Il tenore e il numero uno del tennis mondiale insieme per un inno alla perseveranza e al talento. Un progetto nato da stima reciproca tra Bocelli e Sinner che lancia un messaggio universale; con la voce del campione che interviene in inglese.
Due mondi distanti che si incontrano
Il mondo della musica e quello dello sport si incontrano in un’iniziativa tanto inattesa quanto suggestiva. Andrea Bocelli, icona della lirica italiana nel mondo, e Jannik Sinner, attuale numero uno del ranking ATP di tennis, hanno unito le forze per “Polvere e Gloria”. Un singolo che si preannuncia già un evento mediatico.
Il brano, disponibile dal 20 giugno su tutte le piattaforme digitali, non è un duetto canoro tradizionale, ma una conversazione tra due generazioni e due eccellenze italiane, unite dalla stessa dedizione al sacrificio e dalla ricerca della perfezione. Il tenore di Lajatico presta la sua voce potente a un testo solenne, mentre il campione altoatesino interviene con frasi parlate in inglese, quasi fossero appunti di vita o pensieri ad alta voce.
La genesi di un’inattesa collaborazione
A svelare i retroscena del progetto è Veronica Bocelli, moglie del tenore, che ha seguito da vicino ogni fase della sua realizzazione. La conoscenza tra i due campioni è avvenuta grazie a un amico in comune, Sergio Marrai.
Da lì è nata un’amicizia basata su una forte empatia e stima reciproca. Bocelli, grande appassionato di sport, ha sempre ammirato in Sinner valori come l’impegno, il coraggio, l’umiltà e la forza di volontà. Dal canto suo, il giovane tennista, nonostante l’età, ha dimostrato una maturità non comune, apprezzando in Bocelli la schiettezza e l’onestà intellettuale. Si tratta di un dialogo che supera le barriere generazionali, quello tra il tenore di 66 anni e il campione di appena 23.
Il titolo stesso, “Polvere e Gloria”, evoca il percorso di fatica e dedizione necessario per trasformare il talento grezzo in successo. Lo stesso Bocelli ha definito la canzone “un inno al valore della perseveranza, alla nobiltà della fatica quotidiana che trasforma ogni passo incerto in parte di un disegno più grande”.
Il brano è stato scritto a più mani da Stephan Moccio, Giovanni Caccamo, Alfredo Rapetti Cheope e dallo stesso Bocelli, con la produzione di Pierpaolo Guerrini.
La scelta di far esprimere Sinner in inglese non è stata casuale. Entrambi, infatti, sono figure di caratura mondiale e l’uso della lingua inglese permette di veicolare il messaggio a un pubblico il più vasto possibile. Frasi del brano come “Tutto ciò che devi fare è essere te stesso” o “Il talento non esiste, deve essere guadagnato” diventano così massime universali.
Sinner, il campione che ha scelto Bocelli
Jannik Sinner è noto per la sua riservatezza e la sua lontananza dal mondo dello spettacolo. Questa eccezione, secondo Veronica Bocelli, è stata motivata dalla qualità e dalla semplicità del progetto. Non si tratta di un’operazione commerciale, ma di un’urgenza comunicativa.
Rendere omaggio all’esempio virtuoso che il numero uno del tennis rappresenta e incoraggiare a perseguire i propri sogni restando fedeli ai propri valori. Lo stesso tennista si è detto onorato ed emozionato per l’opportunità, confessando che non avrebbe mai immaginato di sentire la sua voce in un brano di un’icona come Bocelli.
Il videoclip che accompagna il singolo, diretto da Gaetano Morbioli, alterna immagini d’archivio dei due protagonisti, creando un parallelo tra le loro infanzie e le loro ascese, impreziosito da scorci della Toscana come una veduta aerea di San Gimignano.
Atleti e note, una tradizione che si rinnova
La collaborazione tra Bocelli e Sinner, per quanto sorprendente, si inserisce in una tradizione, seppur non frequentissima, di incursioni degli sportivi nel mondo della musica.
In Italia, si ricordano i tentativi di Christian Vieri, che durante la sua carriera calcistica si cimentò con singoli estivi, o l’album “King” dell’ex Pallone d’Oro George Weah. A livello internazionale, campioni come Shaquille O’Neal nel basket Nba e Pelé nel calcio hanno lasciato la loro traccia anche in sala di registrazione.
Questi precedenti, tuttavia, avevano spesso un carattere più ludico. Il progetto “Polvere e Gloria” si distingue per la sua solennità e per il suo profondo messaggio ispirazionale, elevando l’incontro tra un cantante e uno sportivo a un vero e proprio manifesto culturale.
Valori comuni e prospettive filantropiche
L’unione tra Bocelli e Sinner non si ferma alle note, ma affonda le radici in un terreno comune di impegno sociale.
Entrambi, infatti, sono molto attivi nel campo della filantropia. La Andrea Bocelli Foundation, nata nel 2011, si occupa di sostenere persone in difficoltà a causa di povertà e malattie, con progetti in Italia e nel mondo, in particolare ad Haiti.
Recentemente, anche Jannik Sinner ha creato la sua fondazione, la Jannik Sinner Foundation, un’organizzazione non profit focalizzata sull’educazione e l’accesso allo sport per i bambini e i giovani atleti. La comunanza di intenti, basata sulla convinzione che l’istruzione e lo sviluppo dei talenti siano fondamentali per la crescita individuale e collettiva, lascia aperte le porte a future possibili collaborazioni anche in ambito benefico, come auspicato dalla stessa Veronica Bocelli.
Foto in apertura: credits Instagram.com/andreabocelliofficial/
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