(Adnkronos) – “Maria Rosaria Campitiello coordina 3 direzioni generali integrate e diverse, che riguardano, rispettivamente, la prevenzione, la ricerca e le emergenze sanitarie. In questi mesi in cui ha ricoperto questo ruolo delicato e complesso ha realizzato progetti importanti e ha dimostrato il proprio valore e grandi capacità organizzative e manageriali ed è in grado di gestire l’eventuale emergenza determinata dal West Nile”. E’ quanto affermano Massimo Andreoni, direttore scientifico Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali) e professore emerito di Malattie infettive dell’Università Tor Vergata di Roma; Ruggero De Maria, presidente di Alleanza contro il cancro (Acc); Raffaele Lodi, presidente della Rete degli Irccs delle Neuroscienze e della Neuroriabilitazione, e Paolo Marchetti, direttore scientifico Idi-Irccs di Roma, professore ordinario f.r. di Oncologia alla Sapienza Università di Roma e presidente Fmp (Fondazione per la medicina personalizzata). In una nota, gli esperti evidenziano come Campitiello, quale capo del Dipartimento Prevenzione, Ricerca ed Emergenze sanitarie del ministero della Salute, abbia “portato risultati concreti e significativi in settori chiave” della sanità pubblica.
“La gestione del virus West Nile da parte del ministero della Salute sta andando nella giusta direzione – spiega Andreoni – I cambiamenti climatici provocano un cambiamento radicale delle malattie infettive. E il ministero della Salute sta lavorando per affrontare queste nuove sfide di sanità pubblica. E’ fondamentale non creare allarmismi che non sarebbero giustificati, visto che il numero di casi di infezione da West Nile in Italia è in linea con i dati registrati negli anni precedenti. Vanno messe in atto tutte le misure per controllare l’evoluzione dei focolai non solo di West Nile, ma anche di Chikungunya e Dengue”. Da quando Campitiello è alla guida del Dipartimento della Prevenzione, “c’è stato un importante cambio di passo nella ricerca oncologica – osserva De Maria – Grazie alle sue eccellenti capacità organizzative e manageriali, unite a un approccio improntato all’ascolto, al dialogo e al coordinamento efficace tra strutture e stakeholder, è stato possibile sbloccare rapidamente numerosi programmi chiave, rimettendo in moto processi che sembravano cristallizzati.
Un caso emblematico è il programma ‘Health Big Data’, rimasto in fase di stallo per oltre 2 anni. La sua pronta riattivazione, sotto la direzione della dottoressa, ha dato nuovo slancio a un’infrastruttura strategica destinata a valorizzare i dati generati dagli Irccs per migliorare la prevenzione, la diagnosi e la cura attraverso un uso responsabile e avanzato dell’intelligenza artificiale”. Anche “la sfida nella gestione delle terapie innovative per l’Alzheimer è ormai alle porte – evidenzia Lodi – e siamo certi che, anche grazie al preziosissimo e costante sostegno della dottoressa Campitello, che fin dall’inizio del suo incarico ha dimostrato di avere una visione chiara e concreta dei bisogni della sanità pubblica, la rete degli Irccs delle Neuroscienze e della Neuroriabilitazione potrà svolgere un ruolo nevralgico per l’intero Servizio sanitario nazionale”. Sotto la guida di Campitiello “sono state rilanciate anche le politiche di prevenzione a livello nazionale, culminate negli Stati generali della prevenzione – sottolinea Marchetti – una 2 giorni promossa dal ministero della Salute e ospitata a Napoli lo scorso giugno.
Per la prima volta si è realizzato un confronto strutturato tra istituzioni, società scientifiche, professioni sanitarie e cittadini, con oltre 2.400 iscritti e 178 relatori. Questa iniziativa ha dimostrato la capacità di aggregare competenze diverse attorno a obiettivi condivisi”. I dati confermano inoltre un potenziamento significativo del settore: tra il 2023 e il 2024 – riporta la nota – i fondi destinati alla prevenzione sono cresciuti di 300 milioni di euro, passando da 6,4 a 6,7 miliardi (circa il 5% del Fsn), con un ulteriore incremento dell’1,8% registrato nei primi dati del 2024. “E’ stato inoltre realizzato il ‘Prevention Hub’, sostenuto da un investimento di 30 milioni di euro del Pnrr – aggiunge il professore – un progetto innovativo di coordinamento nazionale che integrerà dati sanitari, ambientali e sociali, fornendo strumenti predittivi avanzati a supporto delle politiche di prevenzione. In linea con le indicazioni del ministro della Salute”, la responsabile del Dipartimento della Prevenzione “ha posto particolare enfasi sulla prevenzione terziaria, traducendo tale strategia in programmi rivolti alla riabilitazione, alla gestione delle comorbidità e al miglioramento della qualità di vita per i pazienti con malattie croniche”.
Campitiello “ha impresso un forte impulso anche al settore della ricerca sanitaria – evidenzia Marchetti – La riforma degli Irccs, completata con il D.Lgs. 200/2022, ha consentito una riorganizzazione efficace della rete di questi istituti, ottimizzandone il funzionamento per migliorare la qualità e l’eccellenza del Ssn e rafforzando il legame tra ricerca scientifica e assistenza sul territorio. In questo contesto, è stata definita la programmazione triennale degli Irccs per il periodo 2025–2027, introducendo criteri più efficaci per la valutazione e il finanziamento della ricerca corrente, a garanzia di maggiore trasparenza e orientamento ai risultati. In parallelo, il ministero”, sotto il suo impulso “ha lanciato nuovi bandi per la ricerca, come il bando di ricerca finalizzata 2024 con una dotazione di 150 milioni, rivolto anche ai giovani ricercatori, riconoscendo che la ricerca scientifica è fondamentale per migliorare le cure e innovare il Sistema sanitario. La capacità dimostrata dalla dottoressa Campitiello di tradurre le competenze scientifiche in azioni organizzative efficaci, di coordinare attori diversi del sistema sanitario verso obiettivi comuni e di dare concretezza a progetti strategici – conclude – rappresenta la migliore garanzia per il proseguimento di un percorso di innovazione e miglioramento del Ssn”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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