Consumi in discesa per i sacchetti di plastica in Europa. I Lituani in cima alla classifica per il più alto utilizzo pro capite con 249 sacchetti, Belgi ecologisti con quattro a testa
Nel 2022 ogni cittadino europeo ha consumato in media 66,6 sacchetti di plastica, ossia meno di 10,8 (-14%) a persona rispetto all’anno precedente. Lo comunica l’agenzia di statistica Eurostat in un rapporto appena pubblicato, precisando che in totale si parla di 4,7 miliardi di sacchetti di plastica leggera in meno rispetto al 2021. Non poco, considerando l’alto potenziale inquinante del materiale con cui sono fatti.
La classifica europea
Ne fanno più uso i lituani (249 a persona), i Lettoni (193) e i Cechi (185). Gli ecologisti più virtuosi sono i Belgi (4 a persona), seguono Polacchi (7) e Portoghesi (13). Le borse in materiale leggero hanno uno spessore inferiore ai 50 micron e — anche se riusabili — in Italia sono vietati a meno che non siano biodegradabili e compostabili. In caso contrario, infatti, hanno un forte impatto negativo sull’ambiente: impiegano secoli a decomporsi, frammentandosi in microplastiche che finiscono nella catena alimentare.
La normativa italiana
La direttiva europea 2015/720/Ue, che l’Italia ha recepito, ha imposto agli Stati membri di ridurre progressivamente il consumo di borse di plastica leggere arrivando al massimo a 40 per persona entro il 31 dicembre 2025. I dati di Eurostat non riguardano i sacchetti in plastica ultraleggeri — quelli tipicamente utilizzati per il trasporto di alimenti sfusi o per protezione igienica (ad esempio per il pesce) — il cui consumo romane alto.
L’Ue contro la plastica grezza
L’Europa è molto attenta all’inquinamento da plastica. Circa un terzo di tutto l’inquinamento da plastica, riporta Euronews, è costituito da microplastiche, particelle di 5 millimetri fino a livelli microscopici, che sono prodotte in quelle dimensioni, come i pellet di plastica grezza. Negli ultimi anni ha introdotto il divieto di utilizzare articoli di plastica usa e getta come cannucce, posate e bicchieri, seguito più di recente dall’eliminazione di una serie di microplastiche “aggiunte intenzionalmente” nell’ambito del regolamento Ue sulle sostanze chimiche, in particolare il riempimento in gomma dei campi sportivi fatto di pneumatici macinati.
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