Nell’ospedale del capoluogo altoatesino cresce l’attenzione verso innovazione e umanità per una nuova era delle cure rivolte agli anziani
La sanità per gli anziani a Bolzano è un tema centrale per l’amministrazione locale, non solo per garantire cure adeguate, ma anche per costruire modelli organizzativi capaci di rispondere a bisogni complessi. Bolzano, come il resto d’Italia, sta assistendo a un progressivo invecchiamento della popolazione. Questo fenomeno comporta un aumento significativo delle patologie tipiche dell’età avanzata, come demenze, malattie neurologiche e tumori. In particolare, la gestione delle malattie neurologiche e la cura geriatrica rappresentano una doppia sfida per gli ospedali locali. Come risulta dall’esperienza del San Maurizio, dove si cerca di coniugare competenze specialistiche con un’assistenza centrata sulla persona anziana
Al San Maurizio di Bolzano un approccio innovativo alla complessità
La crescita della popolazione anziana, l’aumento delle malattie croniche e la necessità di garantire cure personalizzate mettono sotto pressione i servizi sanitari locali, spingendo verso un ripensamento delle strutture e delle modalità di assistenza. All’Ospedale San Maurizio neurologia e geriatria collaborano strettamente per gestire le patologie tipiche dell’età avanzata, come la demenza, il Parkinson e le malattie cerebrovascolari. A rendere peculiare l’esperienza bolzanina è l’intreccio tra approccio clinico e dimensione umana: «Il paziente anziano non è solo un caso clinico ma una persona con una storia, una rete familiare e bisogni specifici», spiegano i sanitari del San Maurizio. L’interdisciplinarietà è la parola chiave: ogni caso viene seguito da un’équipe formata da specialisti diversi, che lavorano insieme per definire la strategia terapeutica più adatta.
Geriatria e neurologia: due fronti della stessa sfida
L’età anziana non porta con sé solo fragilità fisiche, ma spesso anche declino cognitivo e isolamento sociale. Per questo, la collaborazione tra neurologi e geriatri è diventata essenziale. La divisione di geriatria, infatti, lavora in stretta sinergia con quello di neurologia, condividendo percorsi diagnostici e terapeutici. L’obiettivo è duplice: garantire una presa in carico tempestiva e ridurre al minimo le ospedalizzazioni. Tra i modelli più efficaci spicca il ‘co-management’, in cui il paziente viene seguito contemporaneamente da più specialisti.
Oncologia e anziani: quando la fragilità incontra la diagnosi
Un altro fronte importante della sanità per gli anziani a Bolzano è rappresentato dall’oncologia. L’aumento dell’età media comporta un incremento dei tumori tra la popolazione over 65. Ma curare un anziano oncologico richiede competenze e attenzioni diverse rispetto a un paziente più giovane. “Non possiamo applicare gli stessi protocolli a tutti”, spiega Stefan Obrist, direttore dell’oncologia. Il reparto ha avviato percorsi specifici per i pazienti fragili, con valutazioni multidimensionali che tengono conto non solo della malattia, ma anche delle condizioni generali, dell’autonomia e delle terapie già in corso.
Sanità anziani a Bolzano: un nuovo percorso oncologico su misura
“Stiamo lavorando – spiega in un’intervista al quotidiano Alto Adige il primario di Oncologia del San Maurizio Luca Tondulli – per attivare un percorso onco-geriatrico. L’obiettivo è migliorare la qualità di vita e l’efficacia del trattamento nelle persone anziane. Un percorso che si basi su valutazioni specifiche (geriatrica multidimensionale) operate dai medici e infermieri dell’Oncologia e con la collaborazione di Geriatria. Finalizzate a definire più accuratamente la presenza simultanea di due o più malattie che possono o meno essere correlate tra loro, la fragilità, lo stato funzionale e cognitivo del paziente anziano. Identificando le aree di vulnerabilità prima di iniziare i trattamenti clinici. Ciò potrà permettere di identificare quali pazienti anziani potranno trarre davvero beneficio dalle cure, riducendo i rischi di tossicità e aumentando la possibilità di intraprendere una terapia efficace”.
Tumori ereditari e prevenzione: una nuova frontiera
Accanto ai casi legati all’età, l’oncologia di Bolzano guarda anche al futuro, affrontando la sfida dei tumori ereditari. Se ne occupa una nuova unità dedicata alla genetica oncologica, che lavora in stretta connessione con i reparti di ginecologia, chirurgia e psicologia. Anche in questo ambito l’interazione tra professionisti è fondamentale. E sebbene il focus sia diverso, anche in questo caso gli anziani possono beneficiare di percorsi personalizzati, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione nei familiari e la sorveglianza post-terapia.
La sfida della sostenibilità e della prossimità
Il sistema della sanità degli anziani a Bolzano si interroga anche su come rendere sostenibili i percorsi di cura, soprattutto in un territorio dove l’invecchiamento è un trend stabile. A tal fine, si punta a rafforzare i servizi di prossimità: ambulatori sul territorio, presa in carico a domicilio, telemedicina e percorsi post-dimissione. Questo non solo riduce il carico sugli ospedali, ma permette al paziente anziano di restare nel proprio contesto di vita. Una direzione che guarda al futuro, con l’obiettivo di rendere la sanità per gli anziani a Bolzano sempre più efficiente, umana e integrata.
Sanità degli anziani a Bolzano: dalle Memory Clinic alle Case di Comunità
La popolazione degli anziani a Bolzano è in costante crescita: secondo i dati comunali, alla fine del 2022, oltre il 15% dei residenti aveva più di 65 anni. L’indice di vecchiaia è salito a 135,7 nel 2023, segnalando un progressivo squilibrio generazionale. Circa un terzo degli over 65 vive da solo, mentre uno su cinque non ha figli, condizioni che aumentano il rischio di isolamento e peggiorano lo stato di salute psicofisica. La Provincia autonoma ha stanziato nel 2024 oltre 270 milioni di euro per l’assegno di cura, con 15.869 beneficiari, e ha avviato la realizzazione di 10 Case della Comunità entro il 2026, per rafforzare l’assistenza integrata sul territorio. Tra le priorità: il potenziamento delle Memory Clinic per la demenza, le cure domiciliari (già attivate per oltre 11.500 anziani) e il sostegno a chi presta assistenza quotidiana.
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