio 2024), l’Italia si conferma il Paese più anziano d’Europa e anche quello che invecchia più rapidamente. In soli dieci anni, dal 2014, l’età media italiana è aumentata di ben 4 anni, un incremento quasi doppio rispetto alla media europea, che si attesta a +2,2 anni (per un’età media di 44,7 anni). Ma non siamo gli unici a invecchiare, in Europa. Dopo di noi, i Paesi con la popolazione più anziana sono Bulgaria e Portogallo (47,1 anni), Grecia (46,9 anni) e Spagna (45,6 anni).
In dieci anni, oltre cinque milioni di persone lasceranno il lavoro
La Spagna, appunto, un altro Paese che sta vivendo un invecchiamento rapido della popolazione. Così rapido che, nei prossimi dieci anni, il saldo di coloro che vanno in pensione e coloro che subentrano non sarà in attivo. Anzi. A dirlo sono i dati dell’ultima indagine sulla forza lavoro (Epa). Solo un terzo dei futuri pensionati, infatti, sarà sostituito da nuova forza lavoro. Rispetto a 5.318.600 persone di età pari o superiore a 55 anni che abbandoneranno il mondo del lavoro, solo 4.831.209 persone di età compresa tra 6 e 15 anni raggiungeranno l’età legale per entrare nel mercato, di cui 1.826.197 entreranno a far parte della forza lavoro se si considera il tasso di attività del 37,8% registrato.
Possibili soluzioni? Politiche di riqualificazione e tecnologia
Per mantenere il mercato del lavoro spagnolo competitivo e sostenibile, Adecco – Agenzia per il Lavoro (APL) leader a livello mondiale nel settore delle risorse umane – suggerisce di sfruttare appieno il potenziale di due aree chiave: l’inclusione di talenti con una bassa partecipazione al lavoro e la promozione di tecnologie avanzate come l’Intelligenza Artificiale.
“La migrazione – ha detto Francisco Mesonero, Ceo della Fondazione Adecco e Direttore della Sostenibilità di The Adecco Group – sarà fondamentale per sostenere il mercato del lavoro, soprattutto nei settori con carenza di manodopera, ma da sola non basta. Dobbiamo qualificare e riqualificare i talenti, sia autoctoni che migranti, con politiche attive ambiziose: formazione digitale e tecnica, riconoscimento flessibile dei titoli di studio, accreditamento delle competenze e lotta alla discriminazione sul lavoro”.
Spagna, i lavoratori over 50 e l’invecchiamento della popolazione
Tra il 2026 e il 2035 la Spagna dovrebbe accoglierà 4,6 milioni di immigrati, di cui circa l’80% in età lavorativa. Di questi, si prevede che circa 2,5 milioni (il 70%) cercheranno attivamente un impiego. Questo può rivelarsi un elemento utile alla riduzione dell’impatto, ma per Mesonero è importante anche investire nei lavoratori più esperti, che rappresentano il 35% della forza lavoro spagnola. Questi professionisti over 50 sono fondamentali per compensare il calo del ricambio generazionale e sostenere la produttività del mercato del lavoro, specialmente in un momento di rapido invecchiamento della popolazione.
Il resto possono farlo Intelligenza Artificiale e automazione, colmando il divario di capacità lasciato dall’invecchiamento della forza lavoro in settori come l’assistenza, la logistica, l’industria, l’agricoltura, l’amministrazione e il turismo.
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