Domenica 15 giugno, è la Giornata Cai per la sicurezza in montagna. Escursioni e informazioni per un’estate più consapevole
Domenica torna l’iniziativa “Sicuri in montagna d’estate”, organizzata dal Club Alpino Italiano (CAI) e dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS). La manifestazione, alla sua 25° edizione, include escursioni, mountainbike, vie ferrate e arrampicate, adattandosi ai modi diversificati di vivere la montagna. In numerose regioni, esperti volontari saranno presenti con stand informativi e dimostrazioni pratiche di soccorso, per sensibilizzare escursionisti e appassionati sui comportamenti da adottare per frequentare i monti in sicurezza. Elio Guastalli del Cai sottolinea l’importanza di equilibrio tra passione e prudenza. L’allarme è anche legato alla diffusione di informazioni non qualificate: “Non è difficile vedere, afferma, tante salite alpinistiche ridotte a gite della domenica, creando l’illusione che siano alla portata di tutti”.
I dati aggiornati sulla sicurezza in montagna
Nel 2024, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) ha registrato 12.063 interventi di soccorso, che hanno coinvolto 11.789 persone, con un bilancio di 466 decessi. Sebbene si tratti di un leggero calo rispetto all’anno precedente — nel 2023 le operazioni furono 12.365, con 491 morti — il dato resta comunque allarmante, soprattutto in vista della stagione estiva. Le cause più frequenti degli incidenti restano le cadute e gli scivolamenti, che rappresentano circa il 43% dei casi, seguite dall’incapacità tecnica, responsabile del 26,5% degli interventi. A risultare più a rischio è l’escursionismo, che da solo rappresenta oltre il 44% delle situazioni di emergenza, seguito dallo sci alpino/nordico (14%) e dalla mountain bike (6,8%).
Aumentano i feriti, serve più prevenzione
Dal punto di vista sanitario, si contano 1.431 feriti gravi, 5.288 lievi e 299 persone in condizioni critiche, che richiedono interventi rapidi in ambienti spesso isolati e impervi. La stagionalità degli incidenti conferma che quasi la metà si verifica nei mesi estivi, con un picco ad agosto (18%), seguito da luglio (14,4%) e settembre (8,6%). Le regioni più colpite sono quelle a maggiore vocazione alpina: Piemonte (15,9%), Valle d’Aosta (14,3%), Trentino (11,7%), Alto Adige (10,9%), Lombardia (10,4%) e Veneto (9,2%). Questi numeri rendono evidente quanto sia cruciale rafforzare la sicurezza in montagna d’estate, promuovendo consapevolezza, formazione e un comportamento responsabile da parte di tutti gli utenti dell’ambiente montano.
Suggerimenti pratici per la sicurezza in montagna
L’estate amplifica i rischi per chi frequenta la montagna: le alte temperature, la fatica, la disidratazione e la tendenza a intraprendere percorsi occasionali rendono necessarie misure adeguate per garantire la sicurezza. Affrontare un’escursione richiede preparazione: è fondamentale valutare in anticipo le previsioni meteo, le condizioni del terreno e il livello di difficoltà del percorso. L’equipaggiamento deve essere adeguato, con scarpe idonee, bastoni da trekking, caschi dove necessario, dispositivi GPS o app per le emergenze. Non meno importante è la formazione: affidarsi a guide esperte, seguire corsi proposti dal CAI e ascoltare i consigli di chi conosce davvero l’ambiente montano può fare la differenza. Infine, è necessario avere rispetto per la natura, conoscere i versanti e la stabilità dei terreni, evitando le aree compromesse dalla crisi climatica.
Non esistono escursioni ‘facili’
Anche i percorsi considerati facili possono nascondere insidie: la maggior parte degli incidenti in montagna, infatti, avviene proprio su itinerari apparentemente banali. Spesso sottovalutati da escursionisti inesperti o eccessivamente sicuri di sé. A questo si aggiunge l’aumento degli incidenti in e-bike, un mezzo sempre più diffuso ma che richiede preparazione tecnica e attenzione, soprattutto su sentieri di montagna. Affrontare la montagna senza essere pronti a chiedere aiuto può rivelarsi fatale. Sono essenziali strumenti come l’app GeoResQ, mantenere la possibilità di comunicare con il 118 e conoscere le nozioni base del primo soccorso. A volte, la scelta più saggia è quella di rinunciare: tornare indietro non significa fallire, ma dimostrare rispetto per la propria sicurezza. Partecipare all’iniziativa del 15 giugno rappresenta un’ottima occasione per acquisire consapevolezza concreta dei rischi e dei comportamenti corretti da adottare in montagna questa estate.
(immagine d’apertura: escursione al rifugio Sapienza Etna Sud, archivio CNSAS)
TUTTE LE ULTIME NOTIZIE SU SPAZIO50.ORG
© Riproduzione riservata