Una rivoluzione green e tecnologica è alle porte. La Camera ha approvato una risoluzione che avvia un piano triennale per eliminare miliardi di scontrini termici (cartacei), con benefici per l’ambiente e semplificazioni per le imprese. Quali sono nel dettaglio le tappe, i vantaggi e le novità per cittadini ed esercenti con il nuovo scontrino digitale.
In arrivo lo scontrino digitale
L’Italia si prepara a un grande cambiamento nella gestione delle transazioni quotidiane: l’addio progressivo allo scontrino cartaceo.
La Commissione Finanze della Camera lo scorso 18 giugno ha approvato all’unanimità una risoluzione (la n. 7-00213), con primo firmatario Saverio Congedo (FdI), che impegna il governo a guidare il paese verso una completa digitalizzazione del documento commerciale. Un percorso che non solo promette di snellire la burocrazia per le imprese, ma che rappresenta soprattutto una scelta di campo a favore della sostenibilità ambientale.
Le tappe per l’addio allo scontrino cartaceo
Il piano delineato dalla risoluzione prevede un’implementazione graduale, studiata per permettere a tutte le realtà commerciali di adeguarsi senza traumi. Il percorso si articola in tre fasi distinte:
Si parte dal 1° gennaio 2027: la transizione vedrà protagoniste le imprese della grande distribuzione, le prime a dover adottare sistemi per la generazione e trasmissione del documento commerciale in formato digitale. Successivamente, dal 1° gennaio 2028, l’obbligo si estenderà a tutti gli altri soggetti. Con un volume d’affari che supererà una soglia ancora da definire. Infine, dal 1° gennaio 2029, il processo si concluderà con il coinvolgimento di tutti gli altri esercenti, portando a compimento la dematerializzazione dello scontrino.
Per i consumatori, il cambiamento sarà semplice e intuitivo. Si potrà ricevere la copia digitale dello scontrino tramite email, SMS o app dedicate, ma resterà comunque garantita la facoltà di richiedere la versione cartacea al momento dell’acquisto.
L’impatto ambientale e i numeri dello spreco di carta
Le motivazioni alla base di questa svolta sono radicate in una profonda coscienza ecologica. Ogni anno, in Italia, si stampano circa 30 miliardi di scontrini. Questo si traduce in un consumo di 360 milioni di metri quadri di carta termica, un materiale che, come vedremo, pone seri problemi di smaltimento.
La produzione di questa enorme quantità di carta richiede l’abbattimento di oltre 33 mila alberi e l’impiego di circa 58 milioni di metri cubi d’acqua. Le emissioni di CO2 generate da questo processo sono stimate tra le 40 e le 60 mila tonnellate annue.
Il problema principale risiede nella composizione stessa della carta termica. Essa contiene additivi chimici, come il bisfenolo A (BPA), che la rendono non riciclabile. Di conseguenza, miliardi di scontrini finiscono ogni anno nei rifiuti indifferenziati, aggravando il problema dello smaltimento. L’adozione dello scontrino digitale si inserisce quindi in un quadro più ampio di normative, anche europee, che spingono per la riduzione dell’impatto ambientale e la promozione di un’economia più circolare.
Non solo ambiente, ma anche semplificazione
Oltre ai benefici ambientali, la digitalizzazione mira a una significativa semplificazione per le imprese. L’invio telematico dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate è già una realtà per molti esercenti, un sistema che ha reso lo scontrino cartaceo un documento con valenza prevalentemente commerciale. La nuova risoluzione si integra con le normative esistenti, come l’obbligo di collegamento tra POS e registratore telematico, per creare un sistema fiscale più integrato e trasparente.
Questo processo permetterà di ridurre i costi legati all’acquisto di rotoli di carta termica e alla manutenzione delle stampanti, ottimizzando le operazioni di cassa. Inoltre, la memorizzazione digitale e la trasmissione diretta dei dati all’Agenzia delle Entrate garantiranno un tracciamento più efficace delle transazioni, rappresentando un ulteriore strumento nella lotta all’evasione fiscale.
Come funzionerà per i consumatori
Per i cittadini, la transizione verso lo scontrino digitale porterà praticità e sicurezza.
Non ci sarà più il rischio di perdere la ricevuta necessaria per la garanzia di un prodotto o per le detrazioni fiscali.
I documenti digitali, ricevuti via email o archiviati in app, saranno sempre accessibili e facilmente consultabili. L’acquirente potrà scegliere la modalità di ricezione che preferisce, senza l’obbligo di fornire dati sensibili come email o numero di telefono, grazie a soluzioni che permettono l’invio tramite QR code o l’archiviazione in cloud.
Rimane fondamentale il diritto del cliente di richiedere il “documento commerciale fiscale” al momento dell’acquisto, soprattutto se necessario per detrazioni o deduzioni, che dovrà riportare il codice fiscale dell’acquirente. Questa nuova modalità, inoltre, si integra perfettamente con iniziative come la “Lotteria degli Scontrini”, che incentiva la partecipazione attraverso l’uso di pagamenti elettronici e la comunicazione del codice lotteria.
Per un sistema fiscale integrato e sostenibile
L’obiettivo della risoluzione approvata alla Camera è creare un ecosistema fiscale dove la tecnologia agisca come facilitatore. Per rendere i processi più efficienti, sia per lo stato che per cittadini e imprese.
L’integrazione dei sistemi di pagamento con i registratori telematici e l’invio automatico dei dati costituiscono le fondamenta di un rapporto con il fisco più diretto e meno burocratico.
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