Solo il 50% degli italiani aderisce agli screening oncologici gratuiti. Cosa prevede il SSN e come funzionerà il nuovo portale Prevention Hub
Ogni anno milioni di italiani ricevono a casa una lettera dal Servizio Sanitario Nazionale. È un invito gratuito per partecipare agli screening oncologici, controlli preventivi mirati a scoprire precocemente i tumori più diffusi. Tuttavia, le adesioni sono inferiori a quanto dovrebbero. Nel 2023, infatti, sono stati quasi 16 milioni i cittadini raggiunti da una convocazione per un test di screening. Eppure, meno della metà – 6,9 milioni – ha risposto. Al Sud, in particolare, al Sud l’adesione è scesa sotto il 30%. Una tendenza che, secondo la Fondazione Gimbe, ha portato a oltre 50mila diagnosi mancate. Che possono tradursi in ritardi nelle cure e, nei casi più gravi, in decessi evitabili.
Screening oncologici gratuiti: perché in tanti non si controllano
Le ragioni del disinteresse sono varie. Non tutti sanno che i controlli sono completamente gratuiti e rivolti a precise fasce di età per individuare precocemente tumori come quello al seno, al collo dell’utero o al colon-retto. Un’altra motivazione frequente è la percezione di stare bene: molte persone pensano che, in assenza di sintomi, non sia necessario fare controlli. Ma la prevenzione funziona proprio perché interviene prima che la malattia si manifesti. C’è poi chi evita gli screening per paura del risultato o perché ha poca fiducia nel sistema sanitario, temendo lunghe attese o difficoltà nei passaggi successivi a un’eventuale diagnosi. Alcuni, inoltre, rinunciano per motivi pratici: gli orari o i luoghi non sono sempre comodi, e la lettera di invito può risultare poco chiara o non abbastanza convincente.
Numeri che preoccupano
Per le donne tra i 50 e i 69 anni è consigliata una mammografia ogni due anni, per individuare in tempo eventuali tumori al seno. Lo screening del collo dell’utero prevede invece un Pap test ogni tre anni per le donne tra i 25 e i 29 anni, mentre tra i 30 e i 64 anni si passa al test HPV, da ripetere ogni cinque anni. Per quanto riguarda il colon-retto, i controlli sono rivolti sia agli uomini che alle donne tra i 50 e i 70 anni. A fronte delle raccomandazioni, tuttavia, gli screening oncologici al seno hanno un’adesione media è al 55%, con un picco del 65% al Nord e un crollo al 40% tra Sud e Isole. Lo screening per la cervice uterina coinvolge solo il 41% delle donne. Mentre quello per il colon-retto, nonostante la sua efficacia nel prevenire uno dei tumori più letali, si ferma al 34%.
Cos’è il Prevention Hub
Per informare e rendere più accessibile la prevenzione, nel 2026 entrerà in funzione il Prevention Hub, un portale digitale che raccoglierà tutte le informazioni scientifiche su prevenzione e screening oncologici. Grazie a un investimento da 30 milioni del PNRR, il sito offrirà strumenti interattivi e personalizzati per orientare i cittadini nella tutela della propria salute. Con un click e delle dashboard intuitive, ogni utente potrà accedere al mondo della prevenzione e familiarizzare con esso. Lo scopo è rendere la prevenzione non solo accessibile, ma anche comprensibile e concreta nella vita quotidiana.
Come funziona il sistema degli inviti
Gli screening oncologici sono parte integrante del piano nazionale di prevenzione. Il sistema si basa su inviti attivi: chi rientra in determinate fasce d’età – per esempio donne tra i 50 e i 69 anni per lo screening al seno – riceve una lettera personalizzata dalla propria ASL. L’invito è gratuito, e l’esame viene svolto senza costi a carico del paziente. Non serve fare richiesta: è il sistema sanitario a selezionare i destinatari in base all’età e al genere. Non rispondere significa a volte rinunciare all’opportunità di intercettare un tumore nelle sue fasi iniziali, quando è più facile da curare. Attualmente il Servizio sanitario nazionale destina il 5% del suo budget alla prevenzione, circa 6,7 miliardi di euro. Il governo sta valutando un aumento fino all’8%, anche grazie alle nuove regole europee che permettono di considerare queste spese come investimenti e non semplici costi.
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