Un viaggio sensoriale tra archeologia e profumi nell’antica dimora di Pompei per rivivere il paesaggio di duemila anni fa
La Casa del Giardino di Ercole a Pompei riapre le sue porte dopo un lungo restauro, offrendo uno spaccato unico della vita quotidiana dell’antica città vesuviana. Il luogo, 800 rose antiche, 1.200 viole, 1.000 piante di ruscus, oltre a ciliegi, viti e meli cotogni, è noto anche come “casa del profumiere”. Un nome riferito alla probabile produzione e commercializzazione di profumi che qui avveniva circa duemila anni fa.
La rinascita di un’antica dimora commerciale
La Casa del Giardino di Ercole non è una dimora qualsiasi. Risalente al III secolo avanti Cristo, questa residenza deve il suo nome alla statuetta marmorea di Ercole scoperta nel larario del giardino. Si tratta di una tipica abitazione “a schiera” pompeiana, caratterizzata da un’iscrizione particolare all’ingresso: ‘cras credo’, che in latino significa ‘domani si fa credito’. Questo dettaglio rivela immediatamente la natura commerciale dell’edificio, confermando la vocazione imprenditoriale dei suoi antichi proprietari.
Un giardino ricostruito con rigore scientifico
Il vero protagonista del recupero archeologico è il giardino, ricostruito seguendo criteri di archeobotanica e filologia botanica. Grazie ai reperti organici emersi durante le campagne di scavo – semi, noccioli, pollini e spore – gli esperti hanno infatti identificato le specie vegetali originali che crescevano nell’area duemila anni fa. Oggi il giardino ospita 800 rose antiche, 1200 viole, mille piante di ruscus, oltre a ciliegi, viti e meli cotogni. Ogni pianta è stata selezionata in base alle evidenze archeologiche, creando un ambiente che rispecchia fedelmente quello che caratterizzava Pompei nel 79 d.C. Le coreografie ordinate dei roseti si alternano alle strutture murarie millenarie, mentre le viti seguono allineamenti geometrici precisi. Creando una tavolozza di colori che varia dal giallo al bianco, dal rosa all’amaranto, su uno sfondo di sfumature verdi.
Tecnologie antiche al servizio della botanica
Uno degli aspetti più affascinanti del progetto riguarda il ripristino dell’originario sistema di irrigazione romano. Questo impianto, unico nel suo genere nella città vesuviana, testimonia l’avanzata tecnologia idraulica dell’epoca e garantisce oggi la corretta manutenzione del giardino ricostruito. Il sistema di irrigazione antico dimostra come i romani avessero sviluppato soluzioni ingegneristiche sofisticate per la coltivazione urbana. Questo aspetto tecnico si inserisce, peraltro, perfettamente nella filosofia del progetto, che mira a far rivivere non solo l’aspetto estetico del giardino, ma anche le pratiche agricole dell’epoca.
Un’attività commerciale interrotta dal Vesuvio
Le ricerche archeologiche hanno rivelato dettagli preziosi sulla vita commerciale all’interno della Casa del Giardino di Ercole. Al momento dell’eruzione del 79 d.C., l’attività di produzione di profumi era ancora attiva, come dimostrano i numerosi ritrovamenti: bottigliette in vetro per profumi, strumenti per la lavorazione delle essenze e, naturalmente, i resti botanici delle piante utilizzate. La dimora si trovava in fase di restauro quando il Vesuvio eruttò, probabilmente per riparare i danni causati dal terremoto del 62 d.C. Il proprietario aveva anche ampliato la struttura attraverso accorpamenti edilizi, destinando gli spazi aggiuntivi alle produzioni specializzate di profumi e cosmetici.
Un modello di collaborazione pubblico-privato
Il successo del progetto di restauro della Casa del Giardino di Ercole è stato possibile grazie alla collaborazione tra istituzioni pubbliche e private. L’Associazione Rosantiqua ha infatti fornito la sponsorizzazione tecnica, contribuendo alla selezione e alla coltivazione delle rose antiche che oggi caratterizzano il giardino. Questa collaborazione rappresenta un modello esemplare, sottolinea Gabriel Zuchtriegel direttore del Parco archeologico, per la valorizzazione del patrimonio culturale italiano. Dimostrando così come competenze diverse possano convergere per raggiungere obiettivi comuni di alto valore scientifico e culturale.
Un’esperienza multisensoriale nella Casa del Giardino di Ercole
La Casa del Giardino di Ercole è ora accessibile al pubblico ogni martedì nell’ambito del programma ‘Casa del giorno’, un’iniziativa che permette di visitare siti archeologici solitamente chiusi. I visitatori possono immergersi in un’esperienza che coinvolge tutti i sensi: la vista dei colori vivaci, il profumo delle essenze antiche, il contatto con piante che crescevano già duemila anni fa. Nell’aria si respirano fragranze che riportano indietro nel tempo, mentre la statua di Ercole nel larario sembra vegliare su questo patrimonio ritrovato. Ogni passo nel giardino è un viaggio attraverso la storia, un’opportunità per comprendere come vivevano, lavoravano e commerciavano gli antichi pompeiani.
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