Un’indagine condotta in Lombardia su 300 professionisti scolastici mostra spazi inadeguati, ore insufficienti e la necessità di trasformare il supporto psicologico da intervento occasionale a presidio fisso. Dal 15 settembre al via le domande per il bonus psicologo 2025.
La situazione in Lombardia
La fragilità crescente degli studenti italiani ha reso evidente quanto lo psicologo scolastico rappresenti oggi una risorsa indispensabile. Tuttavia, questa figura professionale si trova ancora intrappolata in una condizione di precarietà che ne limita gravemente l’efficacia. È quanto emerge da uno studio condotto dall’Ordine degli psicologi della Lombardia in collaborazione con le università Cattolica del Sacro Cuore e Bicocca di Milano.
L’indagine, supervisionata da Emanuela Confalonieri della Cattolica e Veronica Velasco della Bicocca, ha coinvolto circa 300 psicologi attivi nelle scuole primarie e secondarie lombarde. I risultati delineano un panorama complesso, dove l’importanza del ruolo si scontra quotidianamente con ostacoli strutturali significativi. Gli psicologi segnalano principalmente la carenza di ore a disposizione e l’inadeguatezza degli spazi di lavoro, due elementi che ostacolano pesantemente l’efficacia degli interventi.
Il focus principale dell’attività si concentra su tre aree strategiche: il counseling scolastico, la promozione della salute e la prevenzione del rischio. Mentre nelle scuole primarie prevale il supporto organizzativo e didattico, negli istituti secondari l’attività di counseling diventa prioritaria, riflettendo le diverse esigenze evolutive degli studenti.
Dalle elementari alle superiori, interventi mirati per ogni età
La ricerca ha evidenziato come l’approccio dello psicologo scolastico debba necessariamente adattarsi alle specifiche caratteristiche di ciascun grado di istruzione. Nelle scuole primarie, infatti, il lavoro si orienta maggiormente verso il supporto al corpo docente per questioni organizzative e didattiche, aiutando a costruire ambienti di apprendimento più efficaci e inclusivi.
Con il crescere dell’età degli studenti, però, l’attività di counseling assume un peso sempre maggiore. Nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, gli psicologi si trovano a gestire situazioni sempre più complesse, legate ai cambiamenti tipici dell’adolescenza e alle crescenti pressioni sociali e scolastiche che i ragazzi devono affrontare.
I professionisti intervistati hanno sottolineato l’importanza di sviluppare reti di collaborazione più solide tra scuola e servizi territoriali. Questa integrazione risulta fondamentale per garantire continuità negli interventi e per affrontare situazioni che spesso superano i confini delle mura scolastiche. La necessità di supervisione e confronto tra colleghi emerge come un altro elemento cruciale per mantenere alta la qualità degli interventi.
Bonus psicologo 2025: nuove opportunità di accesso
Mentre il dibattito sulla stabilizzazione dello psicologo scolastico prosegue, arriva una buona notizia per tutti i cittadini che necessitano di supporto psicologico. Dal 15 settembre al 14 novembre sarà possibile presentare domanda per il bonus psicologo 2025, un contributo che può arrivare fino a 1.500 euro per sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia.
Per accedere al bonus è necessario avere un ISEE inferiore a 50.000 euro e la richiesta dovrà essere presentata esclusivamente per via telematica attraverso il portale INPS, utilizzando SPID, Carta d’Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi. Il budget stanziato per il 2025 è di 9,5 milioni di euro, a fronte di oltre 400.000 richieste previste, dato che conferma la crescente domanda di supporto psicologico nel nostro paese.
Questa misura, seppur destinata principalmente ai privati cittadini, si inserisce in un contesto più ampio di attenzione verso il benessere psicologico, che dovrebbe necessariamente includere anche il potenziamento dei servizi all’interno delle istituzioni scolastiche.
Da emergenza a prevenzione
Valentina Di Mattei, presidente dell’Ordine degli psicologi della Lombardia, non ha usato mezzi termini nel definire la situazione attuale. La necessità di garantire stabilità agli psicologi scolastici è ormai improrogabile, seguendo il modello di quanto avvenuto nel sistema sociosanitario. Solo attraverso un significativo cambio di rotta sarà possibile attrarre professionisti qualificati e motivati, valorizzando al meglio l’offerta di supporto psicologico alla collettività.
L’obiettivo è trasformare lo psicologo scolastico da figura di intervento emergenziale a presidio costante di prevenzione, ascolto e supporto. Questo cambiamento di paradigma non beneficerebbe solo gli studenti, ma l’intera comunità scolastica, includendo docenti, famiglie e personale amministrativo. Anche con un investimento relativamente contenuto, questa direzione può generare un impatto significativo e duraturo sulla salute, l’apprendimento e la coesione sociale.
Verso una nuova visione del supporto psicologico a scuola
I dati raccolti dalla ricerca lombarda confermano quello che molti operatori del settore denunciano da tempo: la necessità di superare definitivamente la logica dell’intervento occasionale. Lo psicologo scolastico deve diventare una presenza quotidiana, capace di intervenire non solo nelle situazioni di crisi ma soprattutto in chiave preventiva, costruendo ambienti educativi più sani e inclusivi.
Il contributo di questi professionisti si traduce concretamente nel sostegno alla gestione di difficoltà emotive, relazionali e di apprendimento, nella mediazione di conflitti che spesso trascendono l’ambiente scolastico e nella promozione di contesti realmente inclusivi. L’investimento in questa direzione rappresenta un tema che le istituzioni non possono più rimandare, considerando l’aumento delle fragilità psicologiche tra i giovani e la crescente complessità del panorama educativo contemporaneo.
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